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L'uomo senza memoria, dalla psicologia alla storia
Il nostro percorso alla ricerca della comprensione dell'essere umano continua con un articolo sull'importanza della memoria per l'essere umano ma anche per le società in cui viviamo. Partiamo dall'attualità. Sei pronto? Mi raccomando, leggi l'articolo fino in fondo!
Memoria individuale, memoria collettiva
Ti sarà capitato, quando eri piccolo, di passare una giornata assieme ai nonni che, magari non sapendo più che cosa fare per intrattenerti, si mettevano a raccontarti qualche storia legata alla loro vita. Ti sarà anche capitato magari di annoiarti un po' o magari di esaltarti sentendoti raccontare le loro gesta durante la guerra. Momenti di vita di famiglia che possono apparire poco importanti ma che in verità hanno un grandissimo valore nella trasmissione di quello che le generazioni precedenti hanno vissuto e che in qualche forma vengono tramandate a chi sarà il futuro nella società del domani.
Tanta comunicazione, poca memoria
Oggi la memoria è qualcosa che spesso non esercitiamo nella nostra vita quotidiana. Che bisogno c'è di tenere a mente qualcosa quando abbiamo a disposizione dispositivi esterni che ci permettono di recuperare informazioni in men che non si dica? Pensiamo ad un'informazione che possiamo andare a pescare in Wikipedia oppure ad un documento salvato su iCloud. In altri termini, sembra che non ci sia più bisogno di ricordare. Chi ha qualche anno in più, probabilmente si ricorda che alla gloriosa epoca dei Nokia 3210, quelli con lo schermo verde per intenderci, riuscivamo a tenere in mente i numeri di telefono di parenti e amici. Una grande sfortuna ad esempio nel caso in cui si voleva dimenticare una ex o un ex, perché nel nostro cervello poteva balenare il suo numero insieme alla voglia di mandare sms per sapere come stava. Quindi non è necessario andare tanto indietro nel tempo, ad esempio nel Medioevo, per vedere come più informazioni possiamo immagazzinare in qualche strumento esterno, meno abbiamo apparentemente bisogno di incamerare nel nostro cervello ricordi di fatti vissuti da noi come singoli individui o come società.
La memoria e l'emozione
Se spostiamo la nostra attenzione però su quello che noi tratteniamo nella memoria a lungo termine - ovvero quella memoria che ci permette di ricordare ciò che accade da pochi minuti fa a decenni della nostra vita - vediamo come noi di solito tratteniamo quanto è legato alle nostre emozioni. È proprio un ricordo piacevole o spiacevole che ci permette di fare o non fare qualcosa nel presente che va a richiamare quanto accaduto nel nostro passato.
Dal mio punto di vista questo è valido sia per ogni singola persona, sia per la società nel suo insieme.
Spunti di cronaca
Qui mi ricollego all'attualità e alla notizia di questi giorni: l'idea di costruire un muro tra l'Italia e la Slovenia per fermare il flusso di migranti che cercano di entrare in Europa. A sentire parlare di muri mi viene in mente il passato, quello che io non ho vissuto personalmente, ma che in qualche modo mi è stato trasmesso a scuola o tramite il racconto di persone che ci sono passate direttamente. Ad esempio penso al Muro di Berlino che divideva famiglie che vivevano a cavallo tra la parte Ovest e quella Est della città. Nel mio viaggio compiuto nella capitale tedesca a maggio, ho potuto vedere alcune tracce di quella barriera che aveva spaccato non solo la città ma anche l'Europa intera. Oppure penso anche a tutti quei migranti che nell'Ottocento, provenienti dall'Italia, dall'Irlanda, dalla Svizzera o da altri paesi Europei, cercavano fortuna negli Stati Uniti per scappare dalla miseria. Nel 2012 a Ellis Island a New York avevo visitato il museo della migrazione che raccontava la storia di tanti immigrati e del loro carico di sofferenze e di speranze. Stiamo parlando di circa 150 anni di storia che di per sé non sono nulla rispetto al percorso che l'umanità ha compiuto.
Ricordarsi per non commettere gli stessi errori
Dal mio punto di vista, credo che sia fondamentale che ognuno conservi memoria di sé ma anche di quello che è il mondo in cui è nato e cresciuto. Molto probabilmente molti di noi hanno degli antenati che si sono mossi da una parte all'altra dell'Europa o del mondo per crearsi una nuova vita. Se riuscissimo a tramandare di più quanto si è vissuto e a non considerare il passato come uno scomodo peso di cui liberarsi, allora probabilmente si sentirebbe parlare di meno di muri per dividere l'umanità come sembra che oggi stia accadendo.