Mantra Yoga

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Guna, corde che legano l’anima al mondo

2021-03-17 16:03:42

Un aspetto “tecnico” che sfugge a molti sinceri ricercatori spirituali, non consentendo loro di districarsi dalla grande complessità del mondo.

C’è un aspetto che potrei definire “tecnico” che sfugge a molti sinceri ricercatori spirituali, non consentendo loro di districarsi dalla grande complessità del mondo e dagli stimoli che arrivano costantemente alle porte della loro coscienza.
Sto parlando dei guna, un termine difficilmente traducibile dal sanscrito ma che potrebbe richiamare l’idea di qualità, modalità, stati della natura, frequenze, attributi e proprietà, ma anche corde, legami, funi, catene, lacci.
Energie eterne, senza inizio, che permeano ogni cosa, ogni essere vivente e quindi ogni emozione, azione ed ambiente (cibo, fede, lavoro, devozione, carità, filosofia, corpi, edifici ecc.).

Bg 18.40: Non esiste essere vivente sulla terra, e nemmeno tra i deva nel cielo, che sia libero da questi tre guna nati dalla natura.

Tutti noi quindi siamo soggetti a questi stati della natura e saperlo è una condizione necessaria per muovere i nostri passi nella giusta direzione.
Molti ricercatori non capiscono come mai non riescano a progredire sul loro sentiero o perché si ritrovino sempre gli stessi ostacoli da superare.
Un’analisi attenta e onesta ai guna che modellano le loro vite, offrirà non solo una risposta chiara, ma anche la strada per uscire da quella situazione.
Sono definite “corde”, per la loro natura vincolante. I guna sono poteri invisibili, spesso chiamati “qualità” o “influenze”, che ci portano ad agire in un certo modo.
A seconda della nostra disposizione mentale e delle parole e azioni che scegliamo, ci sintonizziamo con un particolare guna o con una combinazione di guna, e cadiamo sotto quella influenza.

I tre guna sono sattva (virtù), rajas (passione) e tamas (oscurità).

  1. Sattva viene descritta come “illuminante”, e le persone fortemente influenzate da questo guna sono inclini alla purezza, alla conoscenza, alla pace e alla felicità.
  2. Rajas ci spinge a lavorare duramente e a cercare di ottenere più che possiamo. Questo guna aumenta il gusto della sfida e il desiderio di ottenere riconoscimenti. Rajas ci spinge a soddisfare i desideri passionali.
  3. Tamas porta all’invidia, all’odio, alla rabbia, all’apatia, all’indifferenza, all’intossicazione e alla depressione. Nella sua forma più letale porta alla pazzia e perfino al suicidio.

Howard Resnick (Hridayananda Das Goswami) spiega questo concetto con una similitudine efficace:

Così come la visione dell’occhio umano è tricromatrica, ossia basata su tre colori primari, la vita su questo pianeta si manifesta in un sistema tri-modale basato su virtù, passione e tenebra. Così come noi raramente troviamo gli oggetti materiali nei loro colori primari puri, le cose di questo mondo raramente sono costituite dai guna primari puri. Persone e oggetti tendono a mostrare mescolanze complesse degli stati della natura.

Come interagiscono i guna nella nostra vita?

Ogni cosa nell’universo è composta da atomi, e ogni oggetto o essere ha circa gli stessi atomi, quindi come nasce l’attrazione o la repulsione per le cose? Sono i guna che in questo caso potremmo immaginare come delle frequenze.
Frequenze in sintonia con noi ci attraggono, mentre altre che non ci appartengono le sentiamo distanti e proviamo repulsione per esse.
Infatti, persone di un certo tipo attorno a loro hanno un certo tipo di mondo, di cibo, di musica, di oggetti, di compagnie che sono in sintonia con la sua natura. Allo stesso tempo, corpi biologicamente simili ma che emanano guna diversi non provano nessuna attrazione l’uno per l’altro, anzi.
Il vecchio detto dice che gli uccelli dalle stesse piume volano insieme, oppure "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", ma anche che chi va con zoppo inizia a zoppicare.
Questo ha a che fare con la dinamica attrattiva o repulsiva dei guna
Pensa ad una casa, ce ne sono alcune che ci attraggono e dove ci sentiamo a nostro agio, e altre che ci respingono o che sentiamo fredde. Questo non ha a che fare con delle caratteristiche esteriori ma dal tipo di energia che esse emanano, l’atmosfera, data appunto dai guna, che creano.
Se vuoi guarda il mio canale dedicato alla casa (esatto, sono un designer).
Ora, quando facciamo qualsiasi cosa, rinforziamo il guna corrispondente e indeboliamo gli altri due.

Bg 14.10: Sconfiggendo passione e tenebra, si manifesta la virtù; così come fa la passione quando sconfigge la virtù e la tenebra, e la tenebra quando sconfigge la virtù e la passione.

Ogni guna ha il suo sapore, la sua frequenza, il suo risultato nella nostra vita che quindi possiamo modellare attraverso le nostre scelte, perché gli atti compiuti in virtù, passione o tenebra, formano le abitudini.
Modellando la nostra vita in base ai guna che decidiamo, diamo potere a quel determinato guna e quindi sintonizziamo il nostro futuro su quel tipo di energia.

Effetti dei guna nelle nostre vite

I guna plasmano anche la nostra percezione delle cose e del mondo, che rappresentano il campo delle nostre scelte (ricordi cosa dicevamo in LVG#01 riguardo la mentalità che adottiamo?), ossia le possibilità che riusciamo a vedere nella nostra vita e perciò l’ampiezza dei nostri movimenti.
Ho predisposto una scheda dei 3 guna (Scaricala a questo LINK) che ti sarà molto utile per esaminare i principali aspetti della tua vita (e quella degli altri) 

Bg. 14.6-8: Fra essi, la virtù, essendo senza macchia, dona luce ed è libera dai malesseri. Essa lega attraverso l’attaccamento alla gioia e alla conoscenza, o senza peccato. Sappi che la bramosia, che emerge dall’attaccamento e dal desiderio, è l’essenza della passione. Essa lega l’incarnato, con l’attaccamento all’azione. Sappi che la tenebra, nata dall’ignoranza, disorienta tutti gli esseri incarnati. Essa lega attraverso la pazzia, la pigrizia e il sonno.

È un po’ come dice la Mundakhya Upanishad: facendo il bene si diventa buoni.
I guna quindi riflettono la qualità dei nostri atti e inoltre dirigono la qualità e la profondità della nostra comprensione del mondo e di noi stessi.
Perché non possiamo accedere a livelli che non sono in sintonia con la nostra vibrazione. In base a queste qualità potremmo così elevarci, cadere o rimanere dove siamo.

Ecco perché ho detto che conoscere i guna e sapere come usarli, ci permette di dirigere meglio le nostre azioni e anticiparne i risultati.

Il mio caro amico Prema Kumar sostiene infatti che:

Saper leggere (negli avvenimenti, nei comportamenti, nelle abitudini e nell'ambiente) la presenza di queste tre qualità e, con un'analisi più accurata, la loro percentuale, aiuta a comprendere e leggere la direzione in cui la trasformazione sta avvenendo, la piega che sta prendendo il mutamento. Prima ancora che questo sia comunemente immaginabile. Se individuiamo il predominare di un'energia tamasika, siamo certi che il progetto o la relazione andrà inevitabilmente verso la sconfitta, la dissoluzione e la distruzione. Questo è inevitabile a meno che non apportiamo delle modificazioni coscienti alla situazione. Allo stesso modo, l'energia rajasika porterà alla creazione del progetto o all'innesco della relazione ma, senza un potente apporto di quella sattvika, il rajas spegnerà il suo fuoco, bruciando voracemente il sentimento e lasciando solo la cenere inevitabile del tamas.

Non si tratta quindi di leggere gli oracoli per prevedere il futuro, improvvisandoci indovini con una delle tante tecniche, spesso ciarliere, di divinazione.
Basta semplicemente sviluppare una visione che ci permette di distinguere l'influsso di questi tre guna e la direzione su cui verte una qualsivoglia situazione sarà chiara e limpida alla nostra mente.
Per questo motivo è utile pensare ai guna come delle potenze attive che ci forzano ad agire piuttosto che a delle qualità passive.
La Bhagavad-Gita (Bg. 3.5) afferma: Infatti nessuno rimane completamente inattivo, nemmeno per un instante; i guna della natura forzano tutti ad agire.
Permeati da un determinato guna siamo come costretti ad agire all’interno dei quell’energia, quasi contro la nostra volontà, quella razionale, quindi non i nostri impulsi più profondi.
Condizionandoci ad agire in modo quasi del tutto automatico, trasportati dagli eventi e in perenne modalità di reazione invece che di azione consapevole, i guna ci legano a questo mondo.

Dinamica di attivazione di un guna

Il nostro problema sorge quando meditiamo su di un oggetto, materiale o concettuale (che sia anche un mantra, di natura del rajas o del tamas), siamo attratti dalle sue qualità.
Howard Resnick prosegue:

così si sviluppa attaccamento e la mente si attacca a quell’oggetto, che sia una persona, una bella auto, una casa grande, una posizione sociale prestigiosa, un potere intellettuale o qualsiasi altra cosa.

La Bhagavad-gita lo conferma (Bg. 2.62-63):

Quando una persona contempla gli oggetti dei sensi nasce l’attaccamento per questi oggetti. Dall’attaccamento viene il desiderio e dal desiderio nasce la collera. Dalla collera viene la confusione e dalla confusione viene la perdita della memoria, dalla perdita della memoria la ragione è persa. A causa della perdita della ragione il sé è perduto.

Potremmo pensare che legati a questi guna perdiamo il nostro libero arbitrio, ma in realtà i guna agiscono su di noi nella misura in cui noi li sfruttiamo.
Il punto è che nel mondo cerchiamo di controllare ciò che non è controllabile, e così facendo cadiamo a nostra volta sotto il totale controllo della natura, che appunto agisce attraverso i tre guna.
Con la pratica spirituale si può invece raggiungere un vero controllo sulla propria vita perché quando siamo immersi nei guna, non possiamo fissare la mente sulla nostra esistenza eterna.
Per trascendere questo stato illusorio dobbiamo perciò cambiare ciò che ci circonda allineandoci e alzando la nostra frequenza verso il guna della virtù, vero e proprio trampolino di lancio verso la realizzazione spirituale completa.

Porre passione e tenebra sotto il controllo della virtù

I testi antichi della tradizione vedica indicano che non dobbiamo annullarli, ma che dovremmo porre la passione e la tenebra sotto il controllo della virtù, essendo l’influenza che porta all’illuminazione, alla conoscenza e alla felicità.
Quindi, ad esempio è giusto dare senza aspettarsi nulla in cambio, altrimenti la nostra azione sarà tinta da uno spirito di grande ipocrisia e la persona resterà distante, fredda, non convinta.
Capisco che questo atteggiamento sia già molto difficile da attuare nella vita di tutti i giorni e nelle relazioni famigliari o amicali, figuriamoci ad esempio nel lavoro.
Ricorda però che l’energia della virtù, è l’energia che mantiene e che sostiene ogni cosa e agendo su questo piano creerai relazioni appaganti, bene intorno a te e in ultima analisi felicità.
Marco Ferrini in una sua lezione evidenzia questo punto cruciale:

Non siamo chiamati a sopprimere né rajas, la passione, né tamas l’energia della distruzione, ma dobbiamo essere sicuri di agire sotto l’egida di sattva, ossia della virtù. Se eliminassimo tamas non riusciremmo più a riposare, e senza rajas saremmo impossibilitati ad agire, perché mancherebbe la spinta all’azione e nemmeno a digerire giacché presiede al fuoco della digestione. Tamas e rajas sono importanti per condurre una vita equilibrata in questa dimensione, ma ciò che è richiesto è lasciar guidare sattva, l’energia della virtù in modo che le prime due energie, che lasciate allo sbando porterebbero danni enormi, servano con utilità e beneficio.

Ad esempio, il libro che ho scritto sul marketing, Lo Yoga del Marketing, risuona con il guna della virtù e ha l’obiettivo di portare quel tipo di energia in un ambito dove la passione regna sovrana, con gravi incursioni del guna della tenebra.
Tratto quindi in profondità questo aspetto nel libro e nel canale dedicato “Marketing Yoga”.

I 3 Guna e le 3 divinità principali della manifestazione

Vishnu si dice che presieda all’energia luminosa della virtù che mantiene in vita le cose, Brahma a quella della passione, che stimola l’attività e l’azione e Shiva a quella dell’oscurità, che porta alla dissoluzione.
Decliniamo questo aspetto nel tuo lavoro.
Per iniziare qualsiasi progetto hai bisogno di passione ed entusiasmo, ma se questa rimane tale, non riuscirai a pianificare nulla e nemmeno a placare il fuoco della continua creazione di nuove cose, trovandoti alla fine con nulla di concreto in mano e con tanto stress.
Quante volte ti lasci coinvolgere delle mille opportunità e distrazioni della vita? Quante volte sei in costante cambiamento in un ciclo infernale di creazione e distruzione?
Hai costruito una casa sulla sabbia e ad ogni soffio di vento o pensiero distruttivo sei costretto a ricostruirla dall’inizio.
Serve agire sotto la direzione della virtù, che è capace di prendersi le responsabilità di portare avanti i piani stabiliti e di fare quei piccoli aggiustamenti affinché le cose continuino a funzionare, ristabilendo di volta in volta la giusta direzione.
È solo la virtù che è capace di costruire la casa sulla roccia in modo che possa essere man mano ingrandita, abbellita, ottimizzata e che possa rispondere alle varie sfide da affrontare.
I problemi arriveranno e come tutte le cose di questo mondo, la tua attività, il team e la tua stessa visione, sono soggetti alle forze disgregatrici dell’universo, sempre che queste non siano mantenute attraverso la forza luminosa della virtù.
Allo stesso modo, nemmeno tamas, l’energia della distruzione, deve essere eliminata perché ci sono progetti che ad un certo punto devono essere chiusi. Il problema è che man mano che lavoriamo sulle cose, sviluppiamo anche un grande attaccamento per esse e questo non ci consente di essere lucidi e di capire quando è arrivato il momento di fermarsi e ripartire con nuova energia su altri progetti.
Il ciclo di creazione, mantenimento e distruzione è infatti un ciclo che si rinnova continuamente, ma quando dobbiamo abbandonare il vecchio, ciò che non funziona più e che ci sta prendendo troppa energia, abbiamo paura e temiamo che alla distruzione non segua una rinascita.
Ci vuole un lucido distacco anche in questa fase così delicata che, se gestita adeguatamente attraverso la luce della virtù e di una nuova progettualità, è in grado di evitare blocchi cronici e spirali di sofferenze che possono durare anche decenni.
La virtù richiede responsabilità, capacità di programmazione e di gestione dello stress, distacco nell’agire e una grande focalizzazione sul perché si sta portando avanti quel progetto.
Virtù quindi significa:

  • Portare a termine i progetti iniziati e non far partire sempre nuove cose per evitare di confrontarsi con i risultati delle nostre idee.
  • Capire cosa serve raddrizzare e farlo in modo tempestivo ed appropriato.
  • Agire in eccellenza e con il giusto equilibrio avendo chiaro il posto che occupa nella nostra vita quello che stiamo facendo.
  • Investire con attenzione e cura nelle relazioni perché queste saranno le prime ad essere inquinate dalle altre energie: la passione, che come un caterpillar spazza via tutto in favore di una spinta continua ed esasperata; la tenebra, che deteriora anche sottilmente la base stessa di ogni relazione attraverso il dubbio, l’invidia, la rabbia e la mancanza di gratitudine.

Ricorda, siamo “il sale della terra e la luce del mondo”.

Vangelo di Matto, 5.13-16: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.”

Che sapore hanno le nostre azioni quando sono condotte dalla passione, dall’oscurità o dalla virtù, e che luce irradieranno intorno a noi?
D’altra parte, ogni volta che compiamo la scelta di esercitare la nostra natura divina, la determinazione diventa sempre più forte. La virtù, sattva, indica un modo di vivere con grande profondità, un pensiero luminoso e la capacità di mantenere un perfetto equilibrio.
In questo stato di consapevolezza elevato sperimentiamo risolutezza, forza, conoscenza, magnetismo e flessibilità.
Avere un equilibrio interiore ed esteriore è essenziale per raggiungere il successo, perché quando non abbiamo la forza di gestire la nostra energia mentale e le emozioni, non possiamo nemmeno raggiungere il nostro pieno potenziale.
Agendo ispirati dalla virtù potremo imparare a spegnere i pensieri non favorevoli al nostro progresso, per raggiungere focus, equilibrio e successo. Innanzitutto, agire in virtù significa anche essere liberi da quella spinta egoica che ci porta a muoverci sconsideratamente e sempre con un secondo fine, attaccamento e senso del possesso.
Se invece riuscissimo a smettere di giudicare tutto in termini di sconfitta e vittoria scomparirebbe un enorme fardello che appesantisce ogni nostro pensiero, svilisce ogni entusiasmo e annulla l’efficacia di ogni azione. 

Come sintonizzarci con il sattva guna, la virtù

La Bhagavad Gita dichiara che quando tutte le porte del corpo umano (quelle che permettono gli input percettivi e gli output di interazione col mondo esterno) sono illuminate dalla conoscenza, si possono sperimentare gli effetti della virtù.
Questo concetto indica che ci sono due aspetti sui quali possiamo operare per situarci in sattva: cosa entra dentro di noi e cosa esce da noi.
Il sattva guna è la pace, l'armonia, l'equilibrio, la saggezza che ci aiuta a valutare tutti gli aspetti della vita, spinti da uno scopo evolutivo, per il benessere di ognuno, non solo di noi stessi.
Sattva è anche la responsabilità che mantiene, che tiene vivo il sentimento o il progetto che è sotto la nostra cura. Mentre rajas è la nascita e tamas la morte, sattva invece è la vita che si sottende tra questi estremi.
Paradossalmente se ci fosse solo sattva non ci sarebbe nascita (rajas) e morte (tamas), ma solo una lunga vita eterna, non legata ad inizio o fine. Questo è un indizio, per lo spiritualista, su dove ricercare l'elisir dell'immortalità.
È il sattva quell'energia, appartenente alle leggi che governano l'universo, che dovremo cavalcare se vogliamo affrontare una decisione importante, se vogliamo essere giudici imparziali di una situazione ed essere vigili nel cogliere il meglio che ci aspetta, al momento giusto.

Come agisce una persona virtuosa

La persona Sattvika è sobria, agisce secondo tempo, luogo e circostanza cercando di armonizzare il suo benessere con il benessere altrui e il rispetto per l'ambiente che lo circonda. Ha cuore ed è sensibile alla sofferenza altrui. Non desidera esserne causa.
Il sattviko non crede che possa esistere la felicità a scapito degli altri e soffre se, anche involontariamente, infligge del male ad un’altra creatura.
Di solito la persona sattvika si comporta con gentilezza e sensibilità. Ha un parlare dolce e veritiero. Sa compiere sacrifici per la propria crescita, per la propria purificazione o per il bene degli altri. Senza desiderare niente in cambio.
Ha un forte senso del dovere e ha la lungimiranza per capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Per questo agisce senza attaccamento al risultato, ma come dovere. Questo rende la mente pacifica e disposta nel presente, senza ansia del futuro(rajas) o ceppi nel passato(tamas).
Ha una visione spirituale che gli permette di comprendere che tutto è in relazione con l'Assoluto e perciò: l'ambiente, le persone, gli animali, le piante vanno rispettati, curati e amati.
La veridicità, gli alti valori morali, la spiritualità sono degli ornamenti della persona che si situa nel sattva guna.
Ancora, il sattva cerca l'armonia perché è nell'armonia che si può trovare la pace.
Quindi cerchiamo di desiderare, pensare ed agire nella virtù e, padroni di noi stessi, godremo felicità e prosperità. In quest'umile stato di mente, ogni mantra che reciteremo avrà la sua piena potenza e darà in modo naturale i suoi frutti.
Om tat sat,
Andrea (Ananda Kishor)

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Come usare il potere del mantra per ottenere risultati concreti e misurabili. Rimuovi blocchi e mappe errate dal tuo inconscio con la vibrazione sacra.
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