NON RIESCE A SCUOLA? FORSE E' COLPA DELL'ANSIA!

Al rientro da un anno e mezzo di DAD, ho ritrovato alcuni dei miei ragazzi visibilmente cambiati, più insicuri e pieni di timori.
Sono aumentati i crolli emotivi, i malori improvvisi, le assenze prolungate e purtroppo anche casi di disagio più importante.
E' fondamentale che i docenti, ma soprattutto i genitori, si rendano conto per tempo di queste situazioni, per poter intervenire tempestivamente.
L'ansia scolastica si manifesta spesso con somatizzazioni come mal di testa, mal di pancia, malesseri fisici veri e propri che influenzano inevitabilmente i risultati scolastici, sia per le assenze da scuola che per l'impossibilità di studiare.
L'ansia può essere così limitante da non permettere la frequenza regolare e provocare attacchi di panico importanti.
Da cosa nasce l'ansia scolastica? 
Spesso il ragazzo o la ragazza che soffre d'ansia teme di non essere in grado di rispondere positivamente alle aspettative dei genitori o degli insegnanti.  
Può essere sottoposto/a ad una comparazione fallimentare con un fratello o sorella e si sente sotto giudizio. 
La sfida è troppo pesante e si teme l'insuccesso anche agli occhi di se stessi.
Va sottolineato il fatto che questa convinzione limitante è il più delle volte vissuta in modo inconsapevole, cioè è la parte emotiva che manifesta il suo bisogno di stima e considerazione .
Il disagio della parte emotiva si manifesta in tutte le sue forme come per dire: "Ehi! Ascoltami! Ho bisogno delle tue attenzioni! ".
Allora, di solito si ricorre alla medicina, ma non è  quello di cui il nostro inconscio ha bisogno.
L'inconscio ha bisogno di amore, di gratificazione, ha bisogno di sapere che le persone significative credono nelle nostre capacità e che sono lì per aiutarci a scoprire le nostre attitudini e i nostri talenti.
Aiutiamo i nostri ragazzi a trovare la loro strada, senza pretese, aspettative o giudizio!
Laura Abeni Life Coach