Ma i miei interessi si sono rivolti, inizialmente, proprio a quel mondo culturale che frequentava il locale. Appassionato di letture, ero affascinato dalla vita letteraria e vagabonda descritta da Jack Kerouac nei suoi "Vagabondi del Dharma", dal buddhismo Zen, dalla ricerca di qualche "senso " più intimo nelle cose che facevo. Mi sono allora iscritto all'Università dopo la maturità scientifica, conseguendo una Laurea in Economia Aziendale, con un lavoro sul posizionamento strategico dei ristoranti, ed una in Storia, con una tesi sull'arrivo del fagiolo nelle nostre terre dalle Americhe e le sue curiose vicende legate all'umanista Pierio Valeriano. Pubblico nel 2005 un libro di poesie, "Parole di senso incompiuto" (Panda Edizioni), che dedico a mio padre.
Dopo questa fase di ricerca sono rientrato nel mondo della ristorazione, prima gestendo l'attività di catering e poi il ristorante ai Molini di Mirano. per 8 anni, dal 1996 al 2004. Nel 2006 esce, con la trascrizione mia e di mio fratello Diego "Una Storia Veneta. L'avventura di Dino Boscarato e della trattoria dall'Amelia di Mestre.", con 25 ricette originali a cura del sottoscritto. Collaboro con varie riviste (Papageno, A Tavola ed altre ancora) per la pubblicazione di articoli e ricette. Curo l'elaborazione e la pubblicazione di una trentina di ricette e di racconti gastronomici per il libro "Le memorie di Papageno".
Sono sempre stato orientato alla collaborazione con i miei colleghi! Ho fondato assieme ad altri amici varie associazioni, tra le quali "A Tavola sul Cardo", tra ristoratori della zona del miranese (in provinccia di Venezia), "La Rotonda dei Sapori", facendo gruppo con alcuni ristoranti vicini, nel raggio di poco più di un chilometro, convinto che insieme si cresce sempre, e infine la "Dogale Confraternita del Baccalà Mantecato", rifondando nel 2005 l'associazione che aveva già avuto una sua breve storia e si era arenata dopo la morte di mio padre Dino.
Nel 2007 inizio un viaggio lungo la via Francigena, da solo, a piedi, mettendo simbolicamente in collegamento il Monastero di Fudenji a Fidenza, Roma e la Sacra di San Michele a Torino, luoghi per me simbolici, per cercare di portare ad unione i molti interessi e le passioni che mi hanno animato in tutto questo tempo. Questa esperienza mi ha donato moltissimo.
Nel 2009 mi sposo con Alessia e assieme cominciamo a gestire, nel 2011, Casa la Buona Stella.
Qui le varie istanze trovano compimento. Nel nostro posto sul Montello trevigiano finalmente comincio a unificare la cucina e la ristorazione con i miei interessi e passioni: lettere, poesia, buddhismo, antroposofia.
Da queste esperienze nasce il mio approccio alla cucina, che ho iniziato ad affrontare... dalla fine: partendo dai profumi dei piatti realizzati, dai ricordi d'infanzia, dalle relazioni che si creavano nel ristorante, dalla vita e dalla passione che le animavano. Ricostruendo i passaggi che servivano per diventare cuoco con un approccio esperienziale, cucinando il mondo che mi appassionava e cercando di tradurlo in pratiche: trasformando, come per magia, le cose, gli ingredienti, il mondo.
Nella mia ormai lunga esperienza in cucina ho vissuto molte fasi: quella dello studio, quella dell'alta cucina, quella del territorio. Da tutte ho ricavato preziosi spunti e suggerimenti, continuando come oggi ad imparare. Ma per rispondere adeguatamente a questa domanda ho dovuto utilizzare gli strumenti dell'ultima fase, quella della Cucina Relazionale.
Con la Cucina Relazionale gli ingredienti sono interlocutori che "ti parlano". Usando un atteggiamento di "ascolto" potrai rispondere facilmente da te a questa domanda, se avrai a disposizione alcune tecniche di base per poterli trasformare. La nostra capacità di tradurli in piatti buoni ed armonici è una "forza donativa" che abbiamo a disposizione e che ci mette in relazione con le cose, con gli altri esseri e con noi stessi.