Mario Franceschini

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TI SI SPEZZA LA VOCE SULLE NOTE PIÙ ALTE? PUOI USARE LA VOCE MISTA! MA COSA È?

2019-08-24 09:57:32

Ti si spezza la voce ? Non sai come affrontare le note più alte ? Usa la Voce Mista . Sai che con essa puoi arrivare a Cantare almeno 2 ottave di note ? Ma che cosa è? Incominciano a scoprirla insieme!

La Voce Mista

1.La Voce Mista

La voce piena, come abbiamo detto,   si estende fino ad una certa nota, cioè ha un limite, dopo il quale la laringe e i risuonatori devono cominciare a funzionare in modo diverso per poter produrre suoni in modo corretto.


 È esperienza comune a quasi tutti i cantanti, privi di un’adeguata formazione, il trovarsi in difficoltà nell’affrontare le note più alte di una canzone. Non sapendo bene come fare, si tende a ‘forzare’ per raggiungere a tutti i costi quelle note: il risultato è un suono sgradevole, ingolato, non controllato e ad un certo punto la voce si spezza, si interrompe. 


La causa di tutto ciò sta nel non aver effettuato il cambio di registro da ‘voce piena’ a ‘voce mista’, attraverso quello che tecnicamente si chiama ‘passaggio’.


Intanto spieghiamo bene cos’è la voce mista.


 È un registro che comprende circa 6/7 suoni, e, come indica il nome stesso, mantiene alcune caratteristiche della voce piena miscelate a caratteristiche del registro successivo, cioè la ‘voce di testa’. 


Nella voce mista le corde vocali si adducono e vibrano per circa tre quarti della loro lunghezza e i risuonatori principali sono la bocca, le cavità nasali e la ‘maschera’. 


Per maschera s’intende la zona, e soprattutto le cavità, che stanno tra i seni para-nasali e le cavità orbitali. 


La voce mista è un vero mondo da scoprire e rappresenta la soluzione a molti problemi e difficoltà del cantante moderno.


 Ad un primo approccio è probabile che sentiate la voce mista come qualcosa di estraneo. Molti allievi, nella mia esperienza, per un po’ di tempo affermano: “ma questa non è la mia voce!!”. 


Ciò è dovuto a due fattori: da in lato non si è abituati a sentire questa nuova sonorità della propria voce e questo spaventa, dall’altro non si è ancora in grado di produrla in modo perfetto. Un’altra difficoltà è data dal fatto che all’inizio il cambio di registro può risultare molto evidente, per cui si avverte come una sorta di ‘scalino’ nel passaggio da voce piena a voce mista e viceversa. In realtà l’obiettivo è ottenere un’unica voce che procede dalla nota più bassa fino alla nota più alta della voce mista in modo fluido, senza che si avverta il passaggio e sempre con la stessa potenza e ricchezza timbrica. 


Questo significherà avere a disposizione almeno 2 ottave di note, quindi poter cantare agevolmente quasi tutte le canzoni.


Non nego che possa essere un percorso piuttosto lungo e faticoso, ma con la giusta dose di fiducia, di disponibilità ad abbandonare idee preconcette e di impegno, è assolutamente fattibile, e poi ne vale davvero la pena.


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ARTICOLO DI MARIO FRANCESCHINI PROTETTO DAI DIRITTI DI AUTORE