Lucia Daminato

Founder Junior

Guida fiscale per Hobbisti: come vendere prodotti home made

2020-01-15 09:01:17

Se vendo le mie creazioni come devo regolarmi da un punto di vista fiscale? Quali sono gli adempimenti per partecipare ad un mercatino per vendere le mie creazioni?

VENDERE PRODOTTI FATTI A MANO:  CHI È L’HOBBISTA?


In Italia non esiste una disciplina nazionale che regolamenti l’hobbistica.
Infatti, l’articolo 28 del D.Lgs. 114/98 rimanda alle varie disposizioni regionali che a loro volta definiscono gli hobbisti come:

“OPERATORI NON PROFESSIONALI CHE VENDONO, PROPONGONO, ESPONGONO, O BARATTANO, IN MODO SPORADICO ED OCCASIONALE, PRODOTTI DI MODICO VALORE, PER LO PIÙ OPERE DELLA PROPRIA CREATIVITÀ O DEL PROPRIO INGEGNO”

Gli hobbisti, sostanzialmente sono degli artigiani che difettano del requisito della abitualità dell’attività.

HOBBISTI: QUANDO È NECESSARIO APRIRE PARTITA IVA?


Gli articoli 4 e 5 del DPR 633/72 dicono rispettivamente:
“PER ESERCIZIO DI IMPRESE SI INTENDE L’ESERCIZIO PER PROFESSIONE ABITUALE, ANCORCHÉ NON ESCLUSIVA, DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI O AGRICOLE DI CUI AGLI ARTICOLI 2135 E 2195 DEL CODICE CIVILE, ANCHE SE NON ORGANIZZATE IN FORMA DI IMPRESA. NONCHÉ L’ESERCIZIO DI ATTIVITÀ, ORGANIZZATE IN FORMA DI IMPRESA, DIRETTE ALLA PRESTAZIONE DI SERVIZI CHE NON RIENTRANO NELL’ARTICOLO 2195 DEL CODICE CIVILE.”

“PER ESERCIZIO DI ARTI E PROFESSIONI SI INTENDE L’ESERCIZIO PER PROFESSIONE ABITUALE, ANCORCHÉ NON ESCLUSIVA, DI QUALSIASI ATTIVITÀ DI LAVORO AUTONOMO DA PARTE DI PERSONE FISICHE. OVVERO DA PARTE DI SOCIETÀ SEMPLICI O DI ASSOCIAZIONI SENZA PERSONALITÀ GIURIDICA COSTITUITE TRA PERSONE FISICHE PER L’ESERCIZIO IN FORMA ASSOCIATA DELLE ATTIVITÀ STESSE.”


Quindi il termine su cui devi porre la massima attenzione è:

Quando un’impresa, un’arte o professione è abituale occorre aprire la Partiva IVA.
 

E che cosa significa abituale?

Senza dubbio significa continuativa e non occasionale.

ESEMPI DI ATTIVITÀ OCCASIONALI ED ABITUALI

Maria è una lavoratrice dipendente. Nel tempo libero realizza piccole bomboniere fatte a mano che espone e a volte vende ad amici e conoscenti. La sua attività è saltuaria in quanto viene svolta senza abitualità, né continuità. Inoltre questi introiti non rappresentano per lei la fonte principale di reddito, ma un piccolo arrotondamento. In questo caso  Siamo nel caso di NON obbligo di Partita IVA.

Cristina è un lavoratore nell’azienda familiare. Ha la passione per la realizzazione di braccialetti fatti a mano acquistando materiali assemblandoli e rivendendo gli oggetti. Partecipa con molta frequenza nei mercatini della sua regione, ed opera anche su portali di vendita online. Il tempo che Cristina dedica a questa attività è sicuramente costante e rilevante nel suo tempo. In questo caso è necessario essere in possesso della Partita IVA. Questo in quanto l’attività di Cristina presenta caratteristiche di abitualità.

Marco è uno studente di economia a Milano. Impartisce occasionalmente lezioni private a studenti delle superiori. L’ occasionalità gli permette sicuramente di operare senza obbligo di Partita IVA.

Federica è disoccupata ed impiega il suo tempo per dipingere quadri, che espone settimanalmente in spazi espositivi e che espone sui suoi profili social e su marketplace online. Ha l’obbligo di partita IVA.

HOBBISTI ED OBBLIGO DI PARTITA IVA


Che cosa faranno Marco e Maria che non hanno l’obbligo di partita IVA?

Emetteranno una semplice ricevuta ad ogni incasso e dichiareranno il loro reddito nel quadro RL del Modello Redditi (o quadro equivalente del 730) ai sensi dell’articolo articolo 67 DPR n 917/86 lettere i) ed l).


Mentre Federica e Cristina dovranno emettere regolare fattura con tutti gli elementi obbligatori.

Si potranno verificare se si rientra con i requisiti per applicare il regime forfettario e fare le opportuna valutazioni in merito all'iscrizione INPS.

HOBBISTI COME VENDITORI OCCASIONALI: ADEMPIMENTI


Come visto dalla definizione l’hobbista è un venditore occasionale.
Una volta verificato che sei tra i soggetti non obbligati alla Partita IVA, la normativa fiscale è piuttosto semplice.

E’ sufficiente rispettare poche semplici regole per essere in regola con l’Amministrazione finanziaria.

LA RICEVUTA NON FISCALE PER GLI HOBBISTI


La prima regola riguarda l’emissione della ricevuta non fiscale.
La ricevuta non fiscale è la ricevuta che viene emessa da parte dei privati (non titolari di partita Iva), quando effettuano la cessione di un bene.
La ricevuta deve essere emessa al momento di incasso del corrispettivo di vendita, e sulla stessa deve essere sempre apposta una marca da bollo da €. 2,00, quando l’importo della vendita supera le €. 77,47.

La marca da bollo è a carico del cedente, ma può essere addebitata all’acquirente.

CONSERVAZIONE DELLE RICEVUTE NON FISCALI


La seconda regola riguarda la conservazione delle ricevute emesse.
Le ricevute, oltre che per attestare l’avvenuta transazione di denaro, rappresentano un documento che ti sarà utile per capire se dovete predisporre la dichiarazione dei redditi.
Quello che voglio dire che non avere obbligo di aprire Partita IVA non significa non avere l’obbligo di dichiarare questi redditi. Si tratta di redditi che devono essere sempre dichiarati.

In questa sede non è possibile trattare tutti i casi, ma vi basti sapere che se non avete altri redditi nell’anno, se avete effettuato cessioni sino €. 4.800, siete esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

In caso contrario (se ad esempio sei anche lavoratore dipendente) dovrai indicare il reddito nel quadro dei redditi diversi. redditi di cui all’articolo 67, comma 1, lettera i) del DPR n 917/86, (quadro D del modello 730 o quadro RL del modello Redditi PF), i compensi percepiti dalle vendite di oggetti home made.

PARTECIPAZIONE AI MERCATINI PER LA VENDITA DI OGGETTI


Solitamente gli hobbisti che desiderano vendere i propri prodotti, partecipano a mercatini occasionali.

Si tratta di piccole manifestazioni organizzate da varie associazioni presenti nei vari comuni. Oppure in alcuni casi è direttamente lo stesso Comune che organizza appositi mercatini hobbisti.


Per vendere nei mercatini hobbisti è necessario essere in possesso di tutta la documentazione necessaria per la “vendita temporanea“.


Documentazione da esibire in caso di possibili controlli da parte delle forze dell’ordine, polizia municipale o Guardia di Finanza:


Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Dichiarazione che l’hobbista deve presentare presso il Comune dove si svolge, in cui si dichiara di esercitare l’attività di esposizione e vendita di oggetti. Stessa cosa per le opere dell’ingegno a carattere creativo senza necessità di autorizzazione amministrativa (articolo 4, comma 2, lettera h), D.Lgs. n. 114/98). Non vi è un modello standard, ma puoi trovare il modello di tuo interesse presso la pro loco competente per ogni Comune. Oppure presso le varie associazioni che si occupano di promuovere i vari mercatini locali;Tesserino degli hobbisti. Varie normative regionali o comunali prevedono il rilascio di un tesserino degli hobbisti obbligatorio per esporre le proprie creazioni nei mercatini. Il tesserino ha un costo variabile da Comune a Comune; Eventuale altra documentazione aggiuntiva richiesta dai singoli Comuni. Come ad esempio, il pagamento della tassa legata all’occupazione di suolo pubblico. Anche in questo caso la normativa varia da Comune a Comune.


NORMATIVE TERRITORIALI PER GLI HOBBISTI


Ogni regione e più in dettaglio ogni Comune ha regole proprie.


Per questo motivo è sempre opportuno informarsi presso il Comune ove si svolge la manifestazione, oppure presso l’ente che organizza il mercatino.


LA VENDITA SU INTERNET PER HOBBISTI E CREATIVI


 Accanto alla tradizionale vendita dei prodotti nei mercatini, molti hobbisti preferiscono provare a vendere sfruttando internet.

Ebbene, in questo caso le cose si complicano, ed è necessario prestare molta attenzione.

In linea generale, ad un hobbista non è consentito avere un proprio sito internet dove si espongono i propri prodotti se sugli stessi vi sono applicati prezzi di vendita.

In questo caso, infatti si rende obbligatorio l’esercizio con Partita IVA.


Attenzione!


Questo non vuol dire che un hobbista non possa avere un proprio sito dove espone le proprie creazioni.

Deve trattarsi però di un mero sito vetrina. Si tratta di un sito o di una pagina di social network in cui si espongono foto e descrizioni di oggetti, senza che siano visibili ed esposti prezzi di vendita.

Per l’Amministrazione finanziaria l’hobbista o il creativo che apre un proprio sito internet per la pubblicizzazione o la vendita di prodotti, è considerato a tutti gli effetti un commerciante o un artigiano, a seconda dei casi.

Questo significa inevitabilmente dover sottostare a tutti gli obblighi fiscali, contabili e amministrativi visti sopra, per i soggetti che devono aprire Partita IVA.