Le Vie della Dea

Da Donna a Dea, lascia emergere la parte più autentica di te

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Mabon e l'equinozio d'autunno

2021-09-15 14:33:33

L'equinozio d'autunno, sulla Ruota dell'anno, corrisponde ad una celebrazione dal sapore antico, nota con il nome di Mabon. Scoprila insieme a me.

Mabon è una festa dal sapore antico, le cui radici si perdono nella notte dei tempi.
Celebrata in corrispondenza dell'equinozio d'autunno, è la seconda festa del raccolto che incontriamo lungo il percorso della  Ruota dell'anno pagana.
Essendo legata agli equinozi, la festa di  Mabon è  mobile e cade fra il 21 e il 23 di settembre. Per il 2021, la data esatta è il  22 settembre. 
Al di là delle date, il cambio fra le energie è percepibile circa due settimane prima del portale vero e proprio. Questo perchè non c'è mai una transizione netta, ma tutto fluisce. 
Con il nome di Mabon, indichiamo anche la  stagionalità che si apre nel giorno dell'equinozio d'autunno e dura fino al Sabbat successivo, che in questo caso è Samhain.

Armonia ed equilibrio

Ogni celebrazione che incontriamo sulla Ruota dell'anno, è un'occasione per guardarsi dentro e affrontare alcuni temi importanti per le nostre vite.
Partendo dall'osservazione di ciò che accade in natura, spostiamo lo sguardo, da fuori a dentro di noi, per conoscerci sempre più in profondità.
Gli equinozi sono momenti  molto particolari, caratterizzata dalla eguale durata delle ore di luce e buio. D'altronde il nome stesso richiama questa specificità.  Per questa ragione, equilibrio e armonia fra forze opposte sono fra i temi ricorrenti di questi Sabbat. Per  24 ore, giorno e notte si equivalgono, ma mentre all'equinozio di primavera, le energie sono orientate alla  crescita della luce, in autunno   assistiamo al fenomeno inverso. Il sole perde potenza, lasciando il passo all'oscurità.
Questo fenomeno del tutto naturale può generare malinconia nella società di oggi, polarizzati come siamo verso la luce, l'estroversione, l'attività. Le popolazioni antiche, invece,  onoravano tutti i  i cicli dell'esistenza, riconoscendo l'importanza di ognuno  per la continuità e il rinnovamento del ciclo vitale stesso. 
Infatti, il  buio, l'avanzare della notte, il ritiro delle energie che ci spinge verso la nostra interiorità, sono momenti importanti tanto quanto la luce. Ci  permettono  di riposare, contattare la nostra energia creativa,  rinnovarci ed infine crescere. Mi piace ricordare che è  dall'oscuro ventre materno che proviene la vita.

Attraversata la  soglia equinoziale, il Sole, immaginato dal mondo pagano come un potente e generoso dio, intraprende il suo viaggio negli inferi, lasciando spazio alla dea sua compagna,  che acquisterà con lo scorrere delle notti, sempre più forza.


Festa del raccolto

Con l'arrivo di settembre, il ciclo produttivo giunge al termine.  A nord, la natura indossa il suo manto autunnale, dai colori giallo, rosso e oro e gli  animali si preparano al freddo che presto o tardi arriverà. Nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ci vorrà ancora qualche tempo prima che i cambiamenti siano così evidenti. Indipendentemente dal luogo di residenza, l'equinozio d'autunno è un momento per onorare il raccolto e la generosità della Dea.
E' importante, in questi giorni, prendersi del tempo per guardare all'anno trascorso, ringraziare per tutte le esperienze vissute, riflettere su ciò che desideriamo portare con noi e su ciò che ha concluso il suo ciclo. 
Mabon, è   seconda festa del raccolto che incontriamo sulla Ruota dell'anno, per questo ci chiede di riflettere sul nostro personale raccolto.
Non solo. E' importante anche portare lo sguardo su quali frutti raccogliamo in questo periodo, perchè anche questo veicola importanti insegnamenti.

Foto di Jill Wellington da Pixabay

Mentre a Lammas, in agosto, abbiamo festeggiato il raccolto delle messi, questo è il tempo per onorare il raccolto dell'uva attraverso la vendemmia e il processo alchemico di trasformazione dell'uva in vino.
I nostri avi erano particolarmente affascinati da questo processo, tanto da ritenerlo sacro. Per questo motivo, accompagnavano la vendemmia con riti e canti. Nell'antica Grecia e poi a Roma, in questo periodo veniva onorato  Dioniso, signore dell'uva e dell'ebbrezza. 
"Come in alto, Cosi in basso", per gli iniziati il processo di produzione del vino, era ed è una metafora attraverso cui descrivere  la trasformazione alchemica dello spirito. Così come l'uva ha bisogno del buio per fermentare e trasformarsi in vino, è nell'interiorità, nell'oscurità, che avviene l'evoluzione spirituale del singolo.
Tratto da un mio articolo, scritto  per Blasting News e adattato per il mio blog.

Danzare la Ruota dell'anno ©
Un viaggio profondamente trasformativo, in sintonia con  le stagioni di Madre Terra.
by Selena Chiappori