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Alberto Manzi: ecco chi era il maestro che si oppose alle “schede di valutazione” a scuola

2020-06-05 13:23:46

Ci sono maestri lungimiranti che, con le loro intuizioni, hanno anticipato i tempi cercando di farsi promotori di una scuola “migliore” che potesse venire incontro alle esigenze degli studenti, anziché ridursi ad un "esamificio" sterile e senza anima.

Tra questi un merito particolare va attribuito ad Alberto Manzi. Forse non tutti sanno che questo maestro di scuola elementare, nel 1981, si rifiutò di redigere le “schede di valutazione”, appena introdotte dalla riforma della scuola, in sostituzione della pagella.


La spiegazione del suo rifiuto fu semplice e lineare: “Non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest’anno, l’abbiamo bollato per i prossimi anni”.


Il Ministero della Pubblica Istruzione non accettò di buon grado il ragionamento dell’insegnante, e anzi lo sospese dall’insegnamento e dallo stipendio. Eppure proprio lui, Alberto Manzi, aveva promosso l’alfabetizzazione dell’Italia grazie alla trasmissione Rai “Non è mai troppo tardi”.


Per reintegrarlo l’anno dopo il Ministero cercò di convincerlo a compilare le valutazioni. Il maestro, pur non avendo cambiato idea, si mostrò favorevole a scrivere una valutazione riepilogativa. Il giudizio, uguale per tutti e posto con un timbro, sarebbe stato: “Fa quel che può, quel che non può non fa”. Dopo che il Ministero espresse il suo disaccordo nei confronti di quella scelta, il maestro rispose: “Non c’è problema, posso scriverlo anche a penna”.


A distanza di tanti anni, la tenacia del maestro elementare deve rimanere un insegnamento per tutti i docenti di oggi. 


Così come l’amore per la sua professione e per i suoi alunni, che emerge in una lettera da lui scritta per alcuni studenti della quinta: “Siete capaci di camminare da soli a testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, se voi non lo volete. Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello sempre in funzione, con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è già in voi e che deve sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, e ancora onestà, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza, e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa riuscire ad amare, e amore, amore.”