Vivere bene si può, bisogna sapere come.
La psoriasi
Molte malattie sono conosciute a pochi perché raramente è possibile contrarre. È il caso della psoriasi : in questo articolo il frutto delle mie ricerche in merito. ATTENZIONE NON SOSTITUISCE LA DIAGNOSI E LA CURA CHE SOLO IL MEDICO SPECIALIZZATO PUÒ DARE.
Che cos'è
La psoriasi è una patologia della pelle non solo cronica, ma che si ripresenta più volte nell' arco della propria vita e in una o più parti del corpo. Questa brutta malattia colpisce il 2-3% della popolazione europea.
Purtroppo non sono state trovate cure definitive, però è possibile tenerla sotto controllo e si può trattare in modo da ridurre o evitare il prurito che causa.
Chi ne è colpito potrebbe essere esposto a maggior rischio di diabete, artrite psoriasica, patologie cardiache, oltre che depressione.
È una malattia ereditaria?
No , non è ereditaria ma , come altre patologie è stata riscontrata una predisposizione genetica nel 40% delle persone affette.
A scatenare la comparsa della malattia sono vari agenti come i traumi fisici e psicologici, le infezione e le assunzioni di farmaci.
Per la gravidanza non vi sono problemi, ma va eventualmente considerata la sospensione di trattamenti farmacologici che dovessero essere in corso.
Alimentazione
Oltre alla terapia (data da specialisti ad ogni singolo caso) piccoli cambiamenti nelle abitudini alimentari possono rivelarsi preziosi alleati sia per il medico sia per il paziente.
Uno studio ha analizzato gli effetti della dieta su pazienti con psoriasi. I risultati hanno mostrato che la dieta ha effetti positivi su vari fronti: dalla gravità dei sintomi alla progressione nel tempo, fino all’efficacia dei trattamenti effettuati.
Nel pianificare una dieta inoltre vanno tenuti in considerazione dei fattori che variano da persona a persona, come per esempio il sovrappeso, l'obesità, l'ipertensione arteriosa.
Qualche esempio:
- OBESITÀ. In soggetti obesi i farmaci (soprattutto i biologici) hanno minore effetto; difatti i dati dalla ricerca scientifica sembrano confermare che perdere peso significa abbassare i livelli di infiammazione dell’organismo, di conseguenza intervenire con una dieta su pazienti psoriasici in sovrappeso o obesi, in genere migliora la risposta alla terapia, la severità dei sintomi e la qualità della vita del paziente.
- In soggetti con INTOLLERANZA AL GLUTINE impone scelte alimentari conseguenti.
Nonostante ciò, una dieta può contribuire a mantenere uno stato di salute e a diminuire i momenti di peggioramento dei sintomi: ad esempio, una dieta povera di grassi animali e ricca di frutta e verdura spesso aiuta.
Da evitare invece sono gli alcolici e i superalcolici come anche il fumo, perché influiscono sul peggioramento della malattia.
Come suggerimento generale va raccomandata la cosiddetta "dieta mediterranea" dove però gli alimenti devono essere di stagione.
Psoriasi e dieta mediterranea
Seguire una dieta mediterranea implica:
- meno alimenti ipercalorici, come carni rosse, insaccati, fritti, formaggi stagionati, uova, burro;
- meno sale e pepe, ma anche meno zucchero;
- ridurre il consumo di latte e derivati.
I grassi non vanno eliminati in assoluto.
La dieta mediterranea comprende alcuni di cibi anche ad elevato contenuto di grassi, ma si tratta di grassi “sani” per il cuore:
- sì all’olio di oliva (a crudo) e al pesce, ricco di acidi grassi insaturi omega-3;
- sì anche a noci, pane integrale, pasta, riso, legumi, verdura, frutta.
Una riduzione nel consumo di grassi saturi gioverà alla pelle e ridurrà i sintomi della malattia.
Psoriasi e dieta priva di glutine
L’eliminazione del glutine dalla dieta va vagliata accuratamente insieme al medico, perché non sempre è una soluzione.
Ciò nonostante in pazienti che hanno sia psoriasi sia celiachia, una dieta priva di glutine può determinare un miglioramento dei sintomi nell’uno e nell’altro caso in quanto l’eliminazione del glutine dalla dieta ha mostrato effetti positivi sulla pelle.
Psoriasi e alcol
Il consumo di alcool è uno dei fattori di rischio associato alla comparsa di psoriasi; in soggetti nei quali invece è già presente la patologia ne peggiora i sintomi e ovviamente interferisce con le terapie farmacologiche, diminuendone l’efficacia o aumentandone gli effetti collaterali.
È vero che evitare il consumo di alcool o limitarlo non significa far scomparire del tutto la malattia, ma sicuramente è di beneficio per la pelle e per la salute generale.
Psoriasi e fototerapia
Uno dei modi in cui la malattia può essere trattata sintomaticamente è la fototerapia con luce ultravioletta B, ed è indicata quando il trattamento topico è insufficiente.
È generalmente offerto in una clinica ambulatoriale, che richiede ai pazienti di viaggiare due o tre volte alla settimana per il trattamento. Ciò lo rende un trattamento relativamente dispendioso in termini di tempo sia per i pazienti che per il personale ospedaliero, imponendo un onere considerevole ai pazienti e alla società.
Sebbene molti dermatologi non prescrivano quasi mai la fototerapia a raggi ultravioletti a casa, in alcuni ambienti tale trattamento è comune. È stato infatti riferito che 3000 pannelli per la distribuzione di luce ultravioletta B erano stati venduti in Germania e 5000 negli Stati Uniti e che due istituti di assistenza domiciliare olandesi (fornitori indipendenti di apparecchiature mediche, compreso il supporto di infermieri specializzati) fornivano con successo apparecchiature di luce ultravioletta B e supervisione per 1400 pazienti con psoriasi ogni anno.
Nei Paesi Bassi, inoltre, a circa il 5% dei pazienti trattati con luce ultravioletta B viene prescritto fototerapia a domicilio. Alcuni dermatologi hanno persino riferito di prescrivere la terapia domiciliare a tutti i loro pazienti trattati con luce ultavioletta B.
Di seguito uno studio scientifico a riguardo.
DOVE :
Paesi Bassi, dipartimenti di dermatologia di 14 ospedali.
PARTECIPANTI :
196 pazienti con psoriasi che erano clinicamente idonei per la fototerapia a raggi ultravioletti B a banda stretta.
OGGETTO DELL'ESPERIMENTO :
La fototerapia a raggi ultravioletti B a casa utilizzando un'unità di fototerapia domestica TL-01 confrontata con la fototerapia B a banda ultravioletta standard in ambiente ambulatoriale. Entrambe le terapie sono state eseguite in un contesto che riflette la pratica quotidiana di routine nei Paesi Bassi.
La fototerapia con ultravioletto B somministrata a casa è ugualmente sicura ed ugualmente efficace, sia clinicamente che per la qualità della vita, come la fototerapia con raggi ultravioletti B somministrata in ambiente ambulatoriale. Inoltre, la fototerapia a raggi ultravioletti a domicilio ha comportato un minor carico di trattamento e ha portato ad una maggiore soddisfazione dei pazienti.
Il tempo di attesa era più lungo per i pazienti trattati a domicilio che per i pazienti trattati nel reparto ambulatoriale.
RISULTATI :
Ciò può non essere applicabile ad altri paesi, come ad esempio quelli in cui i pazienti acquistano la propria unità, anche se esistono vari provvedimenti che prevengono l'uso a lungo termine e l'uso improprio di questa terapia.
Le preoccupazioni sulla continuazione senza sorveglianza o sul riavvio delle radiazioni a casa non sono un problema nei Paesi Bassi, poiché le unità di fototerapia a casa ultravioletta B vengono affittate da istituti di assistenza domiciliare solo se prescritte da un dermatologo e raccolte al termine del trattamento.Rimedio presente in natura : l'acido salicilico
L'acido salicilico viene identificato come ormone vegetale.
Fu estratto per la prima volta dalla corteccia di un salice, dal quale deriva il nome, agli inizi del 19° secolo; è stato a lungo utilizzato come antiinfiammatorio e antipiretico ad uso orale.
Le piante che lo producono sono: salicebianco, alcuni fiori ed erbe come i tulipani, le violette, i giacinti e la Spirea Ulmaria, pianta erbacea della famiglia delle rosacee.
L'acido viene creato nelle cellule vegetali tramite un processo naturale; non è fermo all'interno del vegetale ma si muove lungo i suoi vasi.
È tossico se ingerito in notevoli quantità, ma se utilizzato in opportune quantità è utile per la conservazione dei cibi e funge da antisettico nel dentifricio.
Alimenti naturalmente ricchi di acido salicilico sono le albicocche, il ribes rosso e nero, la cicoria, le arance, l'ananas e i lamponi, l'uva, le fragole, i mirtilli, le pesche, gli spinaci e il radicchio.
L'acido salicilico è il componente essenziale di alcuni prodotti per il trattamento della pelle e in particolare per la cura dell'acne, della cheratosi pilare, delle verruche e della psoriasi; per quest' ultima è usato anche allo stato naturale per eliminare la desquamazione e agevolare quindi il trattamento topico: tale composto viene posto sulla superficie da detergere in soluzione alcolica al 6%. Dopo alcuni minuti la parte di alcol evapora e l'acido farà il suo effetto.
Un ringraziamento particolare a Mariella Piscitelli che mi ha consigliato di trattare l'argomento qui sviluppato.