È fondamentale per poter fare un buon lavoro di SEO perchè è importante conoscere i meccanismi che stanno alla base del funzionamento di Google e capire che le chiavi di ricerca non vengono trattate tutte allo stesso modo, che per ciascuna serve una strategia diversa e che basarsi solo su un buon testo non basta più per essere posizionati bene.
Google vuole capire l’intento della nostra ricerca per fornirci i risultati che meglio rispondo alle nostre esigenze. Per poterlo fare ci categorizza per personalizzazione, attraverso la memorizzazione delle ricerche che abbiamo effettuato in precedenza, e per pertinenza attraverso la geolocalizzazione del luogo da cui viene effettuata la ricerca. Inoltre, tiene conto di quello che altre persone hanno cercato partendo dal nostro stesso termine di ricerca.
Così, quando inseriamo la nostra parola chiave, Google ci propone il Keyword Suggest, ovvero ci mostra dei suggerimenti per chiavi di ricerca affini e correlate alla nostra, in modo da fornire una risposta specifica a una richiesta specifica.
E’ il nuovo modello del motore di ricerca.
Se in precedenza Google restituiva nella prima pagina dei risultati solo contenuti testuali (pagine web e documenti), mentre immagini e video erano proposti in una ricerca separata, oggi tra i primi risultati di ricerca troviamo diverse tipologie di informazioni, non solo testuali ma anche immagini, video, mappe, libri, prodotti, notizie.
Questo succede quando facciamo delle ricerche molto generiche, in genere partendo da un unico termine. Ad esempio se cerchiamo “Ristorante”, non diamo a Google abbastanza elementi per capire che cosa realmente stiamo cercando. Quindi, oltre al Keyword Suggest, ci propone una pagina che include già tutto quello che ha trovato sull’argomento Ristorante.
Per quanto riguarda i viaggi, Google ha anche creato delle guide turistiche raggruppando informazioni, itinerari, destinazioni e anche voli e Hotel.
Allo stesso tempo, però, si aprono nuove possibilità per cercare di posizionarsi sfruttando altri canali, come le immagini e i video.
Vediamo quali sono i principali elementi sui quali lavorare per ciascuna risorsa.
Immagini
Bisogna inserire parole chiave nel nome del file e nel tag Title
Video
Ottimizzazione per titolo, descrizione. Sono importanti le interazioni (link, embed), ma uno dei fattori più determinanti è il tempo di visione, quindi dobbiamo creare dei video accattivanti che invoglino l’utente a guardarli fino alla fine.
Maps
E’ necessario avere una scheda Google My Business con recensioni, una geolocalizzazione uguale tra sito e scheda, link verso la scheda. Incide anche la diffusione del brand nei siti di settore.
News
In questo caso bisogna lavorare sull’autorevolezza del dominio nella propria categoria, oltre all’ottimizzazione dei contenuti, all’originalità, conta la “freschezza” della notizia perchè Google elimina i contenuti vecchi, non più attuali. Incidono le citazioni e la condivisione della notizia sui Social Media.
Le risorse del web vengono scansionate, registrate e catalogate dai software di Google (spider, robots…) secondo le impostazioni dei suoi algoritmi, ma vengono anche valutate dai “quality rater” che ne stabiliscono appunto la qualità sulla base dell’argomento trattato, considerato che, come abbiamo visto, le ricerche non vengono più considerate solo per la parola inserita ma per l’argomento correlato a questa parola.
I quality rates sono di fatto delle persone che devono seguire delle specifiche linee guida dettate da Google per affiancare il lavoro degli algoritmi e assicurarsi che i siti rispondano agli standard di qualità richiesti.
Per farla in breve, prendendo in prestito una frase di Lerry Page, uno dei fondatori di Google: come fa il motore di ricerca a “capire esattamente cosa intendi e a fornirti ciò che vuoi”?
Per ogni ricerca che eseguiamo sono milioni le pagine web che offrono risultati: come fare allora a ordinarle in maniera logica, fornendo prima le più pertinenti?
Il lavoro non è svolto tutto sul momento, ma c’è dietro una grande organizzazione, quella che consente a Google di sistemare i contenuti in una sorta di mega-biblioteca ogni volta che ne nascono di nuovi.
In particolare ogni giorno migliaia di software (chiamati “crawler”) analizzano la rete in maniera sistematica studiando i siti web, seguendo le pagine a caccia di nuovi contenuti, di aggiornamenti e anche di link obsoleti o non aggiornati da tempo.
E così vanno a popolare un enorme archivio, l’indice di ricerca di Google, che contiene centinaia di miliardi di pagine web, con una dimensione che supera i 100 milioni di gigabyte.
“Come l’indice di un libro - con una voce per ogni parola visualizzata su ciascuna pagina web che indicizziamo”.
Tra le indicazioni pubblicate da Google anche un’utile pagina sugli errori da non commettere quando si compie una ricerca.
Conclusioni
Non limitarsi a una sola ricerca: è consigliabile effettuare almeno due o tre ricerche, soprattutto se si tratta di un argomento complesso. In questo modo possiamo godere di una prospettiva più ampia sul tema e individuare fonti il più possibile credibili.
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