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I primi Mille Giorni di Vita: perché sono così importanti?

2020-12-13 15:29:56

Si dice che i primi anni di vita di un nuovo nato possono condizionare tutta la sua esistenza. Sulla sua salute futura, infatti, pesano non solo le eredità genetiche, ma anche le scelte comportamentali dei genitori in ogni fase che precede la nascita, dal periodo preconcezionale alla gravidanza.

I primi mille giorni di vita si contano dal concepimento, ma per garantire uno sviluppo ottimale del sistema nervoso del piccolo è importante che la futura mamma arrivi già al momento della fecondazione con buoni livelli di acido folico e ferro, con un peso nella norma ed evitando fumo e alcol.

Se si è deciso di avere un bambino, è opportuno adottare qualche sano accorgimento nella dieta e nello stile di vita in generale. 


Abolire queste cattive abitudini anche nei nove mesi di gravidanza assicura un migliore quoziente intellettivo e uno sviluppo ottimale del cervello del piccolo.


L’alimentazione del bebè per i primi sei-otto mesi dovrebbe basarsi sull’allattamento al seno. A partire dai sei mesi il pediatra fornisce indicazioni circa lo svezzamento più adatto, tenendo conto di eventuali allergie.

Il latte vaccino prima che il bimbo compia un anno è sconsigliato, e dopo non si dovrebbero superare i 200-400 millilitri al giorno. Siccome i bambini prediligono i sapori dolci, salati e saporiti, è bene educarli a far conoscere loro anche altri cibi più sani e vari. 


L’ambiente, infine, deve essere ricco di stimoli. Il cervello di un neonato ha il suo massimo sviluppo nei primi due-tre anni. Esperienze positive precoci in famiglia e nelle strutture come i nidi sono associate ad una sano sviluppo sociale ed emotivo, ad esiti scolastici e risultati professionali più brillanti e, in generale, ad una migliore salute.

Leggere fiabe ad alta voce nei primi tre anni di vita del bambino è fondamentale, perchè riduce il rischio di ritardi del linguaggio, migliora le abilità linguistiche e la capacità di espressione e comprensione delle parole.

I bimbi che ascoltano spesso i genitori che raccontano fiabe hanno un vocabolario di parole più ricco e sono anche più fantasiosi ed empatici.

Nei primi mille giorni di vita, invece, sarebbe utile eliminare del tutto o limitare il più possibile l'utilizzo dei dispositivi elettronici come tablet e cellulari. Alcuni studi recenti hanno infatti dimostrato che tendono a creare un isolamento del bambino in un mondo virtuale e che, a lungo andare, l'utilizzo di tali strumenti potrebbe compromettere le abilità linguistiche e le funzioni cognitive.

Rendere il piccolo partecipe della vita familiare è altrettanto importante: è qui che il bambino comincia a formare la sua identità ed è bene che si senta parte di un gruppo (appunto quello familiare), composto di membri e regole da rispettare.

Ricoprire il bambino di regali non è l'ideale: nei primi anni di vita, invece, sono indispensabili le esperienze, quelle che restano impresse nella mente del bambino e lo aiutano a diventare un adulto più consapevole e responsabile.

Lasciate quindi che esplori e scopra (sempre con la vostra guida), senza mai dargli l'impressione che lo stiate sorvegliando nei suoi movimenti. I bambini devono sentirsi liberi di muoversi e di sperimentare (lo diceva anche Maria Montessori),ma senza percepire sul collo la stretta sorveglianza degli adulti.

Crescere è un percorso che genitori e figli fanno insieme, dal momento in cui vengono concepiti, e presuppone fasi e momenti diversi da vivere. 


 


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