Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

La biografia come suprema opera d'arte

2019-07-14 06:50:44

La nostra vita letta come un'opera d'arte: così contrastiamo la paura e l'angoscia, valorizziamo la sofferenza intrinseca al vivere, costruiamo veramente futuro (invece di subirlo passivamente).

Dovevo una risposta, nel tempo concesso, all’amica Nina Camelia, che nel blog della sua interessantissima pagina Nea (Nuova Ecologia Artistica - che vi invito a seguire) scrive dell’Arte, della Vita, e del senso dell’Arte come una sorta di corretta interpretazione della sofferenza intrinseca al vivere.

Vivere non è una scelta, semplicemente accade. 

E accade di soffrire.

Nel senso di "patire": quella sofferenza che il Buddha Shakyamuni individuò come tratto caratterizzante il nostro "essere qui in questa esistenza", cercando gli strumenti per uscire dal cerchio dell'esistenza condizionata in cui questa sofferenza si esprime.


L’Arte come lavoro dell’Anima intorno al “Bello” evoca in noi quella qualità dell’anima capace di riconoscerlo, il Bello. E ci riconnette con la nostra natura e il nostro cammino.

Qui i riferimenti ai post nei quali ha voluto sviluppare questo suo ragionamento:


De-desidera

La macchina biologica

Analoga-mente

Sonno e veglia

Ricapitolando, l'arte


L’unico commento che mi viene da fare è questo: la suprema opera artistica, per ognuno, è la propria biografia.

Ciascuno di noi è artista e poeta (poiesis).

La traduzione in opere attraverso le facoltà della propria anima si struttura e si riepiloga in quell’opera omnia che ci vede insieme soggetto e oggetto, protagonista e spettatore, autore e opera.

Significa questo togliere ogni possibile spazio alla recriminazione, e all’idea che tutto possa essere diverso da quel che è.

Che è una idea assurda se ci si pensa.

Ma che il nostro ego usa ad ogni piè sospinto, cercando di convincerci che "sarebbe potuto andare o potrebbe andare diversamente", per toglierci la responsabilità della nostra biografia (della nostra scelta artistica) e demandarla infantilisticamente a un attore esterno, a scelta (siamo molto creativi in questo: gli altri, i nemici, gli stranieri, il governo, il destino avverso, il tempo che non si rimette, …), che dovrebbe essere “responsabile” del nostro soffrire e stare male.

La sofferenza è quintessenziale alla vita. Potete immaginare una farfalla che esce dal bozzolo senza soffrire? No! Una farfalla è un oggetto perfetto d’arte costruito dalla natura, dal Vivente che agisce nella Natura.

Noi, uomini, possiamo essere autori della nostra biografia, artisti! Trovando per questa via l'uscita dai "vincoli" imposti dall'esistenza, liberamente artisti: diventando capaci di leggere ogni passo del nostro essere ed “essere stato” come un tratto di un grandioso disegno, che si offre al mondo.

Anche solamente questa consapevolezza, se colta nel profondo, può aprirci le porte al libero arbitrio, lo spazio di umanità a cui siamo destinati, attraverso la comprensione profonda che quel che siamo è il frutto delle nostre scelte.

Da qui, si aprono mondi.

La lettura biografica cosciente è un opera d'arte, la migliore che possiamo fare: tratteggiare con mano sicura il nostro passato, dargli un colore,  dipingendolo e leggendolo secondo la sua vera natura, coltiva la nostra coscienza consapevole preparando la costruzione del futuro.


Qui, un altro consiglio, un lavoro di Giorgio Tarditi Spagnoli, che con sistematicità e rigore si propone di affiancarci in una lettura di questo tipo, con breve e prezioso testo. Che appunto, vi consiglio: "Il Conseling Antropolosofico: lo studio di Biografia".


Grazie Camelia per i tuoi stimoli preziosi, che speriamo di vedere spesso qui in Cam TV.

by Marco Boscarato