Giusy Gil Mammana Parisi

Orgoglio e pregiudizio: due personaggi in distacco ATTO PRIMO

2020-04-14 03:04:30

No, stavolta non la coppia Elizabeth/Mr Darcy o Jane/Mr Bingley. Chiaro che la maggior parte di noi lettori li ama. Ci sono però altri 2 a cui sono particolarmente affezionata, meno scontati, sui quali avevo promesso di spendere 2 righe: Charlotte Lucas e Mr Bennet. Inizio con la prima. Perchè loro?

CHARLOTTE LUCAS

Ovvero la migliore amica di Elizabeth, figlia di Sir William Lucas. Ha 27 anni e Jane Austen la descrive bruttina. O meglio, non che la descriva dettagliatamente: l'autrice non era solita soffermarsi sull'aspetto dei suoi personaggi secondari, pur secondari qualificati. Nemmeno i primari godono di dettagliate descrizioni, ma quantomeno a grandi linee, ci permette di farcene una mezza idea. Jane Austen preferiva descrivere circostanze, non personaggi. Occhio, la mia non è affatto una critica, questo era il suo stile e lo giudico assolutamente rispettabile. Lascia la descrizione dei personaggi all'acume del lettore (non uso la parola fantasia di proposito, perchè mal si combina con una corrente letteraria realista e sicuro che Jane Austen prediligeva i lettori attenti che sanno cogliere tra le righe anzichè i fantasiosi). Ma ci 

racconta che Charlotte Lucas non ha chissà quali grandi chances di sposarsi, non nell'Inghilterra georgiana e Regency. E non semplicemente e soltanto per l'aspetto poco allegro che l'accompagna da tutta la vita (circostanza che mamma Bennet non manca mai di rilevare, ovviamente la donna non si fa alcuno scrupolo di umiliare in pubblico la migliore amica della figlia Elizabeth, pur se rigorosamente dietro le spalle di Charlotte -ovviamente lo fa perchè vuole che tutta l'attenzione sia riversata su Jane, senza che nessuna le rovini la piazza-). Anche se figlia di un cavaliere, le condizioni finanziarie di Sir Lucas sono di parecchio inferiori a quelle di Mr Bennet. Charlotte non può contare neppure sulla effimera e volatile cifra di 1000 sterline che spetterebbero a ciascuna delle signorine Bennet alla morte di entrambi i genitori. Charlotte non ha praticamente un soldo e se rimane single (vabbè, allora non si usava questo termine neppure nei paesi anglofoni, purtroppo era d'uso comune il dispregiativo zitella) sa benissimo che rimarrebbe a carico dei suoi fratelli minori (che a loro volta, non erediteranno nulla -tranne il maggiore, a cui spetta Lucas Lodge e il mantenimento dei fratelli fino a quando non si saranno arrangiati tra i più bassi gradini di qualche corpo militare, se non fossero riusciti nel commercio con un piccolo aiuto del primogenito, ammesso e considerato che Lucas Lodge non era un gran che, nulla rispetto a Longbourne-). In buona sostanza, Charlotte sa che sarà un peso per loro, già spaventati all'idea di doverla mantenere. Come dicevo tempo addietro, Sir Lucas si era ritirato dal commercio non appena ricevuto il suo titolo (non trasmissibile) di cortesia per un suo bel discorso a corte. Un sir non poteva lavorare, se non voleva guadagnarsi il biasimo sulla bocca di tutti. Ma evidentemente non era riuscito a risparmiare abbastanza soldi da mettere al sicuro i figli, soprattutto Charlotte, da un destino incerto. I Lucas non si possono neppure permettere una cuoca, Charlotte deve aiutare in cucina (non è specificato chi, ma sicuro che la mamma e la sorella minore Maria). Nell'Inghilterra georgiana soltanto una donna britannica su 5 poteva sposarsi, causa il numero ridotto di uomini per via delle guerre. E una che come Miss Lucas non ha dalla sua alcuna dote e in più afflitta da un aspetto poco allegro, secondo le statistiche andava a riempire la fila delle 4 restanti. La storia poi racconta che l'età standard in cui le inglesi georgiane e Regency si sposavano andava dai 17 ai 23 anni. E Charlotte ne aveva già 27. Il punto però è: forse che trascorre il suo tempo a disperarsi? No. Miss Lucas non è una ragazza depressa. Forse che il parlarle dietro del suo aspetto da parte di mamma Bennet (di cui è certamente consapevole, non è affatto sciocca e men che meno ingenua) la tocca? Proprio per niente, tanto quanto il trattamento che riservava alla figlia Elizabeth non toccava quest'ultima. Charlotte non è neppure invidiosa. Non invidia l'avvenenza delle sue vicine. Sa perfettamente che il nuovo arrivato Mr Bingley non s'interesserà affatto a lei e men che meno il suo amico Mr Darcy, ma Miss Lucas non se ne ha affatto a male. Non smette di frequentare le amiche perchè più favorite di lei dalle circostanze. Charlotte ha un carattere solido, è una ragazza pragmatica con i piedi per terra, il cui pragmatismo non si esplica mai nel favorire se stessa a scapito altrui. Per tutti questi motivi mi piace

CHARLOTTE LUCAS E WILLIAM COLLINS

Quando si rende conto di quanto facile può esserle conquistarsi la simpatia del ridicolo signor Collins, Charlotte Lucas non ci pensa due volte. L'amica Elizabeth ne resta sconvolta perchè arciconvinta che sarà la donna più infelice d'Inghilterra accanto a suo cugino. Ma Miss Lucas non è una donna romantica, mai lo è stata. Non idealizza l'amore. Non ha il carattere giocoso dell'amica (purtroppo non se lo può neppure permettere, la spigliatezza a quei tempi era prerogativa di una ragazza che agli occhi della società vantava possibilità in più), ma Charlotte neppure di tanto si cruccia. Elizabeth non capisce. Qualche lettrice negli appositi blog ha commentato che per forza, ha solo 20 anni, non 27 come l'amica. Elizabeth non ha bisogno di mettere un dito in cucina perchè i Bennet contano su una servitù consistente. Anche se non è bella come sua sorella Jane, pure è graziosa e di certo non priva di ammiratori. Lo stesso padre di Charlotte si rende conto che le Bennet, tranne forse Mary, la secchiona di famiglia (anzi, al giorno d'oggi si dice nerd, lol!), che l'autrice descrive egualmente bruttina come l'amica di Elizabeth (mamma Bennet però fa finta di nulla, alla figlia Elizabeth preferisce pure la pedante Mary), hanno molte più chances nella società che frequentano e anche più in su. Le signorine Bennet hanno la cameriera che le aiuta a vestirsi e pettinarsi, a differenza delle Lucas. In verità è che semplicemente le due amiche sono completamente diverse l'una dall'altra, sia nel carattere che nella personalità che negli interessi. Non si può accusare Elizabeth di spensieratezza come non si può accusare Charlotte di arrivismo, almeno a mio avviso. A Elizabeth non importa nulla, rifiutando il cugino Collins, di un futuro in cui potrebbe dover lavorare come istitutrice in casa altrui, uscendo per sempre dal mondo che ha conosciuto sin da piccola. Non è spensierata, sa che quello è il destino che l'aspetta se il padre dovesse morire di lì a poco e la madre dovesse vivere abbastanza a lungo da scialaquare 5000 sterline. Ma piuttosto che sposare un uomo che non è in grado di rispettare nè ammirare, preferisce l'incerto futuro. Sarà pur vero che anche Charlotte Lucas, se tanto le pesava farsi mantenere dai fratelli alla morte del padre (e i fratelli sicuramente l'avrebbero fatta sentire  un peso), avrebbe potuto trovare un impiego da istitutrice, infischiandosene altamente della classe sociale in cui aveva vissuto negli ultimi anni (era nata figlia di un modesto commerciante, il cavalierato era arrivato molto dopo). Ma Charlotte non ha il carattere nè gli interessi dell'amica. Non è romantica. Per lei un matrimonio con un uomo rispettabile che le garantisca una casa è più che sufficiente per sentirsi serena, quindi perchè rinunciarvi? Charlotte vuole soltanto una casa tutta per sè. In fin dei conti il signor Collins ha una buona posizione e sebbene non sia intelligente nè simpatico, sebbene l'inamoramento verso Miss Lucas sia del tutto immaginario, pure è capace di affetto per lei. E diciamolo, Charlotte è l'unica donna dalle spalle abbastanza larghe da riuscire a costruire un'unione serena con un marito come Collins senza il minimo rammarico. Con il suo pragmatismo e saper fare, riesce pure a farlo felice e lui finisce con il ritenerla la donna migliore che potesse trovare (in effetti si rivolge a lei con l'appellativo la mia diletta Charlotte) e il suo affetto per lei cresce sempre più. La signora Collins si ritiene molto soddisfatta della sua nuova vita da sposata. E' sinceramente capace di essere felice con poco e neppure una vicina come Lady Catherine de Bourgh, che trova sempre qualcosa da ridire su qualunque minuzia, finanche sulla cameriera (che ritiene oziosa) della nuova coppia, riesce a scomporla. E ben lungi dal confrontare il marito con uomini migliori di lui, si premura perfino di trovarne unoo aristocratico per la sua amica Elizabeth. Quando poi Jane si fidanza con Bingley ed Elizabeth con Darcy, se ne rallegra in tutta sincerità. Niente recriminazioni perchè non le è toccata la stessa sorte. Come fa a non piacere un carattere e una personalità del genere? Se vogliamo trovarle un difetto (e chi non ne ha, nessuno è perfetto), questo può configurarsi nel pressappochismo in quanto consigliera. Quando cerca di consigliare l'amica nell'orientare la sorella maggiore a conquistare Bingley, fa delle affermazioni curiose. Dice che la buona riuscita di un matrimonio è soltanto questione di fortuna, il che, se già suonerebbe strano sulla bocca di una ragazza ingenua e per davvero pressappochista, ancor più incomprensibile suona sulle labbra di una pragmatica e razionale capace di adattarsi perfettamente a circostanze poco solite. Ma tant'è, nessuno e perfetto e alla fine della fiera ritengo che i pregi di Charlotte Lucas siano in grado di brillare molto più dei suoi difetti. Specie se leggiamo con lo scopo di progredire.