Gianmario Governato

Top Founder Senior

Il disturbo dell' "attenzione"

2018-10-01 13:49:45

E' buona cosa non leggerlo subito in senso negativo, ma vederlo invece come una sorta di ribellione del nostro cervello al quotidiano, sia in famiglia che sul lavoro.

In genere coesistono due meccanismi : lo stress come sovraccarico di impegni e responsabilità  e la carenza di interessi e motivazioni.

Anzichè subito preoccuparsi, la miglior cosa sarebbe liberare la mente dai pensieri infestanti : il modo di pensare della cultura occidentale costringe il cervello ad entrare in crisi, un cervello intasato da false mete, pseudo-valori, continue rimuginazioni, idee fisse e preoccupazioni, quella sorta di pensare inutile che stanca la mente e l'anima rendendola poco creativa e disattenta.

Ma esiste un'alternativa, iniziare ad usare la testa in modo diverso, che significa stare nell'adesso, non avere troppi ripensamenti, privilegiare il fare al pensare e soprattutto fare spazio al vuoto, il momento più creativo della mente.

Pensiamo alla scuola, ai bambini "distratti"...Forse il "cervello distratto" non ne può più delle sterili spiegazioni, del nozionismo esasperato e di una modalità di insegnamento ormai "vecchia e superata".  Dobbiamo considerare che l'incanto e la distrazione sono invece una delle basi dell'apprendimento. Il bambino è distratto perchè sa che che ciò che gli viene insegnato è poco "funzionale" alla vita...e la moderna neuro-fisiologia ci dimostra che quando c'è attenzione continua e a cose che non ci appartengono nel profondo, il cervello si esaurisce in breve tempo e si dimostra incapace di elaborare e digerire ciò che assorbe.

Il cervello è come lo stomaco, digerisce e assimila cose che ama e che sono funzionali alla sua crescita, altrimenti le rifiuta...