Giovanni Bonomo

Il Secretum di Petrarca e The Secret

2019-07-05 09:48:09

Ripropongo agli amici Camers un mio scritto di 11 anni fa con il suggestivo commento dello scrittore e filosofo Roberto Caracci. Potete trovarci i princìpi etici e di condivisione che animano la nostra magica, unica al mondo, social community. #gocamgo

Il Secretum è un'opera in prosa latina composta da Francesco Petrarca, scritta tra il 1347 ed il 1353, costituita da un proemio e di tre libri, sotto forma di dialogo che si immagina svolgersi in tre giorni tra il poeta stesso e Sant’Agostino alla muta presenza di una donna bellissima, la Verità, cui spesso ricorreranno i due interlocutori come giudizio della propria intima coscienza.

 

La trama in estrema sintesi: al poeta assorto appare all’improvviso una donna bellissima – la solita Laura - che poco dopo si farà conoscere come la Verità; e accanto a lei ecco comparire un vecchio fedele, dall’aspetto sacerdotale, dalle vesti di tipo africano, che il Petrarca avrebbe riconosciuto come Sant’Agostino figura che aiuterà il poeta ad uscire dalla selva delle miserie e dei dispiaceri che lo rendono moralmente attonito e disperato.

 

Quale esame di coscienza personale l’opera affronta temi intimi del poeta e per questo non era stata concepita per la divulgazione (da cui il titolo Secretum). Ma a parte il diverso significato mi colpisce l’uso dello stesso titolo dell’opera del Petrarca in un libro attuale, The Secret, per l’analogia presente nel primo libro circa l’insegnamento di Sant’Agostino di pensare (il) bene: il male, in generale, non esiste, perché è solo episodico ed è causato da un'insufficiente volontà di bene, per le passioni terrene che imbambolano lo spirito.

 

Credo che pochi ormai non conoscano il libro The Secret, almeno nella sua realtà di fenomeno editoriale e culturale, paragonabile a Il Codice da Vinci di Dan Brown, e destinato come questo a scalare le classifiche del mondo. Ieri ho visto con alcuni amici il film The Secret nella versione italiana, che fa seguito al libro-rivelazione dell’anno ma in ritardo di pressoché un anno rispetto all’uscita negli USA

(http://www.macrolibrarsi.it/libri/__the_secret.php?gclid=CPzrrNLfxJMCFQoJuwodllytZA).

 

Nell’introduzione si rivela come il più grande Segreto della storia, che dopo aver viaggiato attraverso i secoli e dopo aver illuminato le più grandi menti del passato, da Platone a Einstein, da Shakespeare a Newton, da Beethoven a Collier, da Haanel a Wattles, è stato raccolto in un unico prezioso documento ed è giunto fino a qui per trasformare la vita di tutti coloro che ne faranno l’esperienza. In altre parole il Segreto è sempre esistito. È stato tramandato, rivelato, occultato, rubato, perduto e ritrovato. Frammenti del Segreto sono stati identificati nelle tradizioni orali, in letteratura, nelle grandi religioni e filosofie del passato. Ora, per la prima volta, tutti i tasselli sono riuniti e il Segreto può essere annunciato al mondo.

 

Il film, come nel libro, raccoglie le testimonianze di chi ha scoperto questo Segreto e lo ha applicato con successo alla propria vita. Tra loro, alcuni dei principali maestri del giorno d’oggi, leader mondiali nel campo degli affari, dell’economia, della medicina, della psicologia, della storia, della teologia e della scienza. Autori di best seller e filosofi come Bob Proctor, John Assaraf, James Ray e Joe Vitale mostrano come il Segreto li ha aiutati a costruire una vita di successo. Dottori in medicina e in fisica quantistica svelano le teorie scientifiche che sono alla base del Segreto. Sono i racconti reali di chi ha cambiato la propria vita in maniera profonda: sconfiggere una malattia, accumulare ricchezza, superare ostacoli e conquistare traguardi. Non ci sono limiti per chi conosce il Segreto (http://www.ilgiardinodeilibri.it/dvd/__the_secret_dvd_italiano.php?).

 

Del resto la legge universale di attrazione è traducibile in sintesi nell’antico adagio popolare: CUOR CONTENTO IL CIEL L’AIUTA. Quindi niente di nuovo sotto il sole, ma ci voleva comunque il senso pragmatico degli americani a sviscerarlo e tradurlo in chiave filosofica e scientifica. Insegnamento validissimo. Spero che tutti, compreso il sottoscritto, se lo inculchino bene nella mente.

 

Giovanni Bonomo, 26 maggio 2008

IL SECRETUM E THE SECRET

In data 06 Giugno 2008 Roberto Caracci scrive:

 

L'accostamento suggerito da Giovanni Bonomo tra un classico filosofico-letterario come il Secretum di Petrarca e il recente best seller americano The secret, già tradotto in film, è suggestivo per due ordini di fattori: primo, in entrambi i casi a distanza di secoli il segreto è ciò che viene secreto, ossia che tu puoi secernere proprio come una ghiandola se-cerne un ormone, distinguendolo dal mondo esterno e tenendolo chiuso nel ricettacolo della tua anima; secondo, il segreto ha una natura anfibia, perchè è insieme ciò che è privato e ciò che puo' essere pubblico, ciò che è riservato e puo' essere divulgato, o in termini più particolari ciò che è esoterico ma può anche manifestarsi nella forma essoterica.

 

La differenza tra le due opere è che al pudore di Petrarca che effettivamente aveva scritto il proprio Secretum come un viatico tutto interiore, da circoscrivere alla propria esperienza individuale, anche se di valore necessariamente universale, si affianca qui la volontà pragmaticamente americana di 'democratizzare' una verità antica come l'uomo, secolare come il pensiero, la bellezza, il bene, eppure non sempre messa in pratica. Ed è una verità semplice come la vita, luminosa come la vita, che affonda le radici in quella saggezza di sempre, ben nutrita da Plotino e da Agostino, che vede il male come un derivato. Noi siamo già orientati verso il bene, verso il nostro e l’altrui bene, e se non ce ne accorgiamo o non realizziamo questo principio è solo perchè non abbiamo raddrizzato il timone verso l'obiettivo dei nostri sogni, credendoci. 

 

La stessa felicità non è altro che un atto di fede nella felicità, o comunque non può prescindere da questo 'credere'. La rimozione di tutto quanto, nel pensiero o nelle emozioni, ci impedisce di far venire a noi l'oggetto stesso dei nostri desideri, che in fondo non aspetta che di essere 'assunto' e raccolto, è condicio sine qua non della nostra realizzazione. 

 

Quell'oggetto del desiderio, come anche gli altri come terminali dei nostri desideri, sono già inseriti in un campo magnetico che ci accomuna tutti, dove la legge dell'attrazione è quella stessa che in amore rende vincente chi tende a dare e non esclusivamente a prendere, come l'Amor ch'a nulla amato amar perdona di uno come Dante - che di cuore si intendeva - ci insegna da secoli.

 

Roberto Caracci