Guido Zanchin

Founder Senior

Anaffettività...cos'è?

2019-09-19 16:01:52

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                  Cos’è l' anaffettività? 

Normalmente s’intende una mancanza di capacità sia di provare che di esprimere sentimenti ed emozioni. Più in generale è classificata come un sintomo all’interno di altre problematiche psicologiche come i disturbi di personalità stress patologico etc… Talvolta può essere una situazione passeggera dovuta ad alcune problematiche di contingenza, oppure può essere permanente, dovuta a traumi o disagi vissuti.

L’ anaffettivo come dicevamo più sopra, è in difficoltà nell’esprimere emozioni...

...sentimenti o anche solo avere atteggiamenti che manifestino un vissuto emotivo verso altri o anche verso sé stessi.

Spesso è freddo e distaccato se non addirittura impassibile anche in situazioni di notevole impatto emotivo dalle quali fugge spesso con allontanamento, rifiuto e chiusura.

Poco incline a dare (ma anche a ricevere) abbracci, carezze, come pure a parlare di emozioni o sentimenti od esprimere qualsiasi cosa che non sia fredda razionalità. Naturalmente tutto ciò riguarda qualsiasi relazione, amicale, amorosa o parentale che sia.

Nasconde, o cerca di farlo, qualsiasi emozione a livello mimico, cercando di reprimere ogni emozione non mostrando nemmeno alcuna empatia.

Il mondo del lavoro è di vitale importanza per l’anaffettivo...

...in quanto distante da coinvolgimenti emotivi e sentimentali. I fallimenti, come i successi, sono vissuti con estrema razionalità, non dimostrando ciò che prova e senza nemmeno considerare ciò che è fuori dal razionale.

Nella vita privata fatica a lasciarsi andare in momenti di divertimento e spensieratezza sia con amici che con parenti.

Si può effettivamente credere che l’anaffettivo non provi emozioni o sentimenti...

...in realtà utilizza notevoli energie per nasconderli. La sua paura principale è quella di non riuscire a controllarli. Non riesce ad esprimere in modo funzionale il vissuto emotivo, ma nemmeno a comprenderlo e, men che meno, a controllarlo, vivendo così in un continuo stato di grandi sofferenze e disagi.

Quasi sempre tutto ciò viene da traumi del passato che gli hanno causato intenso dolore e sofferenza, tanto da non voler più riprovarlo e si difende annullando ogni emozione. E’ convinto che vivere o anche solo esprimere emozioni porti a nuove sofferenze e, quindi, lo ritiene inutile oltrechè dannoso per sé, mettendo in atto difese che lo proteggano da tale eventualità.

Talvolta riesce realmente a non sentire nemmeno i segnali fisici legati al suo vissuto o alle relative emozioni.

Nei momenti di difficoltà o disagio queste modalità rendono tutto più semplice.

 Il controllo razionale sulle cose evita il coinvolgimento emotivo e le sofferenze ad esso legate.

Spesso è affetto dalla cosiddetta sindrome di Peter Pan”. In realtà questa non esiste, è un modo di definire una condizione emotiva, detta neotenia psicologica, la persona, cioè, è normalmente sviluppata intellettualmente, ma, a causa di sofferenze, traumi o disagi vissuti in passato, non è maturata sul piano affettivo, incidendo in modo negativo sull’intelligenza, bloccando così l’ evoluzione personale.