Francesco Maccioni

Founder Junior

I due innamorati tramutati in Menhir, Su Para e Sa Mongia : la leggenda sarda

2021-02-16 14:45:41

di San Valentino. Il giorno di San Valentino ci ricorda, innamorati o no,  di festeggiare o celebrare la forza  dell’amore, la più potente che ci sia

In tema con questa ricorrenza appena trascorsa che celebra l'amore, la forza più potente che ci sia, cari amici desidero raccontarvi una delle tante leggende sarde legate al forte sentimento, sentimento  protagonista di tutte le fiabe e favole della letteratura mondiale: la leggenda dei menhir de Su Para e Sa Mongia.

La storia vuole che una coppia fuori dal comune, perchè formata dall’unione di un frate ed una suora, innamoratisi follemente l’uno dell’altra, fuggirono insieme dall’isola di Sant’Antioco, da dove entrambi provenivano, abbandonando i propri abiti religiosi e mettendo a repentaglio quella che era la loro fede. A rigore di quelle che sono le regole cristiane, la fuga dei due amanti ha rappresentato un grande errore che la coppia pagò aspramente perché ne causò la fine della vicenda rosa con il divino che si sarebbe opposto a ciò che è considerato errore.


Al contrario di tutte le fiabe d’amore, i due ecclesiastici non ebbero un lieto fine comune né un “Vissero felici e contenti”. Gli amanti, giudicati dalla ragione Divina, vennero pertanto  tramutati in pietra essendo colpevoli di una relazione d’amore proibita. I due ormai pietrificati vennero posti in un campo come monito per ricordare a tutti i passanti che il divino si sarebbe opposto a ciò che è considerato errore.


Infatti, al contrario di tutte le fiabe d’amore, i due ecclesiastici non ebbero un lieto fine comune né un “Vissero felici e contenti”. Gli amanti, giudicati dalla ragione Divina, vennero tramutati in pietra, colpevoli di una relazione d’amore proibita. I due, ormai pietrificati, vennero posti in un campo come monito per ricordare a tutti i passanti che il Divino si sarebbe opposto a ciò che è considerato un errore. Da un altro punto di vista è anche vero che si può guardare il finale da un'alrea prospettiva immaginando un epilogo dalla vena più romantica, pensando al fatto che i fidanzati, seppur con altre fattezze, stiano da sempre e per sempre uno accanto all’altra

Questa leggenda appartiene alle credenze “moderne”, ideata per dare un senso Cristiano e non più pagano, infatti le pietre nella realtà originale descrivono un’unione positiva alludendo alla rigenerazione e alla fertilità, sia della terra che dei popoli, come è regola per i tanti menhir sparsi per la Sardegna. In questo caso i due menhir aniconici, ossia privi di immagini e quindi non figurativi risalgono all’eneolitico (l’Età del Rame, intorno al III Millennio a.C.) e si possono visitare recandosi vicino allo stagno di Santa Caterina sull’istmo che collega la Sardegna all’a più piccola sola di Sant’Antioco, all’interno di un campo privato. I due menhir sono stati realizzati in roccia trachitica, tipica del territorio, e chiamati proprio Su Para e Sa Mongia (il frate e la suora) e presentano uno caratteristiche maschili e l’altro prettamente femminili. Rimarrà comunque un alone di mister intorno alla storia dei due menhir di Sant’Antioco.


 Fonte : Vistanet.it    Web Page

Immagine dei Menhir  "Su Para e Sa Mongia"