Lory Merlini

Il Nada Yoga, o yoga del suono, è una disciplina orientale che utilizza il suono, i mantra e la musica al fine di raggiungere un’integrazione armoniosa tra corpo, mente e spirito. Che cosa succederebbe se durante un concerto l’orchestra, il cantante e il direttore non fossero ben coordinati? Probabilmente la musica sarebbe fuori tempo e voi rivorreste i soldi del biglietto. E’ un po’ quello che succede quando l’uomo non vive in armonia e le sue parti sono scollegate. Possiamo infatti paragonare l’essere umano a uno strumento musicale, che per produrre una musica sublime deve essere in armonia con se stesso. La nostra musica è solo potenziale se non ci abbandoniamo, rimanendo rigidi sarà impossibile far vibrare in noi quella musica particolare che viene detta nada, da qui deriva Nada Yoga. Quando siamo in uno stato di armonia e abbandono, siamo un tutt’uno e allora percepiamo una musica particolare, nel silenzio del nostro abbandono. E’ la beatitudine, è nada e noi dobbiamo diventare quell’unità!

Lory Merlini

Secondo uno studio condotto dalla Chinese University di Hong Kong, due ore di pratica alla settimana ridurrebbero la pressione e aumenterebbero i livelli di colesterolo "buono" Il Tai ji non è solo una tecnica zen di autodifesa, ma potrebbe essere utilizzato anche come arma di prevenzione per l’ictus. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Chinese University di Hong Kong e presentato all’International Stroke Conference 2017 organizzata dall’American Stroke Association che ha preso il via il 22 febbraio a Houston in Texas. Secondo i ricercatori, due ore di pratica alla settimana di questa disciplina sarebbero sufficienti per ridurre la pressione sanguigna e aumentare i livelli di colesterolo "buono" nell’organismo. Gli effetti benefici del Tai ji sarebbero superiori anche a quelli di altre attività motorie come le passeggiate. Lo studio - La ricerca finalizzata ad analizzare le proprietà benefiche del Tai ji sulla salute dell’uomo è stata condotta da un gruppo di ricerca dell’istituto universitario di Hong Kong guidato da Aileen W.Chan. Lo studio ha coinvolto negli esperimenti 246 adulti che presentavano fattori di rischio noti per l’ictus, come ad esempio l’ipertensione. I partecipanti sono stati suddivisi in maniera casuale in tre gruppi: il primo avrebbe dovuto completare due sessioni da 60 minuti ciascuna di Tai ji alla settimana; il secondo avrebbe seguito un programma che prevedeva 30 minuti di camminata a passo veloce al giorno, mentre l’ultimo, il "gruppo di controllo", non ha modificato in alcun modo le proprie abitudini continuando a svolgere le medesime attività precedenti all'esperimento. A distanza di tre mesi dall’inizio della prova è stato possibile analizzare i primi risultati e valutare l’impatto del Tai ji sui partecipanti rispetto ad una attività come il camminare e le differenze emerse con il gruppo di controllo. Riduzione dei fattori di rischio - Il gruppo che ha praticato Tai ji, a distanza di tre mesi dall’inizio dell’attività, ha mostrato una riduzione significativamente superiore della pressione arteriosa sia sistolica (la massima, con meno 10,25 millimetri di mercurio) che diastolica (la minima, con meno 6,5 millimetri di mercurio) rispetto ai partecipanti del gruppo di controllo. Inoltre, sempre rispetto al gruppo di controllo, chi ha praticato Tai ji ha fatto registrare anche un aumento pari allo 0,16% del colesterolo Hdl, ovvero lipoproteine ad alta densità, il cosiddetto colesterolo "buono". Quest’ultimo si differenzia da quello "cattivo", che invece può ridurre l’elasticità delle arterie, provocare trombi o ostacolare il flusso sanguigno. Passando al gruppo che ha praticato camminate quotidiane, non sono emerse rilevabili variazioni di pressione o colesterolo buono. In nessuno dei tre gruppi, infine, sono state osservate variazioni nella quantità totale di colesterolo presente nell’organismo, glicemia, indice di massa corporea, girovita o massa grassa. Secondo i ricercatori, però, sarebbe necessario uno studio più lungo di tre mesi per monitorare con più precisione gli effetti di una pratica costante del Tai ji sulla prevenzione dell’ictus.

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