ADIPOCITA: CONOSCIAMOLO MEGLIO, IL GRASSO

CONOSCIAMO MEGLIO IL GRASSO! 

Parliamoci chiaro: l’obesità la paghiamo tutti, cono soldi veri e propri! La spesa sociale che lo stato (cioè noi) si addossa collegata all’obesità è di circa 9 miliardi di euro l’anno.

9.000.000.000 di euro.

Come ho spiegato in articoli precedenti, non ha alcun senso fare diete lampo propinate a destra e sinistra, trovate su riviste, da nutrizionisti, amici di nutrizionisti, vicini di casa che vanno dal dietologo. Le diete sono un business, lo sono sempre state e l’unico modo per non diventare pedine strumentalizzate dal mercato è quello di amarsi, di essere consapevoli di ciò che stiamo facendo e, soprattutto, di capire le conseguenze che il sovrappeso e l’obesità hanno sulla nostra salute (e di conseguenza su quella dei nostri figli, ai quali dovremmo insegnare uno stile di vita sano ed equilibrato).

Inutile continuare a ripetere “ho le ossa grosse”, “sono così perché i miei genitori sono così” etc. etc. Il grasso dipende dallo stile di vita, da ciò che si mangia e da come e quanto ci si muove. 

Studi dimostrano che ci si mette anni ad ingrassare, vien da sé che è impensabile dimagrire in qualche giorno, ma anche in qualche mese. I primi chili persi, quando si inizia una dieta, sono relativi a liquidi… si perde anche massa magra e, solo alla fine, massa grassa. 

Mediamente, (vedi articolo precedente) si dovrebbe perdere circa mezzo chilo per settimana, alternando una dieta ipocalorica ad una normocalorica assicurando così un corretto e non drastico apporto di macronutrienti a tutto il corpo, in modo costante. Non soffermiamoci, però, al grasso da perdere… perché con uno stile di vita salutare è possibile rimodellare cellule adipose, ormoni, enzimi, capillari e tessuti.  Diciamo che i pro sono decisamente maggiori rispetto al soffrire un po’ la fame!

Ma cos’è il grasso corporeo? Il grasso corporeo (massa grassa: differenza tra peso corporeo e massa magra, costituita dall’organo adiposo) è definito dalla quantità di adipociti e dalla loro grandezza. La quantità la si definisce nei primi anni di vita: un bambino grasso sarà, con ogni probabilità, un adulto grasso o comunque tendente al sovrappeso e dovrà porre più attenzione rispetto a chi da bambino è stato magro perché per quanto le sue cellule adipose si possano ingrandire, sarà difficile che aumentino di numero. Pensate bene a questo concetto, pensateci per i vostri figli. La grandezza, invece, varia a seguito di stati di nutrizione di diete ipocaloriche o ipercaloriche.

Allora è giusto puntare ad avere lo 0% di grasso? Assolutamente no! Il tessuto adiposo ha delle funzioni, vediamo quali:

1. Funzione meccanica: occupa interstizi, riveste nervi, vasi e muscoli, funge da cuscinetto in alcune parti del corpo.
2. Funzione termoisolante: il grasso non conduce calore, non disperde, quindi, il calore generato dall’organismo.
3. Funzione di riserva: può essere usato come “energia” (argomento complesso, che tratterò a parte)
4. Inoltre l’adipocita regola l’appetito,  il metabolismo ed è coinvolto nelle funzioni della fertilità umana.
5. Molte altre funzioni fisiologiche tra cui quelle collegate al sistema immunitario.

Vien da sè che non è proprio il caso di eliminare il grasso e che il grasso non è il male. Il grasso eccessivo è il male. Per dare alcuni riferimenti: la percentuale di massa grassa in un uomo adulto in salute ed in forma è tra il 10 e 15%, di una donna è tra il 20 e 25%.

Ad essere causa di problemi di salute (nel particolare causa di problemi cardiovascolari) è il grasso viscerale, per intenderci: avere del grasso vicino agli organi anziché averlo distribuito in modo omogeneo si traduce in un rischio maggiore per la salute. Entrerò nello specifico di questo tipo di grasso nei prossimi articoli.

Per ora, il concetto che vorrei passasse è che il grasso non è il demonio ma, allo stesso tempo, deve essere sotto controllo.

A presto!