Francesco Maccioni

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Il culto delle acque : il pozzo sacro Sa Testa ad Olbia

2021-04-13 14:14:35

Cari amici e membri della community il pozzo sacro di “ Sa Testa “ è un monumento archeologico sito nel comune di Olbia

situato nella periferia della città non lontano dal mare e lungo la strada che porta dalla città al lido di Pittulongu.Rappresenta uno dei monumenti più caratteristici della civiltà nuragica in Gallura, nella parte nord-orientale della Sardegna: un pozzo sacro dove si svolgevano i rituali del culto dell’acqua che è stato portato alla luce negli anni Trenta del XX secolo, durante la ricerca di una fonte d’acqua. Non a caso il pozzo sacro sa Testa era un luogo prescelto dalla civiltà nuragiche che abitavano il territorio gallurese per onorare le divinità delle acque. Il pozzo sacro oggi rappresenta un’attrazione di grande richiamo per gli appassionati di archeologia ed  in particolare della cultura nuragica. L’antico santuario, databile tra XV e XIII secolo a.C., si erge all’uscita dal centro abitato di Olbia e presenta una struttura lunga poco meno di diciotto metri, realizzata in granito, trachite e scisto tagliati in blocchi accuratamente lavorati.
La pianta esterna richiama la figura di una serratura a simboleggiare una porta tra il mondo dei viventi e quello dei morti; la struttura è composta da un cortile circolare, un vestibolo, un piccolo ambiente di raccordo tra cortile e d il pozzo nonchè dai gradini che conducono al pozzo vero e proprio.
L’area del giardino dalla forma circolare, cui accederai attraverso un ingresso posizionato a nord, era dedicata ai riti collettivi del culto delle acque. La porta si apre su 17 gradini che conducono alla sorgente perenne e che sgorga dalle profondità terrestri. Si accede al pozzo attraverso una pavimentazione di lastre di scisto con un canale di entrata nel mezzo, il quale  porta l' acqua dall’esterno verso i gradini del pozzo.
Il pozzo è coperto in parte da architravi e la sua parte più sotterranea, ovvero una camera circolare alta quasi sette metri dove si raccoglie l’acqua, è invece coperta  con una falsa cupola (a tholos).
All’interno dell’area sacra sono stati rinvenuti importanti reperti, tra cui alcuni monili e un piccolo pugnale con un’elsa in bronzo, parte di una statuetta forse infissa nei blocchi di pietra.
La civiltà nuragica è testimoniata nel territorio olbiese anche dal nuraghe " Riu Mulinu che rapprsenta uno dei più importanti monumenti preistorici del nord Sardegna, e dalla tomba dei Giganti de  "su mont’e s’Aba (o s’Ape)  ", dalle eccezionali dimensioni. 
La città di Olbìa, ossia ‘felice’ fu fondata dai greci per poi divenire una colonia romana per alcuni secoli.I romani ci hanno lasciato in eredità l' acquedotto, le terme e "s’Imbalconadu ", a rappresentazione della tipica fattoria romana.
Cari amici se vi trovate nella città di Olbia In città vi surgerisco di non mancare in una visita al museo Archeologico sull’isolotto di Peddone ed al museo della necropoli, sotto la suggestiva basilica di San Simplicio, patrono della città.

Fonti : Wikipedia 
             Sardegna Turismo    Web Page
             Sardegna Cultura      Web Page
Immagine tratta da(by) Sardegna Cultura      Web Page


Dedico l'articolo al mio caro zio defunto Giuseppe Adamo, Cavaliere Kadosh e cultore del culto delle acque

Francesco Maccioni  Ricercatore Indipendente