Domenico La Carpia

Top Founder President

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IN POCHI NE PARLANO MA LE NOSTRE RAGAZZE SI FANNO SENTIRE

2019-03-04 11:32:47

Calcio femminile, Cyprus Cup 2019: Italia-Ungheria 3-0, le azzurre ipotecano la finale.

Calcio femminile, un assist alla parità di genere.

Il calcio femminile e le tante differenze rispetto a quello maschile, in un ambiente – quello sportivo – che ancora oggi rimane lontano da una vera parità di genere. E' un approfondimento sullo sport al femminile quello presentato da GRS Week, l’approfondimento settimanale del Giornale Radio Sociale. La radio del Forum del terzo settore analizza il tema sulla scia di alcuni casi di cronaca che hanno di recente riportato l'attenzione generale sul tema della visione del maschile e del femminile: riflessioni avviate – per riportare uno dei tanti esempi - dopo la notizia dell'esercizio sui verbi (presente in un libro utilizzato nelle classi di seconda elementare) che fra le tante, infinite opzioni possibili, sceglieva di identificare il papà come colui che “legge” e “lavora” e la mamma come colei che “stira” e “cucina”. Scelte un po' troppo stereotipate per non sollevare un certo clamore. Come quello che nel mondo del pallone hanno avuto le dichiarazioni di un noto ex calciatore, oggi opinionista tv, che ha dissertato sulla supposta incapacità, per le donne, di “capire di tattica”.

Al microfono di Elena Fiorani, che ha curato l'approfondimento, il presidente dell'Osservatorio nazionale diversità di genere, Paolo Valerio, individua una soluzione culturale, con scuola e sport che devono educare alle differenze: “La cultura si cambia lavorando nelle classi e nelle palestre”, dice. E anche facendo conoscere mondi che appaiono nascosti, come quello del calcio femminile. Un universo fatto ancora, anche ai livelli competitivi massimi, di puro dilettantismo, dove a gran fatica si sono fatti passi avanti. Uno fra questi, la possibilità per le calciatrici di serie A e B di usufruire del bonus maternità, così come quello di firmare accordi economici pluriennali. Eppure, come spiega Katia Serra, ex calciatrice azzurra e responsabile donne dell’Assocalciatori, il cammino – fra lacune assicurative e carenze previdenziali - è ancora difficile, ad iniziare da una difficile trattativa con il governo che porti, nell'ambito del più ampio progetto di riforma del Coni, al riconoscimento del semi-professionismo per il calcio femminile di vertice.

Un libro per raccontare la crescita del movimento femminile italiano alla vigilia dei Mondiali 

Tanto è stato fatto ma ancora molto rimane da fare. Il movimento del calcio femminile italiano ha bisogno di cavalcare l'onda di entusiasmo derivante dalla qualificazione della nazionale italiana alla Coppa del Mondo di Francia 2019, appuntamento al quale le azzurre mancavano da vent'anni. È quanto emerso dalla presentazione di “Donne di calcio” l'ebook di Alley Oop - L'altra metà del Sole presentato nella sede dell'Istituto per il Credito Sportivo. “Sostenendo la realizzazione di “Donne di Calcio” - ha dichiarato Andrea Abodi, Presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, partner dell'iniziativa - abbiamo voluto ribadire il nostro impegno per lo sviluppo, anche culturale, del calcio, tanto più al femminile; coltivando l'ambizione di diventare una banca capace di proporre e favorire riflessioni, ragionamenti e racconti. Le tredici donne che nell'eBook parlano della propria storia e della propria visione del calcio, rappresentano testimonianze di passione, pazienza e perseveranza in una disciplina, peraltro olimpica che, fino a qualche anno fa, è rimasta patrimonio di pochi nel nostro Paese. Il Credito Sportivo, partendo da questa iniziativa, s'impegna a contribuire allo sviluppo del calcio femminile italiano, con misure finanziarie e progetti di comunicazione dedicati, che accompagnino e velocizzino la crescita di questo settore, che ha un enorme valore sportivo e una straordinaria valenza culturale-educativa”.


Ad aprire la tavola rotonda è stata Evelina Christillin, membro europeo del consiglio Fifa. “Nell'agenda Fifa uno dei punti all'ordine del giorno è il calcio femminile. Sono stati aumentati i contributi, sia la Fifa che l'Uefa stanno portando avanti un sostegno sportivo, di comunicazione e finanziario al calcio femminile”, ha detto Evelina Christillin. “Rispetto ai miei tempi, il calcio femminile sta facendo passi avanti anche se c'è ancora molto da lavorare soprattutto nelle scuole. Io? Sicuramente mi sarebbe piaciuto giocare in questi anni”, ha ammesso Betty Vignotto, presidente del Sassuolo calcio femminile.
“Occorre una sinergia tra calcio maschile e femminile, avere punti di vista diversi è molto importante per la crescita del movimento”, ha proseguito Patrizia Panico, tecnico federale della Nazionale under 15 maschile e prima donna in Italia a guidare una Nazionale maschile.
“È necessario un cambio di paradigma educativo che permetta ai ragazzi e alle ragazze di affrontare il mondo del calcio senza il timore di non raggiungere il successo”, ha spiegato Josefa Idem, da luglio scorso a lavoro nell'area psicologica del settore giovanile della Figc.
Un ulteriore problema culturale è stato sottolineato anche da Francesca Sanzone, responsabile Divisione calcio femminile: “C'è ancora una forte resistenza da parte dei genitori a mandare le figlie a giocare a calcio in impianti fatiscenti”.
Per Milena Bertolini, ct della nazionale italiana, la svolta per aumentare il numero di tesserate arriva dalla scuola e dai club. “Iniziare dal vertice è stato importantissimo – ha sottolineato la ct - la scuola è fondamentale perché è un ambiente in cui le bambine possono praticare calcio in assoluta tranquillità. Il passo successivo è incentivare le squadre di quartiere ad accoglierle e far giocare insieme bambine e bambini porterà grandi benefici a livello sociale e culturale. Noi come Nazionale cercheremo di far vedere bel calcio e vincere perché attraverso le vittorie aumenta anche il seguito mediatico”.


“Lo sport fa parte della nostra cultura e la spinta propulsiva di una squadra che lotta per vincere fa venire i brividi”, le ha fatto eco Manuela Di Centa, capo delegazione della nazionale under 17 femminile riferendosi alla prossima avventura mondiale delle azzurre.
Numerosa anche la partecipazione delle società, a testimonianza dell'impegno dei dirigenti nel movimento. Presenti in sala infatti Mauro Baldissoni vicepresidente dell'AS Roma, Stefano Braghin responsabile del progetto Juventus Women, Sandro Mencucci presidente Fiorentina Women's, Alessandra Signorile presidente Pink Bari con Isabella Cardone, General Manager, Elisabet Spina responsabile del settore femminile del Milan e Alessandro Terzi direttore sviluppo area calcio femminile del Sassuolo.


“Lo sviluppo del calcio femminile è un percorso di cultura sportiva e manageriale che apporterà una forte crescita sociale”. Ne è convinto Michele Uva, vice presidente Uefa, autore della prefazione dell'ebook, in questi giorni impegnato al Congresso Uefa a Roma.