Toselli Ivana

Anche io ho sperimentato il rito di passaggio della morte, due volte in forme diverse. La prima fu in gruppo con la condivisione degli ultimi momenti che precedono la morte, scivendo lettere di commiato alle persone care, struggendomi per ciò che avrebbe potuto essere e che non avevo avuto tempo e coraggio di fare, lasciando eredità di cuore ai figli e lacrime non piante all’amore della mia vita. Un percorso lungo, doloroso e struggente fino al momento dell’ultimo respiro e poi… la pace. La luce intensa di qualcosa che sovrasta e riempie tutti noi, non uno ma insieme, mai più soli. La seconda volta mi ci avvicinai sotto la guida di uno sciamano, con a fianco due proiezioni di padre e madre che mi accompagnavano dalla vita alla morte. Mi sono scavata una fossa nella terra e mi ci sono stesa, con niente addosso, come quando sono nata. A loro il compito di coprire il mio corpo di terra, fresca, profumata, morbida, a me di immaginare di non esistere più. Sono rimasta lì, sepolta, sola, a contatto con la Madre Terra per un tempo che mi parve infinito, immaginando tutto e ascoltandomi dentro. Sollevarmi da quella fossa e riprendere vita, ascoltare il suono del bosco e il calore del sole, mi fecero sorridere e ringraziare il Divino che è dentro ad ognuno di noi. E’ stata una esperienza intensa ma che suggerisco a tutti di fare, ovviamente accompagnati da chi sa. La Signora Morte non mi fa più paura oggi, ho fatto pace con me stessa, so quello che voglio e perseguo solo quello, non mi interessa possedere beni materiali, preferisco intessere relazioni profonde e di cuore. Vivere per me è un dono e lo onoro ogni giorno.

Toselli Ivana

In ogni istante, anche ora, anche intorno a voi, finiscono amori, si sgretolano patrimoni,vengono cancellate esistenze irrinunciabili, e contemporaneamente si accendono altre passioni, crescono nuove fortune, sbocciano splendide vite. E si va SOLO BAGAGLIO A MANO In ogni istante, anche ora, anche intorno a voi, finiscono amori, si sgretolano patrimoni,vengono cancellate esistenze irrinunciabili, e contemporaneamente si accendono altre passioni, crescono nuove fortune, sbocciano splendide vite. E si va avanti. Oggi vi parlo di questo splendido libro di uno scrittore bolognese Gabriele Romagnoli che sperimenta il rito di passaggio della morte facendosi chiudere in una cassa si legno. Cosa gli serve? di cosa ha veramente bisogno? cosa gli appare indispensabile e cosa superfluo per essere felice in vita? Il bagaglio del grande viaggiatore diventa metafora di un modello di esistenza che vede nel “perdere” una forma di ricchezza, che sollecita l’affrancamento dai bisogni, che non teme la privazione del “senza”. Viaggiare leggeri. Essere leggeri. Vivere leggeri. Gabriele Romagnoli centra uno dei temi decisivi della società e scrive una delle sue opere più saporite, il racconto di una rinascita, di un risveglio.

Toselli Ivana

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