Luigi De Murtas

Finalmente ho raggiunto il mio traguardo e risolto il segreto della mia anima: Io sono quello a cui rivolgevo le preghiere, quello a cui chiedevo aiuto. Sono quello che ho cercato. Sono la stessa vetta della mia montagna. Guardo la creazione come una pagina del mio stesso libro. Sono infatti l’unico che produce i molti, della stessa sostanza che prendo da me. Poiché tutto è me, non vi sono due, la creazione è me stesso, dappertutto. Quello che concedo a me stesso, lo prendo da me stesso e lo do a me stesso, l’Unico, poiché sono il Padre ed il Figlio. Quanto a quello che voglio, non vedo altro che i miei desideri, che sgorgano da me. Sono infatti il conoscitore, il conosciuto, il soggetto, il governante ed il trono. Tre in uno è quello che sono e l’inferno è solo un argine che ho messo al mio stesso fiume, allorché sognavo durante un incubo. Sognai che non ero il solo unico e così io stesso fui preso dal dubbio, che fece il suo corso, finché non mi svegliai. Trovai così che io avevo scherzato con me stesso. Ora che sono sveglio, riprendo di sicuro il mio trono e governo il mio regno che è me stesso, il signore per l’eternità. P.S. non si conosce l'autore di questo testo ne si conosce l'epoca in cui è stato scritto...

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Luigi De Murtas

Tutti, più o meno, siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure e illusioni. La sofferenza dovrebbe indurci ad abbandonare l'ego che chiude la strada alla nostra Natura Divina.

Luigi De Murtas

Non è stato senza un'ispirazione divina che ha parlato colui che ha detto che il sonno equivale ai Piccoli Misteri della morte, poiché il sonno è realmente una prima iniziazione della morte. La morte, infatti, consiste nell'esiliarsi dal corpo; il sonno consiste nel fuggirlo come uno schiavo fugge dal suo padrone. ~Plutarco, De Anima.

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