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Siamo noi atei poi che passiamo per intolleranti… soprattutto se stimoliamo il pensiero.
Più di una volta uno dei tanti credenti creduloni mi rivolge e mi ripete questa domanda: perché tu, come tanti altri atei, ti interessi di Dio [n.d.r., quello biblico della religione cristiana] e ne parli più di coloro che ci credono rompendogli i coglioni?
“Se ci fosse veramente un Dio, l’ateismo gli sembrerebbe un’ingiuria minore rispetto alla religione” Philippe Bouvard
La risposta è semplicissima. Nel nome di questo “Dio” Jahweh e del successivo giudeo suo rappresentante morto 2000 anni fa è stata organizzata una potenza politica che ancora oggi domina metà del nostro mondo. Si tratta di un'organizzazione mafio-religiosa che sfrutta la credulità popolare e la pochezza mentale dei più per acquisire potere e accumulare ricchezza. E' un modo di appropriarsi dei beni e dei cervelli di tutti quelli che non sono consapevoli di avere la possibilità di pensare con la propria testa. Storicamente, c'è stato un lungo periodo di secoli nei quali questa mafia religiosa s'imponeva con la violenza anche per vietare che la gente potesse pensare e avere opinioni proprie.
Il metodo che usava era il terrore, il carcere, la privazione di tutti i beni, le torture e gli spettacoli di piazza dove i dissidenti venivano bruciati vivi. Il nome di Gesù Cristo è rimasto anche oggi in tante manifestazioni di pensiero e di vita sociale perché il potere laico di governo non è ancora riuscito a svincolarsi completamente dalle falsità religiose.
Purtroppo anche qui nei social siamo noi liberi pensatori che dobbiamo sopportare l'aggressione dei credenti indottrinati, quando non semplicemente ignoranti, che vorrebbero dialogare con i non credenti senza avere un minimo di conoscenza delle stesse regole della logica. Ma questo atteggiamento proviene, a volte, anche da menti istruite, vedasi ad esempio le incursioni nel gruppo Resistenza Laica di Facebook di uno che, elegantemente, dà del “ridotto” a tutti, incarnando il proverbio “la lingua batte dove il dente duole”.
Ecco i motivi per cui è dovere di tutti gli uomini dotati di buon senso quello di contrastare l'arroganza dei credenti. Motivazione bene espressa dallo scrittore Joseé Saramago, premio Nobel per la Letteratura 1998: "Mi sono sempre considerato un ateo tranquillo, perché l’ateismo come militanza pubblica mi sembrava qualcosa di inutile, ma ora sto cambiando idea. Alle insolenze reazionarie della Chiesa Cattolica bisogna rispondere con l’insolenza dell’intelligenza viva, del buon senso, della parola responsabile. Non possiamo permettere che la verità venga offesa ogni giorno dai presunti rappresentati di Dio in Terra; ai quali, in realtà, interessa solo il potere".
Avv. Giovanni Bonomo – Candide C.C.