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IL RIENTRO A CASA DOPO IL PARTO

2021-07-14 13:03:36

I primi giorni a casa trascorrono spesso nella massima confusione; bisogna adattarsi a nuovi orari e cambiare le consuetudini quotidiane

I primi giorni a casa trascorrono spesso nella massima confusione; bisogna adattarsi a nuovi orari e cambiare le consuetudini quotidiane in funzione delle necessità del neonato. Tutto risulta molto più semplice se l’ambiente familiare è tranquillo e rilassato, e per ottenerlo conviene pianificare l’organizzazione della casa, allestire uno spazio per il bebè e predisporre qualche aiuto per le faccende domestiche. Il neonato ha una grande sensibilità nel captare le alterazioni che si producono attorno a lui per cui, se nella stanza c’è troppa gente o movimento o rumore eccessivi, diventerà nervoso, si nutrirà male, si agiterà e avrà un sonno perturbato. Non solo. Il bebè è in grado di percepire anche i cambiamenti dello stato d’animo della madre: se questa è nervosa, il bimbo capterà la tensione e si comporterà a sua volta in modo irrequieto.

Quindi in questo periodo è fondamentale che la madre rimanga il più possibile serena. Perciò, per i primi 10-15 giorni, sarebbe meglio limitare al massimo le visite. Le amiche, le zie, la madre e la suocera, hanno ognuna il proprio modo di vedere le cose; questa diversità di opinioni può confondere la madre, bloccare il suo intuito e la sua sensibilità e farle perdere l’opportunità di entrare subito in sintonia con il figlio.

Senza contare che il piccolo ha bisogno di sentirsi protetto e vedere tante facce nuove che magari lo prendono continuamente in braccio, non lo tranquillizza certamente. I genitori, quindi, devono decidere in anticipo come comportarsi, pianificando il numero delle visite e la loro durata, così che non si presentino situazioni indesiderabili.

Diverso è il discorso per una persona che dia la sua disponibilità in casa per aiutare (spesso la madre o, a volte, anche la suocera). Aiuto però non deve voler dire interferenza; la mamma deve poter dedicarsi pienamente al proprio figlio, cerando di capire le sue necessità. Succede spesso invece gli “aiutanti” si occupino personalmente del bebè, senza tener conto delle iniziative materne, cosa che rende difficile il rapporto iniziale tra la madre e il neonato.

Il vero aiuto deve favorire l’apprendimento della madre, in modo che, seguendo il proprio intuito, prenda decisioni su come o quando fare determinate cose. Un altro genere di aiuto consiste nell’occuparsi delle faccende domestiche, in modo che la madre abbia maggior tempo da dedicare al neonato e al riposo; fare la spesa, cucinare e lavare la biancheria sono compiti essenziali in una casa, ma possono essere svolti da un’altra persona.

Durante i primi giorni dopo il parto la madre vive in uno stato d’animo molto particolare e deve esserne cosciente per non angosciarsi. Si sentirà stanca, nervosa e irritabile e potrebbe trovare molto difficile perfino dormire e riposarsi. Questa doppia sensazione di stanchezza ed eccitazione interiore durerà alcuni giorni e non deve assolutamente preoccupare la neomamma perché è del tutto normale. Ridere, gridare e piangere sono manifestazioni tipiche della madre nei primi giorni dopo il parto.

Euforia per aver visto nascere il figlio sano, autostima per essere stata capace di procreare o timore di non essere capace di allevare il bambino in maniera corretta sono sentimenti che sorgono come conseguenza dello sconvolgimento fisico ed emotivo che si produce dopo il parto, come del caos ormonale di cui soffre la madre il cui corpo cerca di adattarsi al fatto di non essere più incinta e di cominciare invece a produrre latte. E’ proprio adesso che la madre deve affrontare la reale situazione di responsabilità, con tutti i dubbi e i timori che ne conseguono.

E’ importante che sappia che è una situazione normale e che la supererà non appena si sarà adattata alla nuova situazione.


Bisogna preparare il seno all'allattamento?
Ci sono opinioni discordanti su questo punto. C'è chi sostiene di sì, chi sostiene di no.
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