Io ce l'ho fatta

Moda & Bellezza

Ritrovare se stessi a contatto con la terra: la Rinascita di Giuseppe

2020-02-12 18:35:33

Mi piace raccontare piccole grandi storie di Rinascita. Eccone una a cui tengo particolarmente, la condivido con voi #Camers perchè sono certa che saprete apprezzarla come merita.

In un momento storico in cui sempre più giovani scelgono di emigrare alla ricerca di prospettive lavorative migliori, la storia di Giuseppe M., 35 anni, ci ha colpito perché rappresenta un “ritorno alle origini”, all’agricoltura che, soprattutto nel Sud Italia, è stata l’attività economica principale per intere generazioni.


Una scelta senza dubbio coraggiosa e difficile, in controtendenza rispetto a quello che, da qualche anno, succede nel nostro Paese, dove sempre più persone abbandonano i campi perché considerati poco redditizi e troppo impegnativi. 


Giuseppe lavora in una cooperativa sociale, che tra le altre attività, gestisce un terreno confiscato alla mafia.


Nell’orto biologico che Giuseppe coltiva ci mette tutto se stesso: “ Vedere nascere le piante dalla terra e accudirle per farle crescere mi ha fatto ritrovare una parte di me che avevo perso”, dice.


Per lui, che  proviene da un percorso di vita piuttosto difficile, la terra è un’amica che non tradisce mai. Gli chiediamo cosa ha spinto un giovane di 35 anni a scegliere la vita nei campi, piuttosto che dedicarsi ad altre attività meno faticose e più redditizie. “Il senso di libertà e la gratificazione che provo stando a contatto con la natura sono impagabili, e valgono molto più del denaro”, dichiara Giuseppe.


E poi aggiunge, con un filo di emozione: “Per anni sono stato nell’oscurità, nel buio, e ora coltivare la terra facendo del bene alla collettività (su un terreno appartenuto un tempo alla mafia locale) rappresenta la mia rinascita”. Lui sì che ce l’ha fatta, ne siamo convinti sentendolo parlare. Ora il futuro ha lo stesso azzurro limpido dei suoi occhi.