"Per creare lavoro prima dobbiamo creare un nuovo mercato"Il concetto che proponiamo è semplice, usare le potenzialità che il web offre, per gestire numerosi contenuti editoriali (articoli di politica, di cultura, di spettacolo, di sport, inchieste, interviste a persone di rilievo per la comunità, rubriche di vario tipo, ed eventi ) in un unico sito web.a nostra intenzione scrivere e raccontare le realtà che sono sparse in tutte le regioni italiane, realtà che possiedono valori in diversi ambiti: artistici, culturali, musicali, lavorativi, ricreativi, sportivi, formativi e turistici. Attraverso l'incrocio di informazioni logistiche (luoghi, date, contatti, mappe, viabilità, mezzi pubblici, ecc..) offre informazioni e servizi in ogni momento della giornata a chiunque abbia una connessione a internet tramite tutti i dispositivi per poter creare una comunità capace di fare le seguenti azioni :Creare una communityRaccogliere fondi per creare nuovi eventi tramite il crowdfundingDivulgare gli eventi tramite il sistemare di social post e la condivisione sui socialVendere biglietti agli eventi sul portare o in siti terziPortare turisti in ItaliaIl nostro lavoro in una frase è:"Far diventare i lettori del nostro sito dei turisti quotidiani del territorio".La nostra visione aspira a dare valore a questa frase"Il nostro lavoro crea altro lavoro per tanti tanti altri" Ad oggi esiste già il giornale on line diretto da Vicenzo Di Dino direttore del giornale assieme a Cristian Marcantonio Mameli Ideatore e promotore del progetto. Chi organizza eventi e vuole promuoverli ha queste possibilità : Gratis§Inviare un comunicato stampa alla redazioneChiedere un intervista alla redazioneUsare i gruppi Facebook del progetto per promuovere gli eventi nella propria regioneA pagamento Comprare uno spazio pubblicitario sul giornale on lineDopo aver raggiunto obbiettivo della campagnaSvilupperemo una web-app che permetterà di far lavorare in rete le redazioni da le venti regioni italiane attraverso in questo link trovi il compendi che spiga nel dettaglio i funzioni della web apphttps://bit.ly/3xdQ4tzAssumeremo in ogni regione le seguenti figure professionaliGiornalistiPersonale per assistenza clientiFotografiCameramenEsperti di marketingEsperti di seoGraficiPubblicistiAgenti di commercioProcacciatori d'affariProgrammatoriOrganizzatori di eventiLegaliContabiliHostesIMPORTANTEIndica nella donazione il nome della regione a cui vuoi abbinare il tuo sostegnoPAGINA LINKEDINhttps://lnkd.in/dgf2p53qPer sostenere il progetto dai ora una donazione alla nostra campagna di crowdfundinghttps://gofund.me/de44b5bb
Lui si chiama Papete (con una sola “e”) e questa storia viene da Sassari.
Da pochi giorni Papete è il nuovo carrellista del supermercato Conad di via Gramsci. Si è presentato spontaneamente, senza aspettare che qualcuno lo chiamasse. Senza attendere che il lavoro cadesse dal cielo. “Voglio lavorare” ha detto soltanto ai responsabili, e loro lo hanno messo alla prova. In pochi giorni ha conquistato tutti. Sempre un sorriso, sempre una mano in più per caricare le auto dei clienti.
Solo che siamo pur sempre in Italia. E, quando, due giorni fa, sulla pagina Facebook del supermercato è comparsa la sua foto, è arrivata una pioggia di commenti schiumanti rabbia e veleno. “Pure mio marito lo avrebbe fatto se lo avessero chiamato. E mio marito è ITALIANO.” E ancora. “Prima i sardi”. “E poi ci sono i sassaresi in coda alla Caritas.” “Chissà se è in regola o gli danno una miseria per lavorare.” Saranno decine di commenti, uno peggiore dell’altro. E il senso è sempre lo stesso: si indignano quando vedono qualche migrante davanti a una stazione “a non far nulla” o a chiedere l’elemosina di fronte a un supermercato. Ma quando uno come Papete entra in quel supermercato, si dà da fare, lavora, contribuisce alla comunità di cui fa parte, gli dicono che “ruba il lavoro agli italiani.”
Non ha un senso, non ha una logica, non ha un perché. Per questo si chiama razzismo.
E, mentre vedi il sorriso stupendo di questo ragazzo che insegue un’impossibile normalità, hai solo voglia di chiedergli scusa. Di chiedere scusa a tutti i Papete che in Italia sudano, faticano, lottano tre volte più di noi per essere accettati. Sapendo che non sarà mai abbastanza.
Buon lavoro, ragazzo. Buona Vita ( di Lorenzo Tosa dalla pagina facebook conad Sassari via gramsci)