Fabbrica della Salute

Nutrizione funzionale, yoga e lifestyle

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La legge del karma

2021-09-21 13:42:06

Come le tue azioni creano la tua realtà

Spesso si parla di karma, concetto centrale nella spiritualità indiana. Cosa significa?
La legge del karma altro non è che la legge di causa ed effetto (così come noi occidentali la identifichiamo): il risultato delle azioni passate genera le condizioni attuali e future che sperimentiamo.
Secondo la teoria del karma, il fatto che sperimentiamo una vita di maggiore o minore sofferenza viene spiegato come risultato di tutto quanto abbiamo compiuto in passato, sia di positivo che di negativo.
Il futuro sarà quindi modificato, “seminato”, dalla tipologia delle azioni che d’ora in avanti compiremo: potrà quindi subire una svolta rispetto a quanto abbiamo sperimentato in passato.
Solo cambiando le azioni nel presente, possiamo seminare e determinare un nuovo futuro.
Le scritture parlano di mondi celesti, intermedi ed infernali nei quali gli esseri viventi si trovano a vivere (reincarnazione) in conseguenza delle loro azioni: le azioni cosiddette “negative” portano verso i mondi infernali, quelle “positive” verso i mondi cosiddetti superiori.
Il karma, ovvero il risultato di un’azione, come detto, può essere “positivo” o “negativo”.

PUNYA KARMA ⇒ nome dato al karma positivo
PAPA KARMA ⇒ nome dato al karma negativo

Il karma positivo è quindi quello che porta verso condizioni di esistenza di minore sofferenza e maggiore agio, mentre quello negativo conduce all’opposto.


Come fare quindi a capire se un’azione genera PUNYA KARMA o PAPA KARMA?
Solo la nostra intima saggezza, intuizione e conoscenza della realtà ce lo possono dire: non esistono regole o criteri assoluti.  Nello yoga esistono però delle raccomandazioni che ci aiutano a capire verso quale direzione ci porterà un determinato nostro comportamento.
Questi principi sono raccolti in due gruppi: Yama e Niyama.
Gli Yama sono norme etiche universali, che favoriscono il corretto relazionarsi con la vita in ogni sua forma e quindi anche con le altre persone, mentre i Niyama riguardano essenzialmente il miglioramento di sé stessi.
Ripetiamo che queste raccomandazioni non sono assolutamente da interpretare come costrizioni dogmatiche o regole rigide, ma il loro scopo è solo quello di guidarci, di aiutarci ad impostare il nostro stile di vita senza estremismi e bigottismo.
Sono principi che ci devono aiutare a riflettere se sia il caso di cambiare qualcosa nella nostra vita, per generare meno sofferenza in noi stessi e al di fuori di noi. 
Segue per completezza l’elenco degli Yama e dei Niyama, sui quali ci soffermeremo in futuro.
Yama (norme etiche universali)
Nonviolenza (Ahimsa)
Sincerità (Satya)
Onestà (Asteya)
Continenza (Brahmacharya)
Non avidità nel possedere (Aparigraha)

Niyama (norme personali)
Pulizia (Saucha)
Accontentarsi (Santosha)
Austerità (Tapas)
Studio di sé (Svadhyaya)
Abbandono al divino (Ishvarapranidhana).

Il karma può anche essere classificato in base alla velocità con cui si manifesta: veloce o lento.
Un karma veloce è più facile da comprendere, poiché si manifesta con rapidità in conseguenza di un’azione e siamo quindi maggiormente in grado di riconoscere la correlazione tra causa ed effetto.
Un karma lento, invece, richiede maggiore conoscenza e saggezza per essere compreso: sperimentando una condizione di sofferenza nella nostra vita, può capitare di non riuscire a darsi una spiegazione per quella situazione. Secondo la teoria del karma, ci possono essere cause che abbiamo seminato tempo addietro e di cui non abbiamo memoria.
Sempre parlando di karma lento, potrebbe capitare che, compiendo un’azione dannosa per altre persone o esseri viventi per averne un vantaggio immediato, non siamo in grado di vedere la sofferenza futura che accompagna questa azione, seminando condizioni negative in un futuro anche lontano.
Il concetto di karma è quindi molto importante, perché ci permette di impostare solide basi per il nostro percorso, partendo dai fondamenti etici per spostarsi poi su livelli sempre più elevati nella conoscenza di sé.

by Evelina Lavinia/Roberto Zanardi
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