Founder Junior
Una nave in un porto è al sicuro ma le navi non sono fatte per questo
E ora intraprendiamo un viaggio e dove ci porterà? Seguitela nel suo canale e ne scopriremo delle belle ....https://www.cam.tv/annalisafrancoglio
Nasce tutto da un incontro, un incontro che può.
Può far intraprendere un viaggio. Un viaggio verso dove?
Nessuno potrà mai sapere dove ci porterà questo viaggio e chi saremo dopo, ma è certo che se lo intraprendiamo lo faremo per soddisfare un desiderio, un bisogno e a volte anche una necessità.
I bisogni però sono semplicemente fisiologici, non coinvolgono la persona che li prova, ma sono legati direttamente alla biologia, alla specie. Tutti noi abbiamo, per esempio, il bisogno di mangiare...
I desideri invece coinvolgono l'identità di una persona. Noi siamo i nostri desideri. Se si realizzano o no, trasformano chi desiderava.
Per esempio un critico culinario mangerà, non per un bisogno di cibo, ma perché è il suo lavoro, la sua identità nel mondo. Addirittura un'anoressica, per il suo apparente desiderio di magrezza, non mangia, sfidando il bisogno di mangiare!
Tantissime sono le motivazioni che ci vengono fornite dall’esterno, ma dobbiamo farle nostre.
La motivazione esterna deve giungere alla nostra anima.
“Lo faccio per il tuo bene” è il messaggio che spesso ci giunge, ma come fanno gli altri a sapere qual è il tuo bene? Il mio bene come valutazione degli altri potrebbe essere corretta oppure errata e potrebbe anche essere strumentale al bene altrui.
Dobbiamo essere ispirati e non motivati perché solo essendo ispirati possiamo essere desiderosi.
Dai bambini agli anziani, tutti abbiamo dei desideri. I desideri possono durare pochi minuti o per sempre, possono essere realistici o al contrario possono essere inverosimili, ma in questo viaggio cosa si desidera realmente.
Se il nostro Virgilio saprà ispirarci desidereremo solamente farlo questo viaggio, qualunque sia la metà, perché è importante il viaggio con il nostro Virgilio e non più la metà.
In questo viaggio non servono valigie, è un viaggio interno, nei meandri del nostro essere. In questo viaggio ci si imbatte nelle proprie paure, ci obbliga a seguire un percorso che non sempre è lineare, anzi è insidioso.
Il primo ostacolo trova fondamento nella ragione, essa non ci permette di essere reali. Si cerca una spiegazione logica e scientifica al tutto, si cerca di dare un senso a qualcosa che non avrà mai senso.
Ogni viaggio è diverso dall’altro, ogni viaggiatore è diverso dall’altro e ogni Virgilio-accompagnatore è diverso dall’altro e nessun manuale potrà anticiparlo a priori.
L’altro ostacolo che è stato creato è il setting, come codice di comportamento, come insieme di regole che bisogna rispettare, come maschere che il nostro Virgilio deve indossare.
La maschera è stata creata dall’uomo per celare la persona che in quel momento riveste un ruolo.
Virgilio ha il ruolo di accompagnatore e la nostra ragione sa che sta indossando una maschera e per questo si è restii ad aprirsi, a percorrere un viaggio con una menzogna ma contemporaneamente il desiderio che si è creato per ciò che è sconosciuto ci porta a continuare questo percorso scordando completamente quale fosse la motivazione iniziale.
E’ un paradosso che sia creata questa ispirazione, questo desiderio nel viaggiatore se dopo Virgilio ci accompagnerà in un viaggio proteggendosi da una maschera.
Indossare una maschera, costituisce una decisione di vita, un mezzo per nascondersi, e da ciò emerge la costruzione di un personaggio che facendo leva sulle nostre fragilità crea un sottile desiderio.
Spesso questo viaggio è paragonato a una partita, una partita a scacchi dove nella realtà c’è sempre chi perde, e per vincere bisogna distruggere l’avversario, e quindi razionalmente come si potrebbe percorre un viaggio che è rappresentato come un gioco a perdere sin dall'inizio.
Tuttavia mi piacerebbe pensare a questo viaggio come al gioco del go dove la vittoria non si conquista approfittando della debolezza dell’avversario: si tratta al contrario di un gioco di strategia, dove ciò che conta è combattere ad armi pari, rispettare l’avversario, per vincere bisogna costruire, bisogna costruire per vivere.
Per costruire qualsiasi cosa si voglia, e questo è lo scopo del gioco, bisognerebbe essere liberi, e se si gioca in due, si dovrebbe giocare ad armi pari perché qualunque privazione negherebbe all’altro giocatore il poter essere.
Il poter essere risulta necessario per questo viaggio.
BUON VIAGGIO