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In India con Pier Paolo Pasolini

2023-07-17 13:55:49

"L'odore dell'India": è quello che il nostro gruppo di lettura ha cercato di cogliere, con tutti i sensi aperti, tramite la narrazione che ne ha fatto Pier Paolo Pasolini.

Ecco i risultati delle riflessioni, in questo articolo.

L'ODORE DELL'INDIA





E' quasi mezzanotte, al Taj Mahal c'è l'aria di un mercato che chiude...



Prosegue il nostro percorso con un libro particolare, in cui Pier Paolo Pasolini si presenta come scrittore di viaggio, in forma anomala rispetto a quella per la quale è generalmente noto. L'occasione della scrittura del libro è il tour dell'India compiuto da P. con Alberto Moravia ed Elsa Morante, in occasione di un convegno tenutosi per la commemorazione di R. Tagore. Il viaggio dura 6 settimane e offre a Pasolini l'occasione per scrivere degli articoli per "Il Giorno", dai quali viene tratto questo libro:


  • Il libro è stato divisivo, come accade di consueto per il personaggio  Pasolini. Ad alcuni è piaciuto, ad altri no. Sia per il tipo di scrittura, che per la scelta dei temi, che per la visione generale ad essi sottesa.
  • La scrittura è sembrata ad alcuni ricca di suggestioni e di qualità poetica, capace di descrivere attraverso un paesaggio il mondo interiore, legata ai sensi e all'esperienza fisica del corpo.
  • Altri invece hanno trovato la scrittura difficile, e alcuni non hanno apprezzato la scelta lessicale, trovandola imbarazzante e offensiva.
  • La scrittura di P. sembra prestarsi a più interpretazioni e stimola dunque diverse reazioni. Termini da alcuni considerati offensivi sono invece da altri pensati come una immersione nella realtà dei fatti, o come una forma dell'ironia o dell'affetto. Essendo la sua scrittura non eminentemente descrittiva si presta a varie letture.
  • "Sembra che l'Autore cerchi e trovi sé stesso, come se l'India avesse tutte le forme possibili e gli fungesse da specchio." Più che una cronaca di viaggio nel libro si coglie come una sorta di  "incontro di corpi": tra il corpo dell'India e quello di Pasolini. Si concorda che il libro sia, più che un racconto dell'India, un racconto su Pasolini stesso.
  • Interessante la contrapposizione con la visione di Moravia, che è completamente diversa, più da "viaggiatore all'inglese". Nell'intervista finale, di Moravia: "La mia posizione è quella di accettare ma non di identificarmi. Quella di Pasolini, come del resto in tutta la sua vita, di identificarsi senza veramente accettare".
  • L'ideologia di Pasolini pervade tutta la narrazione. Evidenzia egli stesso in un punto, quasi con rammarico, di non riuscire ad avere un approccio completamente storicistico ai fatti dell'India.
  • Secondo una lettura originale il libro di P. è un libro sulla morte, che la rende vicina e normale, parte di una diversa quotidianità. In questa lettura la chiave è il racconto delle pire e dei fuochi dei corpi che chiude il libro.
  • Chi è stato in India racconta di come in effetti l'India raccontata 60 anni fa da P., non è tanto cambiata. Restano i grandi divari e l'esperienza della povertà diffusa nelle strade.



Il prossimo viaggio sarà sempre in oriente, ma al femminile. Ci muoveremo in viaggio verso Lhasa con Alexandra David-Neel.


by Marco Boscarato
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