Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Un racconto: Gustavo Adolfo Rol

2018-10-29 22:39:18

Racconto di una esperienza avuta osservando il quadro denominato "Casaleba" di Gustavo Adolfo Rol.

Casaleba di Gustavo Adolfo Rol

Questo è il racconto di una esperienza avuto osservando il quadro denominato "Casaleba" di Gustavo Adolfo Rol.

Rol è stato un sensitivo italiano tra i più noti, forse il più noto in assoluto. Nonostante fosse amico di grandissimi personaggi, come Fellini, Buzzati, di politici ai massimi livelli, è sempre stato un personaggio estremamente schivo. Noto per i suoi esperimenti "paranormali", capace di azioni sorprendenti, si è sempre voluto definire come "la grondaia che raccoglie l'acqua che arriva dall'Alto", rifiutando la definizione di mago o ipnotista. Ha dipinto in vita pochissimi quadri, di estrema precisione e accuratezza, avendo come soggetti paesaggi desolati o innevati e vasi di fiori in fase di appassimento, spesso rose. Muore a Torino nel 1994

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PENSIERO E SENTIMENTO


Mi è accaduto nel dicembre 2017 di visitare la mostra “Paranormal”, presso Pinacoteca Agnelli a Torino, in cui erano esposte opere di Rol.
Si tratta sostanzialmente di opere realizzate riproducendo due modelli base: vasi di rose e paesaggi di natura desolati o innevati, in entrambi i casi caratterizzati da note decadenti. Rol spendeva molto tempo nel realizzarli, insistendo più volte sui particolari. Tralasciando i racconti numerosi che testimoniano come in questi quadri talvolta il paesaggio accadesse di “muoversi” e le persone apparire e sparire (questo faceva parte della dimensione “sperimentale” di Rol, esercitata in vita, dimostrazione dell’esistenza di uno Spirito Intelligente di cui egli si faceva interprete, compiendo azioni miracolose sulla materia), mi sono dedicato all’osservazione contemplativa, ascoltando il sentimento in me provocato dalle sue opere.


Rimasto una buona mezz’ora a contemplare ho potuto accogliere davvero molto, ma dico di un quadro in particolare, che mi ha lasciato inizialmente un senso di profondissima tristezza per poi rivelare, come un aprirsi improvviso, una luce bianca (meglio: il sentimento di una luce bianca): che lasciava intendere invece nell’anima l’apparire di una Gioia soprannaturale.
Esco dalla mostra con questo bagaglio di osservazioni, che già mi era più che sufficiente: è stato già molto potermi immaginare Rol, personaggio che ammiro da tempo, nell’atto di dipingere, e poter evocare in me momenti di vita reale grazie alle opere da lui realizzate lì, davanti ai miei occhi fisici.
Ma è stata un po’ una sorpresa scoprire che quel quadro che tanto mi aveva colpito, apparentemente un semplice paesaggio, aveva sul retro una dedica. Il retro del quadro infatti era riprodotto nel catalogo, che non avevo prima visto e al quale, uscendo, ho voluto dare un’occhiata. La dedica scritta da Rol era rivolta ai figli di una sua amica scomparsa e traduceva in parole esattamente quello che il “sentimento” aveva dipinto con chiarezza nel mio “quaderno mentale”, offrendosi al mio pensiero: le parole di Rol dicevano della desolazione e della tristezza per la scomparsa e il trapasso della cara amica, ma anche la certezza che la sua anima ora viaggiasse in una sfera di Luce.


Riflessioni. Prima il Sentimento o il Pensiero? Entrambi sono dati, non credo sia possibile dire un prima e un dopo. A me viene da dire che il pensiero è lo strumento che possiamo padroneggiare per leggere il mondo, in noi o fuori di noi, e che ci rende “visibile” il sentimento. Una relazione di solo sentire è appunto “impensabile”. Perché il Pensare è la facoltà attraverso la quale possiamo cogliere e dare una “presenza”, prima che al mondo a noi stessi; che osserviamo, sentiamo, vogliamo e tutto questo siamo in grado di pensare.
Importante trovo che sia capire e distinguere (appunto: con il Pensare) nel nostro panorama interiore quello che è sentire nostro, sentire altrui, pensare altrui.

Poi, in un’opera d’arte si può cogliere il sentimento dell’artista oppure possiamo camminare per strada e sentirci gioiosi o tristi.

Mi sembra che siano sentimenti simili, ma situazioni diverse. Nel primo caso è una forma attiva di osservazione e di relazione, nel secondo è un subire un sentimento interiore perché veniamo attraversati da “pensieri” (che veri Pensieri non sono; almeno non sono nostri ma relativi a qualcosa che ci accade “sovrappensiero”, magari abbiamo appena questionato con qualcuno, o ci prende un “pensiero” che ci turba per qualcosa che abbiamo visto, etc. etc.).

In entrambi i casi però il nostro “Pensare”, il più possibile secondo Verità, è in grado di osservare e collocare quanto accade nella nostra interiorità in un quadro di veridicità, che la realtà mette alla prova.
 

by Marco Boscarato