Laura Del Torre

Founder Starter

PROFUMI E SAPORI ESOTICI - cap. 3

2020-05-27 11:34:26

"Liquidum non frangit jejenum"

BEVANDE ESOTICHE NELLA CULTURA ITALIANA DEL XVIII SECOLO: ENTUSIASMI E RISERVE

(...) dalla mia tesi di laurea - p. 9


CIOCCOLATA: L'EUFORIA

Il secolo del lusso

Come sottolineò Giambattista Roberti, nella società italiana del XVIII secolo si diffuse “Una certa delicatezza” tra "tutti gli ordini delle persone". Soldati, marinai, negozianti, servi e agricoltori apparivano come investiti e plasmati da "una non so qual mollezza accidiosa".

Il graduale raffinamento degli agi della vita divenne "argomento di gara fra le culte nazioni", mentre un "fino e nobile epicureismo" venne reputato "onesto e decente: ed eziando i moderati odiano bensì ne' piaceri della vita il tumultuoso e il disordinato, ma cercano il tranquillo e lo scelto".

Fu per questi motivi che l'ex gesuita ribattezzò il Settecento "il secolo del lusso": si procedette verso un rapido allontanamento e, in molti casi, verso una netta rottura con i costumi e le tradizioni del passato.

La tavola settecentesca

Una constatazione analoga a quella di Giambattista Roberti la troviamo anche ne Il brodo indiano di Piero Camporesi, dove si sottolinea che era necessario abbandonare la "selvaggia ruvidezza" barocca a favore di una "seducente cultura nelle vesti e nel tratto" e lasciarsi alle spalle la sovraccarica mensa secentesca, a favore di una cultura più sobria, raffinata e equilibrata. Questi erano i principali obiettivi del Settecento. Venivano banditi gli eccessi del passato e il susseguirsi caotico delle abbondanti portate, per lasciar spazio a misuratezza, leggerezza e delicatezza. 

Si introducevano nuove procedure e inediti cerimoniali più propri all'agilità intellettuale dei nuovi filosofi e degli uomini illuminati: bisognava nutrirsi con "studiata disappetenza" e pertanto la tavola rappresentava solo un luogo dove intrattenere conversazioni mentre il cibo, assunto con distacco, veniva più parlato che mangiato e le bevande calde come il caffè, la cioccolata e il tè erano diventate indispensabili per scandire i tempi delle etichette e dei cerimoniali obbligatori: "Qualche bevanda è un'accoglienza che, attesa l'ordinaria cerimonia, non si gradisce se si offre, e può offendere se si dimentica", scriveva il Roberti.

Foto dal web

https://www.libreriauniversitaria.it/brodo-indiano-edonismo-esotismo-settecento/libro/9788811674337

La bevanda d'oltremar e il brun cioccolatte.

Tra le nuove bevande trionfò il caffè, rivelatosi fondamentale per rallegrare l'animo, risvegliare la mente e "particolarmente utile alle persone che fanno poco moto e che coltivano le scienze".

In contrapposizione a "la mattutina d'oltremar bevanda" (come il Rezzonico chiamava il caffè), caratteristica dei paesi nordici e protestanti e simbolo della borghesia, si affermò un'altra prelibatezza: la cioccolata.

A partire dalla seconda metà del Seicento, la sua rapida diffusione tra i paesi dell'Europa meridionale (Spagna e Italia) e tra gli ambienti aristocratici fu determinata da diversi fattori come la convinzione che "il brun cioccolatte", oltre a "fortificare lo stomaco", avesse avuto "mille altre virtù profittevoli alla sanità": alla nuova bevanda, fin da subito, furono riconosciute la capacità di arrecare giovamento allo spirito umano e l'efficacia nel curare l'organismo da alcune malattie.

L'alto valore nutritivo decretò la sua notorietà tra i paesi cattolici come "surrogato alimentare" durante i periodi di digiuno: è risaputo, infatti, che "liquidum non frangit jejenum"!


Bibliografia

1. "Ricette al cacao", a cura di Paola Costanzo, Torino, Edizioni Sonda, 1999.
2. P. Verri, Storia naturale del caccao, ora in "Il Caffè", a cura di G. Francioni e S. Romagnoli, Torino, Bollati Boringhieri, 1993.
3. P. Verri, Storia naturale del caffè, ora in "Il Caffè", a cura di G. Francioni e S. Romagnoli, Torino, Bollati Boringhieri, 1993
4. G. Roberti, Lusso, in Quaresimale di celebri moderni autori italiani, Venezia, Tip. Curti,1819, vol. IV.
5. P. L. Grossi, Dei peccati del secolo XVIII, in Quaresimale di celebri moderni autori italiani, Venezia, Tip. Curti,1819, vol. I.
6. P. Camporesi, Il brodo indiano, Edonismo e esotismo nel Settecento, Milano, Garzanti, 1998.
7. C. C. Della Torre di Rezzonico, Il sistema de' cieli, in Opere poetiche, a cura di E. Guagnini, Ravenna.
8. G. Roberti, Lettera a un vecchio e ricco Signore feudatario, in Scelta di lettere erudite del padre G. R., Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1825.
9. G. Parini, Il Giorno, a cura di G. M. Zuradelli, Torino, UTET, 1961.
10. W. Schivelbusch, Storia dei generi voluttuari, Milano, Bruno Mondadori, 1999.