Una sacerdotessa è un ponte fra il piano spirituale e il piano fisico.

Non è una sociologa, una mitologia, un'antropologa o una politica.

Certamente, essere sacerdotessa della dea, non esclude interessarsi di altri temi e portare avanti battaglie politiche (per esempio).

D'altronde il piano fisico è un riflesso di quello spirituale e se ciò che viviamo non ci piace, è dentro di noi che dobbiamo guardare.

Una Sacerdotessa è però, prima di tutto, una sacerdotessa.

E deve essere competente anche nel suo campo.

Non può ignorare il piano sottile dell'esistenza perché non lo comprende.

Se non lo comprende, faccia altro.

Non può ignorare gli insegnamenti dei grandi maestri del passato, perché assumersi la responsabilità della propria vita è difficile.

Lo so che è difficile.

Giusto in questi mesi mi è capitata una cosa piuttosto spiacevole e sono consapevole di aver intessuto il mio insuccesso attraverso i miei pensieri.

È difficile dire "è colpa mia", ma questo è il cammino che ho scelto, per cui mi assumo le mie responsabilità.

Il cammino della sacerdotessa è impegnativo.

Richiede coerenza fra il cuore e le parole, fra i messaggi e le azioni.

E ricordate... La vibrazione è più veloce delle parole.

Una Sacerdotessa cambia la vita di chi incontra, innanzitutto attraverso ciò che è e la vibrazione che incarna, prima ancora che attraverso le parole.