GIOVANNI CASTELLANI

Founder Starter

IL DOLORE COME OCCASIONE DI CRESCITA PERSONALE

2018-10-22 20:10:47

Il dolore articolare e comunque qualunque altra forma di dolore di cui si può soffrire, veicola con se un messaggio da interpretare. Infatti, il dolore è una delle forme di comunicazione da parte del corpo che ci rivolge per avvisarci di un disequilibrio in atto nell'organismo; altri segnali che ci può inviare sono: il prurito, la stanchezza, il sonno, la malavoglia, il bruciore e tanto altro ancora. Tutti segnali che attendono una precisa risposta da parte nostra per riportare in equilibrio il sistema. Di fatto, complice la mancanza di tempo e di informazione a riguardo, spesso si tende a ignorare tali sintomi, o a non darne una corretta interpretazione e, quindi, rispondendo a essi non nel modo che l'organismo si attende. Assumere antidolorifici, oppure stringere i denti per sopportarne la presenza in attesa che "passi da solo", o ignorarlo del tutto poiché la soglia di sopportazione è superiore all'intensità del sintomo, sono tutte risposte che i innescano le "difese del corpo" che in gergo tecnico sono definite COMPENSI ANTALGICI. Sfortunatamente i compensi che il corpo mette in atto non sono utili a far passare i dolori ma semplicemente e "nasconderli", gettando le basi per futuri dolori figli dei precedenti, creando una catena senza fine dalla quale sarà sempre più difficile liberarsi. Con questo articolo e con il sistema che ho ideato (Benessere Posturale Integrale) ho il preciso intento di spronare a non vivere il dolore esclusivamente come un diario dal quale liberarsi con ogni mezzo, ma anche come una valida occasione per riflettere su sé stessi e crescere, ovvero comprendere quali aspetti dello stile di vita stanno concorrendo all'insorgenza del sintomo manifesto e agire per trasformarli in positivo per liberarsi dal dolore in modo del tutto naturale e definitivamente. Questo richiederà il dover fare i conti con una mente refrattaria al cambiamento poiché fortemente abitudinaria, ma una volta educata per il tempo necessario a nuovi stimoli, questi diverranno una nuova abitudine nella quale sguazzerà senza più protestare. Tornando all'immagine iniziale del dolore come forma di comunicazione del corpo verso il proprietario del corpo stesso, vi propongo una riflessione: ti è mai capitato di parlare con qualcuno e di avere la netta sensazione che il tuo interlocutore non ti stia degnando di ascoltarti? Come ti sei sentito? Conosco bene la risposta, anche perché sarebbe strano che qualcuno possa sentirsi bene e gratificato. Allora ti chiedo di provare a metterti nei panni del tuo corpo se per caso non lo degni di ascolto quando ti parla. E' giunta l'ora di dargli la giusta attenzione e rispondere correttamente alle sue esigenze per tenerlo in buona forma per gli anni che ci deve accompagnare in questa vita terrena. In fondo Jim Rohn diceva: "Abbi buona cura del tuo corpo è l'unico posto in cui devi veramente vivere"!

GIOVANNI CASTELLANI

Founder Starter

Occhio alla salute del tuo collo!

2018-09-07 20:49:48

La figura sottostante riporta le diverse possibili situazioni in cui ci si può trovare durante la lettura di un libro o dei messaggio sullo smartphone. Quando si è assorti in ciò che si legge, difficilmente si fa caso al peso che grava sul collo che ha come compito quello di sorreggere il capo (che varia di peso dai 5 ai 10 kg).  Ecco allora che immagini come queste possono venire in soccorso per sviluppare un diversa consapevolezza, affinché si possa decidere in seguito di avere o meno accortezza verso la propria salute, in questo caso del tratto cervicale. E' importante tenere conto che i peso della testa, fuori dall'asse ideale in rispetto alla colonna vertebrale, viene attratto dalla forza di gravità verso il suolo. Essendo il capo vincolato al collo, la muscolatura cervicale e quella che corre lungo tutta la colonna, si adopera per contrastare la sollecitazione della forza di gravità e produce, nel breve e medio periodo, tensioni non indifferenti in sede collo, spalle e scapole. Dato che quando si legge, come dicevo prima, si è assorti in ciò che si fa, difficilmente saremo portati a comprendere che le tensioni di cui si potrà soffrire possa essere in relazione alla passione della lettura a alla dipendenza da smartphone. Basta poco per stare meglio: intanto ci vuole attenzione a ciò che si fa, per cui ci si deve accorgere che si sta leggendo con la posizione del capo non conveniente e, quindi, decidere di adottare la prima delle posizioni indicate, ovvero quella con 0° di flessione anteriore del capo. Think about it!

GIOVANNI CASTELLANI

Founder Starter

Liberati dal mal di schiena per sempre, senza sforzo e in modo naturale!

2018-08-29 10:05:20

Da vent'anni mi occupo di benessere della persona con focus sulla postura. La postura è un aspetto di ogni individuo che è sensibile a tutto ciò che ci capita nella vita, ecco perché è fondamentale agire sullo "stile di vita" se si vuole fare una vera azione di trasformazione posturale. Agire esclusivamente su ciò che appare apportando stimoli/forzature, non è sufficiente per chiedere al corpo di modificarsi; lo farà anche, ma nel giro di breve, non avendo sdraiato la causa scatenate, il corpo tornerà verso ciò da cui si è voluto "scappare". Il cambiamento spaventa le menti "non aperte" e ciò influenza anche il corpo; l'elasticità muscolare va di pari passo con quella mentale. E' necessario quindi aprirsi al cambiamento, senza temerlo, per poter accogliere la magia che porta con sé. Nel lontano 2001 soffrivo di lombalgia cronica da oltre dieci anni e, nonostante collaborassi con il pioniere della posturologia in Italia, non trovavo rimedio e pace. Ero consapevole che per ogni effetto che si manifesta c'è una causa che l'ha generato, lo insegnavo anche ai professionisti del settore, dato che all'epoca ero formatore in ambito posturale, tuttavia non riuscivo a venirne a capo di nulla. Solo dopo essermi aperto a un radicale cambiamento dello stile di vita alimentare, ho potuto riassaporare il vero senso del benessere; nel giro di otto giorni il mio mal di schiena si è volatilizzato. Da qui ho iniziato a studiare la relazione tra abitudini alimentare e dolori articolari, con focus sul mal di schiena, fino a sentire l'esigenza di raccontare la mia storia nel libro che ho scritto: "Liberati dal mal di schiena per sempre, senza sforzo e in modo naturale". Lo stile di vita alimentare non è l'unica causa capace di far soffrire di mal di schiena, ma per il semplice fatto che mangiamo tre volte al giorno minimo, se commettiamo degli errori questi lasceranno inevitabilmente una traccia in noi. Ciò che mangiamo assomiglia molto al carburante che utilizziamo per le automobili, e credo che nessuno di noi volontariamente farebbe un "pieno" di carburante diverso da quello che vuole la propria auto, pena il carburatore che si ingolfa, ecc.... Quando andiamo al ristorante, al supermercato a fare la spesa, al nostro frigorifero di casa, ovvero i "distributori di benzina" per il nostro corpo, siamo sicuri del pieno che stiamo facendo?