La mia Verona, le sue tradizioni e non solo.....

Verona: tradizioni, dialetto e non solo

I STUPÀCUI

2020-04-01 12:59:47

Credo che sia la prima volta, anzi lo è, che nella testata del mio articolo non inserisco una foto.... lo ammetto, è stata una tattica perchè voglio suscitare in voi la curiosità di sapere cosa significa la parola in dialetto veronese che dà il titolo all'articolo di oggi, una parola che è.....

Da dove deriva il termine “Stupàcui”?

Il termine “stupàcui” è una parola composta, vale a dire formata da due parole.

  • La prima parola “stùpa” deriva dal verbo “stupàr” e significa tappare, turare, chiudere. L’aggettivo “stùpo” (maschile) e “stùpa” (femminile) significa tappato/a, chiuso/a.


  • La seconda parola “cui” è il plurale di “cul” e significa ano, sedere; nonostante sia sentita come volgare, ha tuttavia un uso molto esteso con vari significati. 

Cosa sono i “stupàcui”?

“I stupàcui l’è ‘na pianta che nasse drio le sese e nei boschi, la fiorìse da màgio a lùio. Quando el fior l'è cascà, resta en fruto che maura a tardo autuno vegnendo de en bel roso cioco. Bone le marmeate che se pol preparar”.

Avete compreso di cosa si tratta?

Il termine “stupàcui” sembra un’espressione sboccata ma in realtà non lo è.

I “stupàcui” non sono altro che la rosa canina che è la specie di rosa spontanea più comune in Italia. Il suo habitat sono le siepi, i margini dei boschi di faggio, abete, pino e querce a foglie caduche, fino ad un’altitudine di 1900 metri. 

Rosa canina

La rosa canina è un arbusto spinoso, alto da uno a tre metri, con fusti legnosi glabri che sono spesso arcuati e pendenti, e con spine robuste. Le foglie sono grandi.

I fiori sono di colore rosa pallido, hanno un diametro di 4-7 cm e sono poco profumati; la rosa canina fiorisce da maggio a luglio.

I frutti si chiamano cinorrodi; sono caratterizzati da un colore rosso vivace. Sono carnosi ed aspri e la loro maturazione è nel tardo autunno, ottobre - novembre.

I frutti: cinorrodi                                                     

La rosa canina viene largamente usata per i suoi altissimi contenuti di vitamina C. I suoi principi attivi (oltre alla vitamina C, tannini, acidi organici, pectine, carotenoidi e polifenoli) vengono usati dalle industrie farmaceutiche, alimentari e cosmetiche. I frutti, seccati a sminuzzati, vengono usati in erboristeria per la preparazione di infusi e decotti. Con i frutti freschi si possono preparare ottime marmellate.

Marmellata                                                         Frutti essiccati

Ma perchè in dialetto veronese si chiamano così?

Ora ve lo spiego…...

I cinorrodi al loro interno contengono gli acheni che sono i veri semi della rosa canina. Per usare la polpa e la buccia, è necessario aprire i cinorrodi e raschiare bene la peluria interna. Si potrebbe mangiare i cinorrodi anche senza fare questa operazione, ma la peluria farebbe una palla all’interno del nostro intestino e da cui il nome di “stupàcui” nel senso che causerebbe difficoltà a defecare.  

Cinorrodi chiusi                                                     Cinorrodi aperti con gli acheni

Perché ho pensato di parlarvi dei “stupàcui”?

Ho pensato di parlarvi dei “stupàcui” per due motivi:

  • Per il nome molto strano di questa pianta che immagino vi abbia suscitato curiosità, un'espressione apparentemente sboccata e volgare che in realtà non lo è


  • Perché la rosa canina della famiglia delle “Rosaceae” fa parte della vegetazione del mio monte, il Monte Baldo, come potete notare dalla locandina
by Stefania Gelmetti