NEL MONDO S'ERA TROVATO COME UNA CISTE IN UN CORPO MALATO

Viveva incistato 

in un appartamento mezzo-soppalcato, 

col volto corrucciato, 

vita e affitto bloccato. 

Viveva come un giovane vecchio, 

imbambolato, 

col suo pappagallo impagliato,

 il vecchio pirata gliel'aveva dato, 

e teneva suo fratello 

 chiavistellato nel seminterrato. 

Suo padre viveva in un attico superdotato 

con la donna, plastica al naso, 

e un lavoro inventato, superdatato. 

Allora, restava incistato, dicevo, 

nel suo piano soppalcato, 

come un tumore nel corpo sociale menomati, 

e il padre non sapeva che nel Pacifico - Oceano - aveva navigato, 

per il filo d'orizzonte s'era imbarcato, 

solo al suo fratello imprigionato l'aveva confessato.

LA NEMESI PER LE ELEZIONI

Per quanto v'intruovastete 

castronerie sarde, turche, ottomane, 

nei secoli dei secoli amen 

gli occhi del potere e il gergo del pollame

 molto fiato e poca faccia vi rimane: 

le vostre buffe e improvvisate ali, 

potere e gergo dei vostri parenti nani, 

che vi hanno messo li dentro 

anche se non siete leali, 

così il mondo s'illude, il mondo che è puttanaccia, 

vi porta su come tu fossi un magnaccia, e quando vi sembra di stringere tutto

 nelle mani giù nell'abisso risprofonda inani.