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Se l’hacker entra… dal citofono Scoperta vulnerabilità in Amazon Ring Video Doorbell Pro, gioiello della domotica Al momento della configurazione, l’applicazione invia al videocitofono le credenziali dell’utente con testo normale senza crittografia, cosicché un malintenzionato può captare le informazioni e collegarsi alla rete domestica. Avendo accesso a una wireless altrui, i potenziali attacchi che un hacker potrebbe effettuare sono diversi. Innanzitutto, può interagire con gli altri oggetti di domotica e manipolare a proprio piacimento il traffico internet. Ma i rischi più gravi sono legati ai dati personali, poiché, con nome utente e password della Wi-Fi, è possibile arrivare agli archivi locali NAS (per rubare foto o video) ed entrare nei sistemi delle videocamere di sicurezza (per vedere o cancellare le registrazioni). Tutti pericoli non certo di poco conto, se si pensa che hanno a che fare con il proprio luogo di abitazione e la propria famiglia. #mwi #sicuridivincere #secureyourbusiness
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La prima volta di Alexa chiamata a testimoniare in Tribunale. Ed è solo l’inizio Qualche settimana fa, in Florida, è stata la prima volta nella quale Alexa, l’assistente vocale di casa Amazon, è stata chiamata – si fa per dire – a testimoniare in un processo per omicidio. La polizia, infatti, ha chiesto al Giudice di ordinare a Amazon di fornirle le registrazioni di due Amazon Echo - gli speaker che danno voce ed orecchie ad Alexa - relative alle ore nelle quali, a seguito di una lite furibonda tra due coniugi, la moglie è morta. È stato un drammatico incidente come sostiene ora il marito o si è trattato di un atroce delitto? Gli investigatori hanno identificato in Alexa un possibile testimone d’eccezione, un potenziale spettatore silenzioso di quanto accaduto all’interno delle quattro mura domestiche dove i due coniugi sarebbero stati altrimenti soli.
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