Giusy Gil Mammana Parisi

Il bibliotecario francese e altre storie: prologo

2019-03-19 00:30:33

Segue il prologo del mio giallo. Visto l'interesse suscitato da parte del mio e-book, al momento continuerò con il postare i capitoli, lasciando in secondo piano l'insegnamento del portoghese (ma non del tutto: dove sarà pertinente con il contenuto del mio scritto, potrete aspettarvi qualche chicca lusofona, anzi, inizierò a prospettarvi la traduzione in portoghese del titolo del giallo, che troverete al fondo di questo post post, ecco il perchè delle altre storie, che altro non sono se non le chicche lusofone...).

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Vista

Inizio con il postare immagini (tratte da pixabay, a libero uso, commerciale compreso) che vorrebbero rappresentare la vista di cui si gode dal luogo che sto per descrivere, un piccolo paradiso tra gli ultimi Stati non colpiti dalla terribile Grande Depressione.

Prologo

In una magnifica tenuta che si affacciava sul mare di un piccolo paradiso caraibico si stava svolgendo una festa sfarzosa. I balconi e le terrazze erano ricoperti di piante e il cortile era sormontato da luminosi archi bianchi carichi di fiori di tiarè, che diffondevano il loro dolce profumo tra tutti gli invitati. L'allegria era palpabile tutt'intorno, mentre una persona soltanto non riusciva a celare la propria immensa tristezza. In altre circostanze, però, avrebbe potuto davvero sentirsi felice. Doveva pensarci prima, rifletteva, prendendo altre decisioni. Quelle giuste. Non che non ne avesse avuto modo, anzi. E ora il tempo stava per scadere. Per questo motivo non scese in cortile dove tutti si trovavano a festeggiare. Rimase nell'edificio principale della tenuta con il portone chiuso dietro di sé.

Fiori di tiarè e ingresso della villa del prologo

Per chi non conoscesse i fiori di tiarè, eccone una foto. L'altra si riferisce all'ingresso principale della villa del prologo. Immagini sempre di pixabay libere da copyright. 

Quale sarebbe il titolo di questo giallo se fosse in portoghese

Se si optasse per una traduzione la più vicina possibile all'originale, allora sarebbe "O bibliotecário francês". In casi come questo la traduzione al pie delle lettera è assolutamente possibile, perchè il contesto culturale non cambia di una virgola: un bibliotecario francese resta tale in qualunque nazione del pianeta...ma se ci si addentra nel senso dell'arte di un paese diverso da quello in cui è nata un'opera, il titolo di un libro da tradurre potrebbe anche cambiare. Stavolta non per lo stravolgimento del significato di una parola che il dizionario presenta identico a quello della lingua di partenza, ma perchè nella cultura target si tende a privilegiare una diversa sfaccettatura di una stessa opera per es. un avvenimento piuttosto che un luogo, piuttosto che un personaggio.

Nel frattempo, avrete notato che bibliotecario in portoghese si scrive come in italiano, tranne che per l'accento sulla a. Già, perchè in portoghese la maggior parte delle parole piane riportano l'accento grafico acuto sulla vocale tonica, tranne che in alcune eccezioni in cui si tratta di bisillabi come item (=prodotto,accessorio) oppure homem (=uomo). L'accento circonflesso sulla di francês è invece dovuto a un'altra delle molte regole sugli accenti tonici e grafici portoghesi: le parole che terminano in es in cui l'accento tonico ricade proprio su quella e finale, ne richiedono il circonflesso. La stessa cosa accade con le vocali davanti a consonante nasale, per es. âmbito e trânsito (= ambito e traffico stradale).