Giusy Gil Mammana Parisi

Letture in tempi di coronavirus: il Diario di Anna Frank, ATTO PRIMO

2020-04-23 04:56:33

Non so a voi, ma a me questa clausura ne ricorda da un pezzo una ben peggiore, quella a cui si vide costretta la famiglia Frank, ebrei tedeschi residenti in Olanda, rinchiusi per oltre 2 anni assieme ad altre 4 persone in un edificio inizialmente denominato "il retrocasa". Senza uscire, mai. .

Andò tutto bene?

Come ben sappiamo, purtroppo no, perchè i Frank e gli altri abitanti dell'alloggio segreto non riuscirono a nascondersi a lungo. Per decenni il principale sospettato del tradimento è stato il magazziniere Van Maaren, assunto da poco nella ditta di Otto Frank e del suo socio al posto dell'amico Johan Voskuijl, che si era gravemente ammalato di cancro. Sembrerebbe che Van Maaren fosse di carattere ficcanaso, il che fece diffidare di lui. E in seguito, ipotesi più plausibile, più forti sospetti caddero sulla sorella di Elisabeth Voskuijl (Bep o Elli, a seconda della versione del Diario), Nelly, che collaborava con la Gestapo. Dattilografa di Otto Frank, quest'ultimo aveva udito una voce di donna durante una telefonata sospettosa. Ma neppure sarebbe del tutto da scartare l'ipotesi dei ladri che visitavano con una certa frequenza l'edificio, che potrebbero aver fatto una soffiata alla Gestapo in cambio di ricompense in denaro (e ovviamente l'immunità penale). Insomma, l'ennesimo caso di indagini storico alquanto avvolto nel mistero. 

Premetto che dedicherò più post a questo libro che ritengo in tutte le scuole dovebbero far conoscere, non soltanto per il grande valore culturale, ma per il coraggio di una ragazzina il cui sogno era diventare da grande giornalista o scrittrice. Non seppe mai di essere riuscita a realizzare il suo sogno, dato che morì, assieme alla sorella maggiore Margot, per una tifoidea che entrambe avevano contratto nell campo di concentramento di Bergen-Belsen. Ma potè perche la benefattrice Miep aveva trovato il suo Diario, pure sparso in pezzi al momento dell'arresto. Lo consegnò al padre Otto, unico superstite degli abitanti dell'alloggio segreto e insieme lo ricostruirono. Il Diario di Anna Frank divenne presto uno dei libri a tutt'ora più letti al mondo e studiato nelle scuole di forse tutta Europa. Il coraggio di Anna anche quando non andò affatto bene ha qualcosa da insegnare a noi, specie in tempi come questi. 

La foto dell'articolo rappresenta la mia copia del Diario, che conservo sin dai tempi delle scuole medie.