Gessica Manganiello

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[...] "E se fossi qui per salvarti?" disse distrattamente, senza guardarmi nemmeno. Restai con la tazzina a mezz'aria, come bloccata, freddata. Lo fissavo cercando di capire il vero significato di quelle parole, come se ci dovesse essere per forza qualcosa di sotteso. In realtà quello che voleva dire era semplicemente quello che aveva detto. Lui lo sapeva, e lo sapevo anch'io. Ma non era possibile, non in quel momento. E sapevamo benissimo anche questo. Bevvi un piccolo sorso di cioccolata bollente e il suo calore mi pervase totalmente. Poggiai la tazzina con molta calma e alzai lo sguardo. I suoi occhi erano lì a fissarmi. D'istinto riabbassai i miei sulla tazzina fumante e la cosa mi sorprese. Mi scappò un sorriso. "Non c'è molto da salvare, purtroppo. Non più". Lo guardai, questa volta decisa a sostenere lo sguardo. S'incupì in un attimo e accigliandosi si sporse in avanti avvicinandosi un po': "Io non so come farò a farti uscire da tutta questa merda, Annie. Non lo so, davvero. Ma voglio riuscirci. Io voglio salvarti davvero." Il suo impeto mi stupì a tal punto che all'improvviso mi resi conto di trattenere il respiro. "Sento qualcosa quando sto con te, quando ti sono vicino. Non so descriverlo, non lo so fare perché non ho mai provato niente di simile. Tu, invece, tu lo sai. Sai di cosa parlo. E sono sicuro che senti esattamente la stessa cosa. Lo vedo: sei triste, sei pensierosa, ma quando mi guardi i tuoi occhi sorridono, sono felici. Quando sei con me, tu sei felice". [...]

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Gessica Manganiello

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[...] Avevo vinto io. Ero salva. Eppure qualcosa di familiare iniziò a riaffiorare. Il vuoto, l’assenza ricolmata era di nuovo lì. Che cosa accade quando avviene ciò che si vuole ma qualcosa non va secondo i piani? Cosa succede quando ciò che vuole la testa non collima con ciò che vuole il resto del nostro corpo? Lo sentivo: stavo scivolando. Di nuovo.

Gessica Manganiello

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"Sentire la mancanza di chi non c'è più è un privilegio. Sentire la mancanza di qualcuno è direttamente proporzionale a quanto abbiamo vissuto di quella persone, a quanto l’abbiamo avuta accanto, a quanto l’abbiamo sentita, vista, ascoltata. Vuol dire aver vissuto parte della nostra vita insieme a lei, vuol dire aver riso insieme, aver condiviso del tempo. Chi non sente la nostalgia è qualcuno che non ha vissuto tanto quanto chi sente tutto questo. È doloroso, è terribile, ma più terribile è non avere ricordi, non avere piccole o grandi cose da ripercorrere con la mente e con la memoria, non avere momenti passati a cui aggrapparsi. Vuol dire non essere stati parte integrante di quella persona, capire che forse avremmo potuto fare di più, forse poteva esserci un modo, una via, una scelta da fare o non fare. Vuol dire difendersi e con malinconia rifugiarsi nei ricordi, nei momenti. Ma se puoi farlo, hai vissuto. Se non puoi farlo, quello sì lo rimpiangerai per sempre. Attaccati ai ricordi David, perché se ne hai, non puoi far altro che ringraziare".

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