La mia Verona, le sue tradizioni e non solo.....

Verona: tradizioni, dialetto e non solo

“STUPÀR, CUI”: DUE PAROLE IN DIALETTO VERONESE…. UN’INFINITA’ DI MODI DI DIRE, PROVERBI, FILASTROCCHE…..

2020-04-07 12:49:05

Oggi vi faccio conoscere due parole in dialetto veronese….. non sono parolacce 😀😀ed il loro significato, ma in particolar modo l’infinità di modi di dire, di proverbi e filastrocche ad esse legati……. scoprirete quanto è “colorito” il dialetto della mia città, Verona 🌈

Dopo avervi parlato di “I stupàcui” con l’articolo che ho pubblicato  sempre su questo mio canale …..

e per chi si fosse perso l’articolo ecco qui di seguito il link

https://www.cam.tv/lamiaveronaelesuetradizioni/blog/i-stupacui/PID19F432

desidero condividere con voi l’infinità di modi di dire, proverbi e filastrocche legati a queste due parole.

SIGNIFICATO:

  • La prima parola "STUPÀR“  significa tappare, turare, chiudere. L’aggettivo “stùpo” (maschile) e “stùpa” (femminile) significa tappato/a, chiuso/a.
  • La seconda parola “CUI” è il plurale di “CUL” e significa ano, sedere; nonostante sia sentita come volgare, ha tuttavia un uso molto esteso con vari significati.

MODI DI DIRE E PROVERBI:

  • Ci sono diversi modi di dire con questi termini “stupàr, stùpo/stùpa”:

“Stupàr un buso”

che significa chiudere, tappare un buco


“Stupàr ‘na finestra”

che significa murare l’apertura di una finestra


“Stuparghe la boca”

che significa far tacere qualcuno 


“Averghe el naso stùpa”

che significa essere raffreddato e faticare a respirare con il naso


“Stupàbusi”

è colui che è chiamato all’ultimo minuto per sostituire qualcuno

  • Ci sono diversi modi di dire con questi termini “cui, cul”:

“Aver culo”

che significa essere fortunati, avere fortuna


“Aver un cul che no à visto braghe”

che significa essere poverissimo


“No essar mia nato indrio-cul”

che significa non essere stupido


 “Èto dormí col cul desquerto?”

significa letteralmente “hai dormito con il sedere scoperto?” e lo si chiede sarcasticamente ai ragazzi che si sono alzati dal letto malvolentieri e trovano tutte cose che non vanno e si lamentano, equivale quindi a “hai messo giù il piede sbagliato dal letto vero?”


“Bèla come ‘l cul de la padèla”

significa letteralmente “bella come il culo della padella” ed è un commento sarcastico su una ragazza che si crede bella; questa parola fa rima con “padella” che probabilmente entrò nel detto solo per la rima, visto che il “cul de la padèla” è rappresentato dal disotto nero ed incrostato di fuliggine della padella


“Quel lí el vól óvo, galína e cul caldo”

significa letteralmente “quello lì vuole uovo, gallina e culo caldo” e si dice di una persona che vuole proprio tutto e con il massimo comodo possibile. E’ probabile che questa espressione sia nata in ambito agricolo in quanto si accennerebbe alla pretesa di chi vuole non solo un uovo, ma anche la gallina che lo ha deposto e magari che questa abbia ancora il culo caldo per aver da poco fatto l’uova


"Chel lí el vól star col cul su dó caréghe”

significa letteralmente “quello vuole stare con il culo su due sedie” e praticamente sta ad indicare una persona opportunista che vuole tenere il piede in due staffe


“Sète ciape fa tri culi e mèso”

significa letteralmente “sette chiappe fanno tre culi e mezzo” e si dice nel gioco della briscola per motteggiare il proprio compagno che propone “se te ciapi” (se te prendi) e sottointende “allora ti darò dei punti” 


“Vérghe più cul che ànima”

significa “avere una fortuna sfacciata” ed una pittoresca espressione che deriva da “avere culo” ossia avere fortuna


“Tempo, cul e siori i fà quel che i vol lori”

significa che il tempo (inteso atmosferico), il culo ed i signori fanno quello che vogliono, in realtà se ci pensiamo bene è così