Lucia Daminato

Founder Junior

Il caso Chiara Ferragni e la procedura per registrare un logo-marchio

2019-03-15 09:35:48

La registrazione di un logo serve a tutelare da contraffazioni, aumenta credibilità e autorevolezza, offre distinzione dalla concorrenza e aumenta il valore del prodotto. Un brand, infatti, è a tutti gli effetti un asset da proteggere (ed è forse il più importante): da questo dipende la visibilità e la credibilità di un’azienda, così pure la sua diffusione sul mercato.

Il marchio d’impresa è definito come quel nome o quel simbolo la cui funzione è quella di collegare il prodotto o il servizio erogato ad una specifica realtà imprenditoriale in modo da distinguerlo da prodotti o servizi identici o simili forniti da altre aziende. 
Registrare il proprio marchio significa creare le condizioni per l’uso esclusivo di un segno distintivo e quindi avere la possibilità di impedirne un utilizzo non autorizzato nel territorio in cui ne è stata chiesta la registrazione. Il marchio quindi ha le potenzialità per supportare efficacemente la propria strategia di marketing creando un legame univoco tra azienda e destinatario dei prodotti o servizi che l’azienda propone.

Per depositare un marchio, logo o brevetto occorre seguire pochi semplici passi:

Il primo consiglio è di verificare sui database del sito http://www.uibm.gov.it la presenza o meno di un marchio o disegno già registrato.
Per registrare un marchio logo o brevetto occorre stilare su apposito Modulo C la domanda di registrazione.

Successivamente esistono 3 opzioni di consegna:

  1. Recandosi presso una qualsiasi Camera di Commercio
  2. A mezzo Raccomandata A/r all’indirizzo Ufficio Italiano Brevetti e Marchi – Divisione XIII – Via Molise 19 – 00187 ROMA
  3. Attraverso il sito web: www.telemaco.infocamere.it

La domanda deve contenere:

  1. Modulo C, di cui una copia originale e altre 4 copie;
  2. Attestazione di versamento all’Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara da effettuare su c/c postale n: 82618000 per gli importi relativi alle seguenti tasse: - primo deposito: € 101,00 tassa di registrazione comprensiva di una classe; - € 34,00 per ogni classe aggiunta;
  3. Ricevuta del pagamento su c/c postale dei diritti di segreteria alla Camera di Commercio presso cui si effettua il deposito (€ 40,00 oppure € 43,00, più marca da bollo di €14,62);
  4. Lettera d’incarico, atto di procura o dichiarazione di riferimento a procura generale (eventuale);
  5. Documento di priorità (eventuale);
  6. Atto di delega (eventuale);

L’esame delle domande di registrazione dei marchi nazionali, depositate nei suddetti modi, si svolge in tre fasi:

  1. ricevibilità: l’Ufficio controlla che la domanda sia conforme alle condizioni stabilite dall’art. 148 CPI (richiedente identificabile, riproduzione del marchio, elenco dei prodotti e/o servizi);
  2. esame formale: l’Ufficio verifica che la domanda contenga quanto previsto dall’art. 156 del CPI (contenuto della domanda);
  3. esame tecnico: l’Ufficio, riconosciuta la regolarità formale della domanda di registrazione, procede all’esame tecnico, svolto ai sensi dell’art. 170 CPI, al fine di accertare che non esistano impedimenti assoluti alla registrazione.

Affinché un marchio possa essere registrato, infatti, è necessario che possegga determinati requisiti tra i principali:

  1. sia rappresentabile graficamente;
  2. abbia capacità distintiva;
  3. non sia decettivo;
  4. non sia contrario alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume.


 

 

Ora però vi voglio esporre  Il caso “CHIARA”

Tutti conoscono Chiara Ferragni, la blogger e influencer che con milioni di follower ha creato una vera e propria azienda attorno al suo nome. Eppure, vi stupirà sapere che la stessa ha avuto non pochi problemi a cercare di registrare come marchio il proprio nome e cognome. Sembra assurdo, ma è così. La società olandese “Chiara”, registrata nel 2015, aveva infatti presentato un’opposizione al marchio “Chiara Ferragni”, temendo eventuali confusioni tra i due. L’Ufficio UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) aveva dato ragione al marchio olandese per ben due volte. Solo pochi giorni fa, dopo un ricorso al Tribunale di primo grado dell’Unione Europea, è stato possibile registrare il marchio Chiara Ferragni.

Come potete vedere, depositare un marchio non è affatto facile, e persino registrare il proprio nome e cognome potrebbe rivelarsi più difficile del previsto. Ecco perché è necessario informarsi a fondo prima di procedere, e non dare nulla per scontato.