Giusy Gil Mammana Parisi

Il bibliotecario francese: cap. XX

2019-08-09 03:15:46

Che sarà mai il misterioso regolamento di Robert, che non può nè deve essere infranto neppure in caso di forza maggiore? Per scoprirlo sarà necessario arrivare al cap. XXXV. Questo è un altro cap. di transizione. Non perdetevi il prossimo, dove il bibliotecario scoprirà il grande segreto di Alberta.

CAP. XX parte prima

-Per i medicinali non preoccupatevi, ve ne porterò io dal Centro- li rassicurò Robert una volta fuori dalla biblioteca.

-E credetemi, nonostante il signor Lafayette sembri un duro, in realtà è uno degli uomini più generosi dei nostri tempi. Per un attimo avevo temuto anch'io che fosse quello che vuol farci credere di essere, ma come sempre si rivela sorprendente-. Si fermò un attimo a riflettere e poi, con lo sguardo fisso su Adriana, continuò a rincuorare gli amici.

-Robert, non ti abbiamo ancora neppure ringraziato. Stai facendo fin troppo per noi- gli disse Adriana, che aveva cominciato a chiedersi perché mai la stesse fissando con troppa persistenza. E perché guardava sempre lei anche quando parlava con Nico.

-No, non dovete ringraziarmi. Faccio soltanto il mio dovere da buon amico. Tutto il merito è del signor Lafayette.

-Ma tu sei l'unica persona del Centro, a parte Héctor, a non averci giudicati in base alle apparenze. Sei un vero amico e sappi che potrai sempre contare su di noi- affermò Nico con decisione. 

-Ok, bando alle ciance e prendete questo- tagliò corto Robert, porgendo agli amici un piccolo sacchetto di plastica con alcune barrette di sapone di marsiglia e due spazzolini da denti nuovi. -Di sicuro alla locanda non regalano alcun kit di cortesia e da buoni infermieri saprete che qui è rischioso lavarsi solo con acqua. E gli spazzolini da denti vanno cambiati alquanto spesso.

-Robert, tra poco non avremo altra scelta. Ma questi da dove li hai presi? Al Centro danno soltanto un sapone al mese a ciascun volontario e poi tu come farai se resti senza? E gli spazzolini?- replicò Nico.

-Non preoccupatevi, a me ne avanzano sempre perché quasi ogni volta che passo dalla biblioteca, Oscar ha qualcosa per me e per Héctor. E' così che non sono mai a corto neppure di abiti e scarpe. Il guardiano assicura che è tutta roba dismessa dei suoi vicini, ma io credo che il signor Lafayette stia provvedendo alle mie necessità. La gente qui continua a usare vestiti a brandelli e scarpe rotte, tanto è povera, altro che donare l'usato. E quel che ricevo è sempre in perfette condizioni, impossibile che sia roba dismessa da poveri pescatori di uno sperduto villaggio.

Erano oramai davanti alla locanda, ma si erano fermati fuori dalla porta per salutarsi. 

-Io torno al lavoro. Sarò nuovamente da voi appena possibile.

Esitò un attimo prima di aggiungere, facendosi molto serio: -Non dimenticate mai le raccomandazioni di non uscire dalla vostra camera dalla sera fino al mattino seguente per nessun motivo. Perché se succedesse qualcosa, anche se io fossi presente, non potrei...il regolamento...il regolamento... 

Robert era improvvisamente apparso preoccupato e confuso. Tacque, mentre i due fratelli si chiedevano quale fosse la ragione di quel repentino cambio di umore. Dopotutto glielo avevano già promesso, che si sarebbero attenuti ai buoni consigli e il signor Lafayette aveva ribadito il concetto. Dunque perché il loro amico si agitava a tal punto? E a quale regolamento accennava? Non certo a quello della fondazione americana che aveva istituito il Centro Arcoiris, nè alla normativa particolare di quest'ultimo. Tutti i volontari del presidio sanitario avevano l'obbligo di conoscere l'uno e l'altro. Comunque non c'era più tempo per intrattenersi, nè i due fratelli si sarebbero permessi di questionare il loro benefattore, dunque Robert salutò gli amici e si allontanò a passo svelto. 



CAP. XX parte seconda

Nico aspettò che fossero saliti in camera, dopo pranzo, per comunicare le sue impressioni alla sorella.

-Credo che Robert sia innamorato di te.

Adriana assunse un'espressione tra lo sconcertato e lo sbalordito. 

-Nico, per favore, Robert è soltanto un amico. Un grande amico, quale si sta dimostrando, ma nulla di più.

-Ascolta, sorellina. Non dico che devi sposartelo, no, in fondo lo stiamo conoscendo solo adesso. Sul lavoro non era mai stato comunicativo. Quello che voglio dirti è di non precluderti a priori possibilità future...

-Lascia perdere.

-Ti prego, non dirmi che sei ancora innamorata di quell'infame di Trent.

Nico sperava di no, anche se si rendeva conto che era ancora troppo presto perché sua sorella lo dimenticasse. 

-E anche se fosse?- rispose seccamente Adriana. Non cambierebbe niente. Oramai so chi è veramente il dottor McCallister e non mi faccio alcuna illusione. Ma con gli uomini ho chiuso. Una volta che sarà finita questa brutta storia, mi dedicherò al mio lavoro di infermiera senza grilli per la testa. Lontano da qui e lontano da Trent.

-Non lasciare che lui ti rovini la vita. Sei giovane e se un ragazzo maturo e generoso ti vede come qualcosa in più di un'amica, se accanto a lui ti senti sicura e protetta e ha i tuoi stessi obiettivi, puoi prendere in considerazione l’idea di dargli una possibilità. Non dico che debba trattarsi per forza di Robert, ma che il suo interesse per te può rappresentare un motivo di incoraggiamento. Non lasciare che un ricordo sbagliato ti impedisca di avere una vita. Anche se adesso la tua ferita è ancora fresca, in futuro conoscerai altri... 

-Il ricordo di Trent non mi impedisce di avere una vita- lo interruppe Adriana, spazientita. -Ma da ora in avanti intendo dedicarmi ai malati bisognosi senza distrazioni e non ho nessuna voglia di iniziare una relazione sentimentale con Robert o con chicchessia.

-Non fraintendermi, so di non avere il diritto di indurti a decidere e non lo farei mai. Il mio vuole solo essere il consiglio di un fratello che ti vuole bene. E non riguarda Robert in particolare. Del nostro nuovo amico sappiamo soltanto che è una persona affidabile su cui si può contare, ma è comunque vero che non lo conosciamo ancora sotto altri aspetti. Chissà cosa intendeva dire quando ha accennato a un certo regolamento. Non è la prima volta che lo fa.

-Ok fratellino, ma adesso l'unico futuro al quale dovremmo pensare non è il mio, bensì quello di Alberta. Tu credi che il signor Lafayette andrà veramente a vederla domani ? 

Nico non rispose subito, sembrava seguire un altro filo di pensieri.

-Sorellina, quell'uomo è veramente singolare. Forse non è un neppure un bibliotecario. 

-Già, lo penso anch'io. Ma che cosa sarebbe in realtà, secondo te?

-Allora, sulle prime mi verrebbe da dire che si tratta di un investigatore privato sotto mentite spoglie. O forse è una spia, ma non possiamo esserne affatto sicuri. Di certo non fa parte di nessun corpo di polizia di La Floresta. Comunque penso che possiamo fidarci di lui.

-Quindi dici che il signor Lafayette ti è sembrato onesto.

-Si, a prescindere dal modo in cui ci ha trattati, soprattutto all'inizio. Credo che alla fine manterrà l'impegno preso e domani andrà a visitare Alberta. Anche se non è gentile nè amichevole, qualcosa mi dice che è un uomo di parola. Per il modo in cui Robert lo descrive, non dovremmo avere dubbi.