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Founder Junior

È MAI TROPPO TARDI PER VIAGGIARE?

2019-07-19 15:40:21

Forse, nella misura in cui ci si trova in condizioni fisiche o psicologiche proibitive. Per il resto non lo è mai e spesso l'impossibilità è solo nella nostra mente. Basta volerlo: documenti, soldi necessari, valigia e via! C'è un mondo che ti aspetta, magari mica troppo lontano!

Ansia da prestazione

Non sono uno psicologo, non sono un medico, non sono un filosofo. In più questo titolo è volutamente provocatorio :) . Posso però parlare per quel che ho visto e sentito coi miei occhi ed orecchie, nelle cerchie familiari e non, riguardo a chi non ha mai viaggiato, chi lo ha fatto poco, chi ha rimpianti, chi improvvisamente decide di saltare il fosso. E allora il titolo che c'azzecca a fare? Beh uno dei motivi che frena nel viaggiare può consistere nell'ansia: preoccupazione per cosa potrebbe succedere, per l'organizzazione, per lo stress, per il tempo, per i costi, per che cavolo ne so ancora. Ma nessuno dice di andare sulla luna (che fra l'altro siamo pure in tema)! Perché non iniziare da dove si era interrotta questa meravigliosa attività? Perché, se si inizia da (quasi) zero, non fare un piccolo passo alla volta? Non è che sotto sotto si è un po' pigri? 

C'è un mondo che ti aspetta

Viaggiare non è da tutti, bisogna riconoscerlo. Non per forza in senso negativo, sia chiaro. C'è chi viaggia leggendo, c'è chi viaggia conoscendo nuove persone, c'è chi viaggia con in mezzi di comunicazione in generale, c'è chi viaggia con la mente, c'è chi viaggia con... OK avete capito (ma non è l'oggetto di questo contributo). E poi, trattandosi di un hobby come un altro, mica possiamo stare a fare classifiche su cosa è più meritevole di altri, no? Se però c'è una vocina che chiama, un istinto che stuzzica, un rimpianto per non aver viaggiato abbastanza, un interesse improvviso, prendi e vai. C'è un mondo che ti aspetta!

Abitudini, cultura...

Mare, città, montagna. Viaggiare credo sia anche una questione di abitudini (di schemi se vogliamo, di gesti e comportamenti abitudinari oltre ai quali non si osa andare) e di cultura. Eppure qualche giorno fa un mio parente, bravissima persona di valle (una di quelle valli dove capisci che l'apertura non è propriamente un atout) a quasi 50 anni ha preso per la prima volta l'aereo. Qui ha giocato un ruolo la sua mente, per natura molto aperta (l'eccezione? no dai non esageriamo con i luoghi comuni, molti altri sono come lui), ebbene: si è divertito come un matto! E tornato dal viaggio -a medio raggio- e l'ho sentito parlare in un modo nuovo. Non saprei dirvi come esattamente, ma gli è nato un interesse verso Paesi più lontani di quelli raggiungibili in auto o in treno... e con discorsi anche parecchio interessanti...  da lasciarmi a bocca aperta. E non è finita: un'altra mia parente, sulla sessantina, mai un viaggio lungo, aereo chissà da quanti anni non ne vede uno, fra qualche mese svolazzerà oltre oceano! Cosa è scattato? Non lo so, ma sono estremamente felice per lei.

Ok metto il muso fuori ma... consigli?

Nessun consiglio particolare, non è da me. Se ogni tanto ti viene in mente di viaggiare ma non te la senti puoi chiederti se quello che ti frena è davvero un ostacolo o no. Per il resto, se decidi di fare il passo, vale sempre il buon senso: testa sulle spalle, una buona organizzazione (non troppa...), qualcuno che accompagna se ci si sente insicuri, non ficcarsi in situazioni rischiose, fare il passo secondo la gamba, ecc. ecc. ecc.

Se invece non ti va di viaggiare perché stai benissimo dove sei e non rientra fra i tuoi hobbies, perfetto! Chi di tice di partire?! ;)