Guido Zaccarelli

Founder Senior

GRAZIE, È UNA PAROLA SCOMPARSA DAL VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA?

2019-09-08 19:21:02

Editoriale 8 Settembre 2019

Grazie, è una parola che sembra scomparsa dal vocabolario della lingua italiana. Grazie evoca la reciprocità, il “vivere” grato la piacevolezza dell’incontro con l’altro senza “vivere” l’attesa dell’aspettativa, dove il beneficio reciproco si muove in forma circolare, ricorrente e senza fine: «grazie per il tempo che mi hai donato, per avermi pensato, per l’attenzione riservata».


Grazie è una parola che trova la sua natura nella dimensione autopoietica impiegata in ogni circostanza senza indugio, o timore, di essere abusata nell’utilizzo. Sembra che la parola abbia smarrito il senso di appartenenza e diventata un sopramobile al quale togliere la polvere al mutare delle stagioni, che si dispiegano innanzi agli albori di questo terzo millennio, dove i bit corrono veloci, uno di seguito all’altro, senza sosta.


Scriverla, o pronunciarla, ha un significato enorme per l’energia luminosa che è in grado di infondere nell’uomo e il beneficio che è capace di trasmettere negli altri, quale espressione autentica della virtù che adorna e nobilita l’essere Persona immerso nell’alveo della gratitudine.


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