mari verriello

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Ecco il risultato del laboratorio delle sagome

2018-06-20 19:16:40

Dalle loro sagome è nata un'opera astratta, e quando un bambino ti dice siamo stati dei piccoli artisti geniali e vuole rimanere a dipingere quando tutti ormai sono andati via, il tuo cuore si riempe di Gioia!

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Tra poco 12 bambini mi attendono per il laboratorio di pittura delle Sagome ispirato a Hervè Tullet

2018-06-20 14:58:46

Potete anche farlo a casa coi vostri bambini, è un bel laboratorio nel quale bisogna mettere dei grandi fogli di carta a terra e disegnare le sagome dei corpi con un pennarello in diverse posizioni e intrecciandole. Con i colori a tempera si colorano tutte le intersezioni e il quadro inizia a prendere forma cambiando la prospettiva e il punto di vista iniziale. Consiglio abito comodo e soprattutto sporcabile :) Nella foto invece una cosa più semplice, solo con mani e braccia in un foglio che debba essere almeno A3

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E ora parliamo di Arancione, il colore di Cam.tv e la sua lunga lotta dall'indipendenza dal giallo e rosso

2018-06-19 21:25:12

Attualmente, l’arancione è un colore noto alla nostra quotidianità, come dimostra il suo utilizzo per i coni del traffico (un uso iniziato dopo la Seconda Guerra Mondiale), per le tenute dei carcerati negli Stati Uniti, per la famiglia reale olandese, nonché è uno dei tre colori del nostro semaforo e di molti giocattoli per bambini. Tuttavia, la sua lotta per ottenere la propria indipendenza da sfumatura di rosso o di giallo fu tuttavia lunga e sofferta nel corso dei secoli. Durante il Medioevo, non si faceva largo uso dell’arancione come colore, poiché le mescolanze erano considerate impure. In principio per ricavarlo si utilizzava lo ZAFFERANO come in Oriente. Lì infatti, l’arancione simboleggiava la transizione in Cina e l’illuminazione della fede per i Buddisti, tanto da diventare per questi ultimi il colore della pelle in pittura. Sul finire del Medioevo invece, si impiegò il BRASILE, un’essenza d’importazione proveniente dalle Indie e da Ceylon. Durante quest’epoca non esisteva nemmeno un termine per definire l’arancione: la parola entrò a far parte del linguaggio comune durante il XIV secolo, quando, proprio in virtù delle prime importazioni di aranci, comparve per la prima volta il termine arancione per definire il colore. In epoca moderna, fu un colore più spesso legato alle tonalità del del rosso e del giallo, ma non fu mai veramente preso in considerazione come pigmento autonomo. Nel Settecento le cose cominciarono a cambiare. Antonio Stradivari inventò la sua famosa, ma misteriosa nella composizione, vernice arancione usata per realizzare i suoi famosi e carissimi violini settecenteschi. Nel 1797 il chimico francese Vauquelin scoprì il CROMO dalla crocoite, il che permise di realizzare il primo pigmento arancione sintetico, poi utilizzato dagli Impressionisti – soprattutto Renoir e Degas – sotto i quali il colore avrebbe raggiunto la sua fortuna. TRATTO da un testo di Eulalia Testri per MIfacciodiCultura

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