La mia poesia

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ORIGINI

2021-03-29 15:07:41

29 - 03 - 2021

Rivedo ancora la strada sterrata
che serpeggiava tra campi di grano
e il casolare che aprì la mia vita
sotto quel cielo ormai lontano.
E poi mio padre, le spalle stanche,
incurvate dal sudore e dalla vanga,
che dissodava le brune zolle
onde raccogliere farina bianca.
Mia madre mungeva nel secchio di rame
il latte della mucca pezzata,
che insieme alle verdure dell'orto
serviva a spegnere i morsi della fame.
Cantava l'uovo nel pollaio la gallina
e lesta io lo raccoglievo,
orgogliosa del piccolo dovere
li radunavo nel cesto in cucina.
Poi gli anni di scuola nella frazione,
bianchi grembiuli col fiocco di cielo
che mamma paziente tergeva a mano
in quel mastello con giallo sapone.
Nonna cuoceva il pane nel forno
ed il profumo avvertivo lontano
mentre tornavo in bici dal borgo
dalla raccolta dei campi ogni giorno.
Giovane donna mi prese il treno
e mi condusse in un luogo lontano,
alti palazzi e gran confusione
e tutto sembrava a me molto strano.
Mezzo secolo è già passato
dal giorno in cui mutò la mia vita,
ma l'umiltà delle mie origini
io non ho mai dimenticato.
Quella semplice vita di sano sudore
nutriva il seme della saggezza...
Insegnando che le piccole cose
sono grandi quanto il cielo
se le osservi con il cuore.

Frassati Emiliana