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La Befana !
La Befana, origini e storia dalla calza a dolci e carbone: perché si festeggia il 6 gennaio ?
L’Epifania 2021 porta con sé non solo la fine delle feste ma anche la Befana: una figura importante quasi quanto quella di Babbo Natale in Italia, le cui origini hanno a che fare con la tradizione folcloristica italiana. Ma perché si festeggia con la calza e dolciumi e qual è la storia e le origini esatte della Befana?
Il giorno della Befana è il 6 gennaio, ovvero quello dell’Epifania: la figura della vecchietta che, a bordo di una scopa e ricoperta di stracci, sorvola i cieli della nostra penisola per portare dolci (o carbone) di casa in casa è una leggenda tipicamente italiana, non conosciuta all’estero (dove viene applicata secondo altre versioni).
Scopriamo insieme da dove arriva la befana e perché si lega al giorno dell’Epifania che, secondo la religione cattolica, è associata alla figura dei Re Magi.
L’origine del termine “Befana” è strettamente legato a “Epifania” essendone una sua corruzione lessicale: il termine greco originale ἐπιφάνεια (epifáneia) è andato evolvendosi nel corso dei secoli fino a portare a bifanìa e befanìa.
Il contenuto è poi radicalmente cambiato: la sua origine culturale è connessa a riti propiziatori pagani del X-VI secolo a.C, legati al raccolto dell’anno appena trascorso e quello nuovo (accompagnato da un rito propiziatorio addetto).
I Romani ereditarono questa tradizione rituale inserendola all’interno del proprio calendario festeggiando e rendendo omaggio alla fine dell’anno solare e all’inizio del solstizio solare. E la Befana dov’è in tutto questo? Nell’associazione che vedeva i Romani immaginare alcune donne sorvolare nei campi in 12 notti portando fertilità ai raccolti.
Si innesta per la prima volta la figura di una donna che vola e che porta con sé cibo e ricchezza: in principio per alcuni era Diana, dea associata alla Luna e alla caccia, mentre per altri Sàtia (dea della sazietà) e Abùndia (dea dell’abbondanza). Il mito è incerto ma per arrivare all’amorevole vecchietta “con le scarpe tutte rotte” bisogna proseguire fino al IV secolo d.C. quando la Chesa bandì e condannò diverse tradizioni associate ad antichi riti pagani.
Ed ecco che da divinità la Befana diventa quasi una strega, con tanto di scopa, e il suo aspetto anziano viene associato al vecchio anno che se ne va effettuando un ultimo passaggio sul mondo. Fu il Cattolicesimo a riammettere, per gradi, la figura della Befana conferendogli un significato diviso tra bene e male. Il 6 gennaio la vede tornare anche all’antica numerazione, separando il Natale e l’Epifania alla distanza esatta di 12 giorni.
La calza della Befana: da dove arriva la tradizione di dolci e carbone
Dolci e carbone: quest’ultimo non è sempre stato un simbolo negativo, fu la Chiesa a renderlo tale identificandolo come punizione per i bambini che non si erano comportati bene. Il carbone era invece in precedenza un dono gradito, ricordando il rinnovamento della stagione e dell’anno appena iniziato.
La calza, nella realtà contadina povera, aveva una doppia funzione: da una parte portare alcuni frutti del raccolto in vista del nuovo anno, dall’altra donare un indumento caldo utile a sopravvivere durante l’inverno appena iniziato.