Fabbrica della Salute

Nutrizione funzionale, yoga e lifestyle

Fabbrica della Salute

Nutrizione funzionale, yoga e lifestyle

Il tuo viaggio interiore

2021-05-24 07:17:08

Qual'è la migliore strategia di lungo termine per affrontare il tuo viaggio interiore?

Quando parliamo di ricerca interiore e di una delle pratiche più importanti ad essa associata, ovvero la meditazione, cadiamo spesso nell’errore di puntare con troppa ambizione al risultato che ci attendiamo, o che almeno ci viene promesso: ovvero il raggiungimento della misteriosa, quanto famigerata, “illuminazione”.
Quando chiediamo come mai dobbiamo praticare la meditazione, la risposta che spesso ci viene data è: “per raggiungere l’illuminazione, la liberazione” o qualcosa del genere.

Secondo questo modello interpretativo esiste uno scopo (l’illuminazione) per raggiungere il quale si deve svolgere una determinata pratica (la meditazione).
Eppure, se guardiamo a come molti maestri descrivono il corretto modo di meditare, scopriamo che lo scopo tanto dichiarato è ritenuto un grande ostacolo alla pratica vera.
Per praticare con “profitto”, l’indicazione è quella di abbandonare ogni fine, ogni motivo, ogni traguardo, e concentrarsi solo sul “qui ed ora”, ovvero sulla propria esperienza del momento.
Nella meditazione, l’essenza sta nel cogliere la mutevolezza e la viva diversità che ogni momento ha di unico ed irripetibile, nonostante la tecnica sia sempre la stessa e la pratica, vista dall’esterno, sembri ripetersi uguale ogni volta.

Essere capaci di cogliere le differenze e le peculiarità di ogni seduta è una caratteristica di una mente sveglia.
Se ti poni un obiettivo nella meditazione, sarai destinato a spazientirti, perché stai spostando la tua attenzione ad un immaginario accadimento futuro (l’illuminazione), di cui hai sentito parlare ma che non puoi sapere che cosa sia. Sai soltanto immaginarla.

Quello che dovresti fare, invece, è compiere il viaggio della tua personale ricerca interiore, focalizzandoti sul dove sei, sul come ti senti, su cosa percepisci adesso.

È come mettersi in cammino per raggiungere la sommità di una montagna seguendo un percorso ignoto, senza avere la minima idea di quanto tempo sia necessario per arrivare a destinazione.

Se ad ogni passo ti chiedi quanto tempo manchi ancora e ti lamenti perché non riesci a scorgere nessuna vetta, posso assicurarti che il tuo viaggio sarà piuttosto spiacevole. 
Forse, dopo aver camminato per qualche giorno, abbandonerai in preda allo sconforto, dicendo che non hai visto nessuna vetta lungo il tuo cammino.

Se, invece, ti concentri sulla tua esperienza di adesso, ti limiti a percorrere la tua strada di oggi, senza fare troppe previsioni e senza abbandonarti all’impazienza, probabilmente un giorno ti ritroverai sulla vetta, senza nemmeno ricordare il motivo per cui ti eri messo in cammino.

Quale strategia adotterai per compiere il tuo viaggio interiore del tutto sconosciuto?

Ti godrai il viaggio oppure cercherai di scorgere in lontananza la meta?



by Evelina Lavinia/Roberto Zanardi