Founder Junior
I bambini non possono stare seduti in classe per sei ore al giorno!
Io l’ho sempre pensato. Oggi, però, la scuola sembra andare in una direzione diversa (purtroppo). Si tende infatti a classificare facilmente i bambini più vivaci o quelli che hanno difficoltà a stare seduti durante le interminabili lezioni scolastiche nella categoria degli “iperattivi”.
In realtà esistono studi specifici (anche abbastanza datati nel tempo) in grado di dimostrare come fisiologicamente i bambini che frequentano la scuola primaria non siano predisposti a restare concentrati e immobili per sei ore (come invece è richiesto nella maggior parte delle scuole).
A tal proposito, vorrei condividere con voi il pensiero e il metodo di JAVIER ROMERO, professore ordinario dell’Università di Alicante, musicologo e insegnante di musica, che ha tenuto più di 700 corsi in 20 paesi.
Il metodo che propone e spiega ai suoi studenti universitari e agli altri insegnanti si chiama “BAPNE”, ed è basato sulle percussioni corporee. Il metodo parte dal presupposto che noi siamo in grado di articolare diverse attività specifiche per stimolare l’attenzione, il controllo degli impulsi e la memoria di lavoro. Naturalmente, il tutto viene proposto ai più piccoli in una modalità ludica.
La maggior parte degli insegnanti riferisce di osservare due grandi problemi in classe. Il primo è una diffusa “deconcentrazione”, ossia la mancanza di attenzione durante le attività didattiche. Il secondo è il comportamento socio-emotivo tra gli studenti, che finisce con l’avere un forte impatto sull’insegnamento.
Per questi motivi le attività proposte da Romero sono finalizzate proprio a fornire risposte veloci ed efficienti a tali problemi, puntando a migliorare le prestazioni del gruppo di lavoro.
Già nel 1837 un pedagogo lo aveva già intuito ed accennato: è impossibile chiedere ad un bambino di restare seduto per sei ore di seguito in classe. Il suo contributo è stato ripreso egregiamente da Romero e portato avanti come merita.
In pratica il Metodo Bapne prevede che, dopo una sessione di circa 50 minuti, gli insegnanti debbano motivare gli studenti attraverso esercizi specifici, che si sono dimostrati positivi per favorire la concentrazione e l’apprendimento.